23. Predica bene e razzola male

Depuis le début
                                        

"Devo fare una telefonata" annunciò Chaz uscendo dalla stanza.

"Svegliati fratellone.." sospirai contro il suo braccio scoperto.

Non smettevo un attimo di ammirare il suo profilo perfetto.

D'improvviso aprì i suoi occhi che incontrarono i miei.

Justin si era svegliato!

"Justin!" Esclamai con le lacrime di gioia agli occhi.

"Ehi, piccola" sussurrò con voce roca.

Mi precipitai ad abbracciarlo, forse un po' troppo forte perché iniziò a tossire.

"Scusamii.." affermai mortificata.
"Mi hai fatto prendere un gran e brutto spavento" ammisi sorridendo come una demente e asciugandomi le lacrime scese sul viso.
"Puoi abbracciarmi, basta che non mi soffochi" disse facendomi ridere. Inalavo il profumo della sua pelle a pieni polmoni, mentre che Justin mi accarezzava i capelli e indirettamente la schiena per tranquillizzarmi.
"Ho avuto tanta paura di perderti, Jay" dissi ricordando il suo corpo ferito sull'asfalto.
"Mi dispiace averti fatto vivere questi momenti orribili..." parlò più a se stesso che a me.
"Lascia stare, non pensarci ora, devi solo rimetterti al più presto" mi distaccai giusto quel po' che mi permettesse di guardarlo negli occhi e sorriderlo.
"Già..." sospirò accennando un sorriso.
"Ho tanta voglia di baciarti" continuò inumidendosi le labbra.
"Justin..." mi feci seria, staccandomi un altro po' da lui.
"Ma non possiamo... qui" disse guardandosi intorno e cercando qualcosa con lo sguardo.
Penso che lo trovò perché iniziò a sorridere senza un apparente motivo.
Mi fece un segno con il capo e mi ricordai che da piccoli quando mamma e papà scoprivano le nostre marachelle, Justin faceva lo stesso cenno che nel nostro linguaggio segreto stava a significare che dovevo coprirlo e viceversa.
Non riuscivo a capire perché, ma mi limitai a fare ciò che mi avesse chiesto.
"Sei proprio sexy con i miei vestiti sai? Dovresti indossarli più spesso" disse con un sorrisetto malizioso.
"Grazie, non mi stanno tanto male" dissi guardando il camicione che mi arrivava un po' sopra le ginocchia.

Ah se sapesse che sotto indosso solo dei mini slip...

"Avviso Chaz che ti sei svegliato" dissi entusiasta alzandomi dalla sedia e facendo finta di nulla. Justin annuì in risposta.

Uscii fuori al corridoio e prima di svoltare sentii Chaz parlare con i ragazzi che erano arrivati, presumo già da un po'.

"Dobbiamo essere uniti più che mai e non lasciare mai da sole le ragazze. Manteniamo un profilo basso al Campus, non dobbiamo più occuparci di sta storia altrimenti potranno ricollegarci all'aggressione." disse Chaz a bassa voce.

Indietreggiai il giusto che facesse pensare loro che non avessi origliato, presi la rincorsa e urlai "Chaz! Chaz!! Umh.. ragazzi! Justin si è svegliato!" finché non li raggiunsi e poi li portai in camera dal reduce di guerra.

I ragazzi provavano a tirarlo su di morale, parlarono del più e del meno, ma ho avuto la sensazione che lo stessero facendo solo perché io ero presente. Presi posto sul divano dietro di loro, accanto alla finestra, i miei occhi si chiudevano da soli, anche se mi sforzavo di restare sveglia e attenta.

"Sorellina, sei stanca, devi riposare, vuoi che qualcuno ti riaccompagni al Campus?" mi chiese Justin amorevole.
"Oh no, non preoccuparti, resto qui a farti compagnia" sorrisi debolmente.
"Perché non torni al Campus, ti fai una bella doccia, mangi qualcosa, ti riposi un po' e poi mi porti un po' di effetti personali nel pomeriggio?" Mi propose Justin un po' meno amorevolmente rispetto a prima.
"Resteremo noi con Justin" disse Ryan provando a convincermi.
"... eh va bene, ma tieni il telefono vicino se voglio chiamarti" accettai sconfitta.
"Va bene mamma" scherzò Justin.

The other side ⇢jdb. [COMPLETA; IN REVISIONE]Où les histoires vivent. Découvrez maintenant