Nuvole di pece
annaffiano il basilico germogliante.
Una gazza picchietta la ringhiera,
indispettita vola via,
la cera sul pavimento, passata e ripassata,
ma del detergente per le mani nemmeno una goccia.
Guardando le tazze della colazione
ancora da lavare,
sono stelle che spezzano in due il rumore della città,
inesistente.
Abbaia lontano il cane del vicino,
dove la luna si ferma, cauta, silente,
come questa casa
fuori dal tempo.
Cadono capelli, cade la forfora,
cadono versi non detti:
sono silenzi, anfratti apatici.
E in cambio di tutto ciò
affranti aspettiamo,
con le gambe incrociate,
i tulipani in fiore.
BẠN ĐANG ĐỌC
Torquis margaritarum
Thơ caQuando veniamo in contatto con qualcuno lasciamo sempre di riflesso un pezzo della nostra anima in quella persona. Forse perché desideriamo inconsciamente rivedere un po' noi stessi tra chi ci passa accanto, collezionando così piccoli frammenti di a...