Timida meraviglia,
meraviglia di penombre,
sagome ingentilite, da tempo dimenticate
tra uno sguardo grifagno
e pallido
come il fremito di un'orchestra di viole,
che si aprono, fiori cristallini, ornati tra pupille assopite,
nel profondo, seppur contornate di cromatica luminosità,
tremula, come quella di un sogno:
incessante, asfissiante,
che ricopre l'ombra dell'anima.
Suonando le sue corde più intime ed intrecciate,
soffietto minuscolo di bianca tela, che resiste, ancora,
ancora,e ancora.
KAMU SEDANG MEMBACA
Torquis margaritarum
PuisiQuando veniamo in contatto con qualcuno lasciamo sempre di riflesso un pezzo della nostra anima in quella persona. Forse perché desideriamo inconsciamente rivedere un po' noi stessi tra chi ci passa accanto, collezionando così piccoli frammenti di a...