Ritorno Al Futuro (Capitolo 12)

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Il cielo si aprì con uno strappo sordo, la terra tremava forte, troppo forte, a stenti riuscivamo a rimanere in piedi. Le persone affollavano le strade generando un tale caos che alcune volte durante la nostra fuga persi di vista i miei amici.
La corsa mi faceva mancare il respiro e i vestiti cominciarono ad appiccarsi al corpo. Ero stremata.

Il Tardis sembrava un miraggio.

Una volta raggiunto il vicolo il blu il Tardis era ancora più splendente del solito. Il più blu dei blu.

"Ma cosa sta succedendo lì fuori?"
"Sicuramente è per causa tua, Clara!"
" Oh gentile da parte tua ritenermi responsabile. Ma pensandoci oggi ho fatto le pulizie in casa, cosa assai rara, ma non penso sia per questo!" rispose Clara ironica
"Ma io lo penso davvero" aggiunse il Dottore

Clara gli rivolse un espressione scostante. Forse lo riteneva pazzo.

Mi sentivo un estranea, uno spettatore che osservava un quadretto divertente e a tratti spaventoso.

"scusate ma forse è colpa mia! Io non ho fatto niente che sia chiaro, però io sono qui, ma non dovrei essere qui. Vengo dal futuro!" mi introdussi in punta di piedi tra di loro e con voce sottile a tratti impercettibile

Clara si voltò di scatto
"Vieni dal futuro?"
"Si, ero in compagnia del dottore, quello del futuro, quando mi ha spedita qua! Da lui!" dissi indicando il Dottore seduto sulle scale a riflettere

"Vega, mi hai dato una buona idea!" urlò il Dottore girando su se stesso dall'emozione

Il Dottore si avvicinò e armeggiò con plancia

"Cosa hai intenzione di fare?" esclamammo contemporaneamente io e Clara
"Nulla di particolare pericoloso, visto già la situazione. Andremo nel futuro!

" NO!" urlai

Calò il silenzio tra di noi. Un silenzio snervante che mi spronò a motivare la mia risposta.

" Nel futuro la situazione non è migliore di questa credetemi, la terra è calata nell'oscurità, popolata da ombre e da altri esseri malvagi tra cui i Daleks"

"Non abbiamo altra scelta.Dobbiamo trovare una soluzione a questa situazione e forse due Dottori sono meglio di uno! Fidatevi di me!"

Il Tardis cominciò a muoversi non senza difficoltà. Al suo interno calò il silenzio, a rimbombare era solo il suono prodotto dalla cabina.

Solo ora trovandomi in un luogo sicuro mi resi conto della stanchezza, con gli occhi cercai un angolino dove rilassarmi. Le scale che portavano al di sotto della plancia mi sembravano ideali, mi avvicinai con lentezza e sedendomi presi la testa tra le mani.

Anche Clara era silenziosa, forse stava riorganizzando le idee in relazione a tutto ciò che era successo dal nostro arrivo nella sua esistenza. Un po' forse comprendevo come si dovesse sentire. Un no-sense ti assale.

Volevo dirle qualcosa, ma non riuscivo a parlare con lei senza sentirmi a disagio.

Il Dottore era tranquillo, un'espressione un po' tesa, ma nulla che facesse presagire molto preoccupazione.

Mi voltai verso di lui, i suoi occhi grandi erano fissi sul cilindro trasparente al centro della plancia e si muovevano seguendo il suo ritmo. Ancora non mi capacitavo del fatto che il mio dottore fosse lui,era tanto giovane nell'aspetto ma effettivamente c'era qualcosa che lo tradiva: il suo sguardo. Quello sguardo mi ricordava tanto il mio vecchio Dottore.

Si accorse del mio sguardo e si girò verso di me, assunse prima un'espressione accigliata che ancora una volta mi ricordava il lui del futuro, poi al mio sorriso anche la sua bocca si estese leggermente.

"Stai cercando lui in me?" disse puntando con più forza i suoi occhi nei miei
"Non so di cosa tu stia parlando!" esclamai sulla difensiva

Ignorò completamente la mia risposta e distogliedo lo sguardo continuò:
" Sicuramente hai riscontrato delle somiglianze, io sono lui e lui è me! Sono certo che è un buon uomo! Spero davvero di diventarlo anch'io un giorno! Spero anche, di essere più saggio e riflessivo con il tempo! Ma chissà, forse questo non potrò mai scoprirlo!Se hai incontrato lui significa che io non ci sono più, ed io lo accetto."

Mi alzai e mi avvicinai, stavo per posare la mia mano sulla sua, il suo sguardo seguiva i miei movimenti ma quando stavo per raggiungere la mia meta Clara aveva finito di curiosare in giro ed era tornata dalla plancia anche su precedente consiglio del Dottore di non allontanarsi troppo, molte volte il Tardis faceva scherzetti a chi non era gradito e fin da subito si era capito che il Tardis non apprezzava molto la sua presenza.

Ritirai velocemente la mano e la infilai nella tasca dei jeans e mi allontanai. C'era tensione dell'aria.

"Ho interrotto qualcosa?"

Intervenni subito togliendo terreno al Dottore

"No assolutamente, stavamo solo parlando!"

Cercai appoggio con lo sguardo dal Dottore, ma il suo sguardo era già altrove.
Il monitor della plancia segnalava che il Tardis era atterrato.

Mi precipitai alla porta mossa da non so quale motivo preciso. Ero con la mano sulla serratura quando il Dottore mi fermò:

"Aspetta Vega, esco prima io, per precauzione!"

Feci dei passi indietro, effettivamente avevo paura di ritrovarmi un Dalek di fronte. Il Dottore mi sorpassò e uscì spavaldo, senza alcun timore.

Clara mi si avvicinò e spiammo dalla fessura lasciata dalla porta leggermente accostata. Sembrava abbastanza tranquillo lì fuori.

"Usciamo?"
"Certo!" rispose Clara spalancando la porta.

Non potei fare altro che seguirla.

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