26. Gabriel.

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Lo vidi lì a due centimetri dalla mia auto mentre la toccava. Il mio cervello stava andando in fiamme per la rabbia che stavo provando.
"Potete andare a scopare da un'altra parte? Questa è la mia auto." Dissi guardandoli male. Vidi Alejandro avvicinarsi a me.
"Che c'è ? Sei geloso? Lei adesso sta con me." Guardai la sua piccola figura dietro di lui, con il capo basso.
"Io non sono geloso. " Dissi sicuro di me anche se stavo dicendo una marea di cazzate.
"Quando te la scopavi com'era ? Scommetto che duravi nemmeno due secondi. Con me ora proverà molto più piacere di quanto lo provasse con te." Risi nervosamente per poi sferragli un pugno in faccia. Lui rispose dandomi un calcio sul ventre , continuava a darmi dei pugni sugli zigomi facendomi uscire del sangue. Lo sputai dalla bocca e contraccambiai i colpi facendolo girare dall'altra parte.
"Basta lascialo stare." Disse Sofia mettendosi tra noi.
"Sofia levati." , vidi Alejandro girarsi per tirarmi un pugno in faccia ma prese in pieno viso Sofia, la fece barcollare ma la mantenni.
"Vattene via coglione." Dissi urlando. La feci sedere dentro la mia auto, al posto di dietro.
"Scusami Sofia non volevo." Disse andandosene via e rimasi solo con lei. Mi inginocchiai alla sua altezza. Il cuore non smetteva di battere in modo veloce. Non mi ero mai preoccupato per nessuno ma quando riguardava lei il respiro mi si fermava.
"Togli la mano, fammi vedere." Aveva una macchia rossa sullo zigomo.
"Ma come cazzo ti è venuto di metterti in mezzo?" Dissi preoccupato, prendendo il suo viso tra le mani per vedere se stesse bene.
"Lasciami stare sto bene." Strofinai le mani sulle mie gambe.
"Non stai bene, adesso torniamo a casa e ti metti del ghiaccio." Dissi guardandola.
"N-non volevo mettermi in mezzo ma vedevo che ti stava facendo male." Disse deglutendo. Nonostante tutto si preoccupava per me.
"Non dovevi, io so difendermi. Non voglio che tu ti faccia male per colpa mia" dissi rammaricato abbassando il capo.
"Non è colpa tua ma mia, nonostante io sia incazzata con te non riesco a non preoccuparmi." Disse alzandomi il viso con due dita.
"Dai andiamo a casa." Dissi entrando in auto. Parcheggiai l'auto davanti al nostro vialetto e aprii lo sportello a Sofia.
"Facciamo piano, stanno dormendo." Dissi sottovoce, entrando in casa.
Le tolsi il giaccone e la feci sedere su uno sgabello in cucina. Presi il ghiaccio istantaneo , e lo avvolsi in un panno. Mi fece spazio tra le sue gambe e le misi una mano sul collo, con il pollice le mantenni il viso in su.
Era così perfetta, incontrai i suoi occhi verdi che mi facevano impazzire. Posai il panno ormai freddo, con il ghiaccio sullo zigomo e fece un ghigno di dolore, per via del freddo.
"Stai bene?" Dissi accarezzando il suo viso. Ma che diavolo mi stava succedendo?
"E tu ? Stai bene?" Mi sfiorò il labbro spaccato e le lasciai un bacio delicato sul suo dito.
"Sì sto bene." La guardai semplicemente negli occhi e in quell'esatto momento capii di essermi innamorato di lei , perdutamente.
"Che c'è?" Disse sorridendo.
"I tuoi occhi." Ero incantato dalla sua bellezza.
"I miei occhi ? Cos' hanno i miei occhi?" Corrucciò la fronte con un sorriso.
"Non ho mai visto nulla di così bello." Ammisi
Il suo viso si tinse di rosso.
"Quando arrossisci sei ancora più bella."  Guardò altrove imbarazzata.
"Non è vero." Posai il ghiaccio sul bancone e la guardai negli occhi, presi il suo viso tra le mani.
"Sofia io..." Dissi improvvisamente. Mi guardò corrucciando la fronte.
"Tu cosa? " Disse sistemandosi meglio.
"No nulla lascia stare " non potevo rovinarle l'unica possibilità di essere felice con Alejandro.
