23. Predica bene e razzola male

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Aprii l'armadio e cercai l'intimo della Calvin Klein, presi un pantalone di tuta rosa, una canottiera bianca e appoggiai sul letto un cardigan bianco in caso potessi avere freddo.

"Che hai Selina? Che è successo?" mi chiese chiudendo bruscamente l'armadio e guardandomi dritta negli occhi.

"Cazzo Lilia mio fratello ha rischiato di morire davanti ai miei occhi. Come dovrei sentirmi!?" Sparai coprendomi il collo con l'accappatoio e distraendola dai suoi pensieri.

"Non è solo questo... tu non stai affatto bene." continuò mettendosi a braccia conserte.

"Ma è ovvio.. come dovrei stare?" Domandai retorica.

"Che è successo dopo che Justin ti ha riaccompagnata qui al Campus?" pone questa domanda tutta d'un tratto.

"Mi sono addormentata" mentii ritornando in bagno e iniziando a vestirmi.

"Da quanto hai queste riserve con me? Viviamo insieme 24 ore su 24 e ci siamo viste nude. Che mi nascondi Bieber?" disse entrando in bagno e trovandomi in intimo.

In quel momento avrei voluto solo scomparire dalla faccia della terra.

"Selina oddio... con chi sei stata stanotte?" un velo di sorpresa misto a preoccupazione e felicità colorò la sua espressione sul viso.

Non potevo negarlo... ma potevo pararmi il culo.

"Con un ragazzo" risposi vaga "che non conosci" aggiunsi finendo a vestirmi.

"Cosa? Non è possibile! Io li conosco tutti!" disse ed iniziò a tempestarmi di domande pur di sapere chi fosse..

"Preferirei tenerlo per me" ammisi mentre sistemavo i miei vestiti.

"Umh okay... e com'è stato?" Mi chiese seguendomi come una bambina per la stanza.

"È stato... è stato... meraviglioso" risposi e subito dopo me ne pentii. Iniziai a piangere silenziosamente, avrei tanto voluto parlarne con Lilia, ma ebbi paura di essere giudicata, me lo meriterei ma al tempo stesso manderebbe ogni mio progetto a puttane.

"È da ciò che posso immaginare non vi siete limitati a farlo solo una volta" disse iniziando a punzecchiarmi.

"E io che credevo che ti saresti fatta suora" ironizzò dandomi uno schiaffo sul culo.

Mi voltai e senza guardarla negli occhi, dissi : "è stato tutto un'errore.." .

Ci sistemammo sui cuscini davanti un episodio di Pretty Little Liars e iniziai a piangere sulla mia amica. Ho anche provato a buttar giù qualcosa, ma il mio appetito era scomparso.

"Oh amore... non ti è piaciuto?" mi chiese cullandomi nell'abbraccio.

"Il problema è proprio che mi è piaciuto. Non passa un attimo senza che io ci pensi, senza che la mia mente rievochi quei momenti, come un promemoria mi fa capire che pessima persona sono.." ammisi tra un singhiozzo e un altro.

"Solo perché hai fatto sesso? Io penso che tu sia troppo stanca, prova a riposare un po'" disse e non replicai nulla.

Senza sapere i dettagli, non poteva essermi d'aiuto, ed era meglio non parlare più dell'argomento.

Mentre cercavo di tranquillizzarmi, mi addormentai sulle gambe della mia compagna di stanza nonché migliore amica.

Mi sembrava di essere tornata a casa Hills, in quel maledetto vicolo, e lì ho visto come si è consumata la rissa. Iniziai a correre per raggiungere Justin e poi lo vidi, vidi colui che l'ha sparato. Indossava un passamontagna nero e premette il grilletto indirizzandolo proprio verso mio fratello. Provai a proteggerlo facendo del mio corpo il suo scudo, ma era già troppo tardi. Stava succedendo di nuovo.
Justin era di nuovo tra le mie braccia mentre combatteva tra la vita e la morte, alzai lo sguardo e vidi Aria Montgomery... Aria Montgomery ? Ma che cazzo ?

Mi svegliai di soprassalto con il cuore che mi batteva senza sosta nel petto, sulla tv continuavano a scorrere gli episodi di PLL e io ero sul pavimento in mezzo ai cuscini.

"A che ora devi andare da Justin?" parlò Lilia da dietro le mie spalle mentre prendeva un'aspirina.
"Per le 19.00/19.30 penso.. gli porto la cena con un po' di effetti personali, perché?" dissi strofinandomi gli occhi e sollevandomi da terra accusai un feroce mal di schiena.
"Sono le 18.30" disse guardando il display del cellulare.
"Perché non mi hai svegliata prima?" Sbottai avvicinandomi al cellulare e controllando la cascata di chiamate perse da parte di Justin.
C'erano anche messaggi di Chris e altre persone del Campus. Avrei risposto dopo.
"Stavi dormendo... non volevo svegliarti" disse giustificandosi.
Presi gli occhiali sul mio comodino e li indossai, non avevo voglia di truccarmi.
"Vado a prendere le cose di Justin nella sua stanza" dissi indossando le Adidas Superstar.
"Penso ti serviranno queste.." e agitò in aria le chiavi della stanza di Justin e Chaz.
"Giusto..." le afferrai avvicinandomi alla porta.
"Come le avevi?" chiesi ad un tratto, sospettosa.
"Ehm.. Chaz me le ha lasciate" rispose con non chalance.
Non ero ancora del tutto convinta della risposta, ma stavo tardando, magari più tardi avrei potuto chiederle tutto ciò che mi passasse per la testa.

Uscii dalla stanza e frettolosamente aprii la porta della stanza di Justin entrando.

Era tutto come l'avevo lasciato stamattina.
Presi un borsone nero della Nike dall'armadio e ci misi dentro un po' di intimo, magliette a mezze maniche bianche, pantaloni di tuta, a cavallo basso neri, qualche felpa e credo ci fosse tutto.

Mi guardai un po' intorno nella stanza e mi avvicinai al comodino cercando il suo caricabatterie, quando lo trovai lo misi nel borsone.

Mi accorsi che le lenzuola erano sporche di sangue.. probabilmente il mio..

Le presi dal letto e misi tutto in una busta nera. Presi altre lenzuola pulite dall'armadio della biancheria che ci forniva il Campus e gli rifeci il letto in maniera impeccabile.

Soddisfatta di aver preso tutto, uscii dalla stanza e mi trovai di faccia Chaz.

"Chaz? Sono pronta" dissi ridendo in maniera nervosa, cercai di buttare indietro la busta nera.

Si prese il borsone da sopra la spalla e mi guardò con fare sospettoso.

"Lo vedo.. andiamo" disse già andando avanti.

"E la cena per Justin?" improvvisamente me ne ricordai.

"L'ho presa già, andiamo prima che si freddi" mi guardò aspettando che io lo seguissi.

"Vai tu! Ti raggiungo in auto" dissi rientrando nella stanza senza dargli modo di replicare.

Sentii il rumore dei suoi passi allontanarsi, aprii la porta, presi la busta nera, richiusi la porta della stanza con le chiavi e mi affrettai a gettare quella busta nel cassonetto fuori i dormitori.

Vidi la macchina di Chaz e vi entrai sistemandomi sul sedile accanto al guidatore.

"Possiamo andare" annunciai guardando fuori al finestrino, avevo come la sensazione che qualcuno ci stesse spiando.

Chaz in risposta mise in moto e ci dirigemmo verso la clinica dove Justin mi stava aspettando.

The other side ⇢jdb. [COMPLETA; IN REVISIONE]Where stories live. Discover now