5. Sofia

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"Tu mi hai colpito perché parlavi poco
Ho capito che nascondevi un mondo."
-Luchè

Mi aveva letteralmente minacciata. Pensava davvero di farmi paura ? Uscii dalla sua auto recandomi verso l'entrata della scuola. Mentre vagavo per i corridoi incontrai un ragazzo. Alto, capelli ricci e occhi marroni. Sembrava carino.
"Ciao ti sei persa?" Mi domandò il ragazzo in modo gentile.
"Ehm si sto cercando la mia classe." Dissi in modo imbarazzato, facendogli vedere il biglietto.
"Tranquilla è proprio qui." Disse con un sorriso smagliante , mostrandomi la porta.
"Che scema non l'avevo vista." Dissi ridendo in modo imbarazzato. Come diavolo avevo fatto a non vederla?
"E questa scema ha un nome?" Mi domandò con le mani in tasca.
"Sofia." Sorrisi. Forse era la prima volta che sorridevo a qualcuno da quando ero lì.
"Theo." Disse presentandosi.
"Bene Theo grazie per avermi aiutato ora devo andare." Dissi appena sentii la campanella suonare e vedere un gruppo vastissimo di ragazzi e ragazze entrare nell'istituto.
"Ci si vede allora." Disse facendomi un cenno con le dita sulla sua fronte.
Entrai in classe e mi sentivo davvero a disagio tutti i posti erano occupati. Tranne uno in seconda fila , quarto banco. Accanto a una ragazza dai capelli biondi quasi dorati. Mi schiarii la voce per attirare la sua attenzione.
"Posso sedermi?" La ragazza alzò il capo guardandomi sorridente, potevo intravedere i suoi occhi azzurri.
"Certo siediti pure tranquilla." Disse in modo gentile. Mi misi accanto a lei prendendo i miei libri dallo zaino. Sentii nuovamente la sua voce.
"Io sono Amanda piacere." Disse porgendomi la mano.
"Sofia." Dissi timidamente stringendo la presa.
"Cosa ti porta qui Sofia?" Mi domandò mentre disegnava qualcosa sul quaderno.
"Sono stata adottata da una famiglia. Prima vivevo in orfanotrofio." Dissi guardando fuori dalla finestra.
"Aspetta! Sei quella Sofia?" Inarcai il sopracciglio.
"Quella Sofia?" Domandai senza capire.
"Sei stata adottata dai Romero vero?" Come faceva a conoscerli? Pensai.
"Si ma come lo sai?" Cercai di chiederle spiegazioni.
"Gabriel , il loro figlio è il mio migliore amico." Deglutii a quella sua affermazione.
"Ti ha parlato di me?" Dissi con in espressione confusa.
"Mi ha detto solo che ti avevano preso in affido. Non mi ha parlato del tutto di te."
A interrompere quella conversazione era il rumore della porta che si chiudeva. Era una donna dai capelli castani e occhi azzurri.
"Buongiorno ragazzi. A quanto appare abbiamo un viso nuovo in questa classe." Disse rivolgendo il suo miglior sorriso verso di me.
"Non farti ingannare, in realtà è una stronza." Disse Amanda sussurrandomi nell'orecchio. Cercai di non ridere a quell'affermazione.
Stranamente non mi chiese di presentarmi e forse era meglio così. Perché odiavo stare al centro dell'attenzione.

Le prime 4 ore passarono in fretta e arrivò l'ora di pranzare.
"Dai vieni con me ti faccio vedere dov'è la mensa." Disse Amanda prendendomi a braccetto. La segui incuriosita e mi portò in una sala grande dove c'erano vari tavoli e le persone che iniziavano a mangiare. Ci mettemmo in fila e presi il mio vassoio rosso. Decisi di prendere un insalata e un piatto con due fette di carne. Presi la mia bottiglia d'acqua e dopo averli ringraziati , Amanda mi accompagnò al suo solito tavolo. Vidi Theo da lontano che mi salutò. A quanto pare si conoscevano.
"Ciao Scema." Disse sorridendo prendendomi in giro. Abbassai il capo facendo un mezzo sorriso.Ma perché mi metteva in imbarazzo?
"Scherzo ricordo come ti chiami." Disse facendomi l'occhiolino. "È difficile dimenticare una ragazza come te." Disse facendomi l'occhiolino. Ma ci stava provando? Pensai.
Diventai rossa per il suo complimento.
"Non farti abbindolare da lui, ci prova con tutte è un donnaiolo." Disse Amanda prendendolo in giro.
"Ma non è vero! Perché devi dire queste cose , magari lo fossi. Non mi calcola nessuna." Disse ridendo mentre addentava il suo panino.
"Ed Emily di 4G?" Aggiunse subito dopo la risposta di Theo.
"Lei è un caso a parte. È psicopatica e poi a me non piace che ci posso fare? Devo illuderla? Non sono così." Disse tornando leggermente serio. Non sembrava un donnaiolo come lo faceva intendere Amanda. Avevo intuito che era solo un modo per prenderlo in giro perché a primo impatto mi sembrava un bravo ragazzo.
Da lontano vidi la ragazza che incontrai quella mattina. Era con le sue amiche.Il suo sguardo si scontrò con il mio. Mi stava letteralmente fulminando che se avesse avuto la vista a raggi X avrei preso fuoco. Deglutii al suo contatto visivo per poi guardare la mia nuova amica.
"Quella ragazza chi è?" Domandai cercando di non guardarla.
"Lei è Ginevra una vera stronza. Ti avverto quella è pericolosa. Se le vai contro è capace anche di alzarti le mani. Non solo è una snob ma è anche violenta. È stata espulsa almeno da tre scuole per via della violenza." Disse cercando di non guardarla. Deglutì semplicemente.
"Non capisco perché mi stia fissando in quel modo. Non le ho fatto nulla. Sembra quasi arrabbiata con me." Dissi senza capire. Ero davvero confusa perché essere arrabbiata con me? Non le avevo neanche risposto quella mattina.
"Forse ha saputo di Gabriel?" Aggiunse Amanda.
"Conosci Gabriel?" Mi domandó Theo mentre si puliva le labbra con un fazzoletto.
"Si la sua famiglia mi ha preso in affido. Ma cosa centro io con Gabriel?" Mi rivolsi ad Amanda.
"Lei diciamo che si frequenta con lui ma non è una cosa seria. Scopano e basta. Neanche loro sanno che relazione è.Forse è gelosa di te."
"Di me? Ma è ridicolo! Anzi il nostro rapporto non è dei migliori. Ci odiamo."
"Hai conosciuto il suo carattere di merda vero?" Disse Theo ridendo.
"Tu come lo conosci?" Domandai senza capire. Sembrava che lo conoscesse da tanto tempo.
"È il mio migliore amico." Ora mi era tutto più chiaro.
"Come fai ad essere un suo amico?" Chiesi in modo spontaneo.
"Me lo chiedono in tanti. Ma con me è diverso. Noi lo conosciamo da tanto tempo ormai e conosciamo ogni lato di lui. Quindi sappiamo come prenderlo. Con il tempo lo conoscerai e vedrai che andrete d'accordo. Devi solo imparare a conoscerlo." Disse in modo semplice. Forse aveva ragione. Forse anche lui aveva un lato "umano". Forse saremmo riusciti ad essere amici o tanto meno ad andare d'accordo.

L'Ennesimo Errore.Where stories live. Discover now