"Baciami." Esclamò avvicinandomi con le sue gambe , intrecciate alla mia vita.
Le presi il viso e la baciai, in modo lento e passionale, come se fosse il nostro primo bacio.
"Non dovremmo" Dissi tra un bacio e l'altro.
"Hai ragione ma voglio staccare la spina almeno per sta sera." Si tolse la camicetta nera rimanendo in reggiseno.
"Qui possono vederci." Dissi guardandola con un sorriso.
"Allora portami in camera." Mi guardò con uno sguardo malizioso.La presi in braccio a mo di sposa e la portai in camera sua. La feci stendere sul suo letto e mi misi sopra di lei , sollevandomi con le braccia sul materasso per non schiacciarla.
Iniziai a baciarle il collo, lasciando dei baci lenti e umidi , lungo di esso. La sua pelle era così delicata che divenne subito rossa. Iniziai a mordicchiarlo , facendola ansimare, sapevo che il collo era il suo punto debole. Le mie mani modellavano il suo corpo come se fosse una statua, feci scivolare una mano sul suo seno , stringendolo leggermente.
"Mhh." Premette il suo capo contro il cuscino, per via del piacere che le stavo procurando. Con solo dei baci. Con la mano andai sempre più giù e le sbottonai il pantaloncino bianco, sfilandolo insieme alle sue mutandine, la sua intimità era completamente nuda , davanti ai miei occhi, perfetta come sempre. Mi avvicinai lentamente con il mio viso.
"Apri le gambe." Le ordinai guardandola.
Le divaricò completamente, da farmi avere la visuale  completa.
Avvicinai la mia lingua fino a posarla sul suo clitoride, facendo dei movimenti circolari.
"Oh Gabriel." Mentre gliela leccavo alzai lo sguardo guardando come godeva per me.
"Shhh possono sentirci." Strinsi le sue gambe tra le mani e affondai il mio viso in mezzo alle sue gambe, divorandola. La sentii mugolare contro il lenzuolo che aveva messo tra i denti e le sue gambe tremare dal piacere.
Tornai da lei e la baciai con voracità, inserendo la mia lingua nella sua bocca , cercando la sua in modo quasi disperato. Le tolsi anche il reggiseno e iniziai a succhiarle il capezzolo, prendendo delicatamente tra i denti, sfregandolo. La vidi inarcare la schiena dal piacere e continuai a triturarle il seno, nel mentre feci scivolare la mia mano in mezzo alle sue gambe. Entrai con due dita dentro di lei e la baciai per farla gemere sulle mie labbra.
Per il piacere mi morse il labbro inferiore gemendo di su di esso. Lentamente mi tolsi i pantaloni ed entrai delicatamente dentro di lei con spinge lente e decise.
"Oh Gabriel." Gemette il mio nome.
"Sei solo mia dillo.." dissi innondato dal piacere.
"S-sono solo tua. Ahhh si completamente tua." Disse gemendo per ogni spinta che le davo. Aumentai la velocità e la pressione e vidi la sua espressione di piacere. Capovolsi le nostre posizioni e la feci mettere di spalle , sopra di me. Mi alzai con il busto, la sua schiena aderiva perfettamente al mio petto, mentre saltava su di me, feci scivolare le mie mani lungo il suo corpo, con una mano le strinsi un seno e con l'altra le massaggiai il clitoride con energia, mentre continuava a muoversi su di me. Le spostai i suoi capelli castani e le baciai il collo, per quanto lo avessi preso a morsi era completamente rosso. Presi in tra i denti la sua pelle , iniziando a succhiarla e creare delle macchioline violacee sul suo collo.
"G-Gabriel sto per venire." La misi a novata.
"Non ti azzardare a venire, non è il momento." La sollevai facendola aderire al mio petto e continuai a massaggiarle il clitoride, mentre entravo dentro di lei.
"Dio santo Gabriel." Stavo per venire anch'io e le dissi: " vieni ora piccola." Dissi gemendo.
Arrivammo insieme e ci sdraiammo una accanto all'altra, la feci stendere sul mio petto.
Alzò il suo viso per guardarmi  e mi diede un bacio soave. Accarezzai il suo capo fino a quando entrambi non prendemmo sonno in modo profondo. Addormentandoci abbracciati.

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L'Ennesimo Errore.Where stories live. Discover now