Uno Spettacolo Senza Precedenti (Capitolo10)

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"Com'è il me del futuro?" disse con un filo di voce tenendo la testa china sulla plancia
"È un uomo buono, impulsivo a volte, ma sicuramente un uomo buono. Non lo conosco bene, abbiamo passato insieme davvero poco tempo per riuscire ad inquadrarlo. Però mi viene da darti che non hai da temere, per essere un vecchietto é sicuramente alla moda!" risposi aggiungendo un sorriso rassicurante alla fine.

Aveva bisogno di sentirsi dire qualcosa di positivo su se stesso, su ciò che sarebbe divenuto un giorno ed io mi sentivo in dovere di rassicurarlo.

" Perché viaggi da solo? Il Tardis sembra così grande!"
"Ho avuto nel corso della mia lunga vita numerosi amici ma qualcuno l'ho perso e qualcuno l'ho lasciato indietro. Pensavo di poterli proteggere ma mi sbagliavo e i Pond's sono stati l'ultima conferma!"

I suoi grandi occhioni chiari orientati su di me mi fecero comprendere il suo dolore.

" Erano una famiglia per te?"
" Certo, tutti i miei amici erano importanti. Ovviamente c'è stato qualcuno di più importante come Rose, Donna e Amy. Nonostante le perdite però ho ancora un'amica: River, sempre se si possa considerare solo un'amica!"
"In che senso?"
"È una storia troppo lunga, credimi!"

Il Tardis atterrò con un suono strano. Il Dottore si avvió alla porta, sbirciò fuori e mi indicò di seguirlo.

Eravamo a Londra in una stradina secondaria piena di spazzatura, il freddo pungente mi fece subito comprendere che era inverno inoltrato. Rabbrividì al tocco con l'aria. Il Dottore comprese la mia sensazione di gelo, infatti si sfilò la sua giacca e me la pose sulle spalle.

Ancora quel pensiero.

Anche essendo mingerlino le sue spalle erano ampie, come se dovesse sorreggere il mondo, ma che dico, l'universo. Era lo stesso pensiero che avevo formulato quando ero insieme al Dottore del futuro.

"Guarda cosa so fare!" disse attirando la mia attenzione.

Alzai gli occhi in direzione del suo cacciavite e mi bloccai.

"Anche il te del futuro ha un coso del genere!" aggiunse indicando il cacciavite
"Ovvio, tutti i me ne hanno uno, è normale. Mentre sai non è normale riuscire a far nevicare!" ribeccò spronando il mio sguardo a proseguire oltre il cacciavite.

E in effetti stava nevicando. La neve fuoriusciva dal Tardis ed era bella. Bella come non l'avevo mai vista. Ero pronta a chiedergli una spiegazione ma la bocca si seccò di colpo.

Anche il Dottore era bello proprio come la neve. Guardava la neve con gli occhi lucenti e sognatori. Chissà a cosa stava pensando o a chi, ma sinceramente non mi interessava. Lo spettacolo che avevo davanti nel suo complesso era la cosa più affascinante che i miei miseri occhi ebbero mai, fino ad allora, la fortuna di guardare.

"Perché guardi me, guarda questo spettacolo" disse ammonendomi ridendo
" È proprio quello che sto facendo Dottore, sto guardando lo spettacolo!" risposi come un automa con gli occhi fissi su di lui.

L'imbarazzo si insinuò tra di noi, il Dottore ritrasse il braccio infilò il cacciavite nella tasca posteriore del pantalone e si avvió verso l'uscita del vicolo. I suoi gesti riattivarono i miei sensi e sentendo un leggero rossore alle guance seguì i suoi passi.

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