Indietro Nel Tardis (Capitolo 8)

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Il buio pian piano scomparve per lasciar posto alla luce. Gli occhi mi bruciavano e lo stomaco di doleva.
" Ho proprio bisogno di vomitare" pensai ad alta voce.
Attimo dopo attimo compresi esattamente dov'ero. Nel Tardis.
Mi diedi della stupida immediatamente, perché avevo dubitato del Dottore, avevo pensato che mi avesse abbandonato. Ma guardandomi ora intorno, egli non aveva fatto altro che proteggermi.
Era stato furbo, mi aveva mandato proprio dove i Daleks non sarebbero potuti entrare.
Aveva condiviso con me il suo posto sicuro. Un riso invase le mie labbra in modo incontrollabile.
Spostai il mio sguardo sullo strumento al mio polso

PIANETA= TERRA
ANNO = 2059

COSAAAA???!! 2059????
E questo cosa significava? Tutte le certezze vennero meno. Ero terrorizzata.
Mi avviai alla porta con passo svelto, tirai forte il pomello ma non si apriva, non potevo uscire, ero bloccata all'interno.
Cosa aveva pensato quel vecchio pazzo che me ne sarei stata lì tranquilla ad aspettarlo per 10 anni?

"Dottore non so se mi senti, ma se non apri immediatamente la porta io la butto giù! CHIARO?"

Le parole rimbombarono tutte intorno a me. Silenzio.

"Bene, l'hai voluto tu!"

Tirai un calcio sul pomello della porta, sperando di rompere il meccanismo che la tenesse chiusa, ma dopo il grande tonfo prodotto dall'urto del mio piede con il legno tutte le luci del Tardis si spensero.

"Cosa succede?" urlai
"Tu chi sei?" una voce femminile risuonò in tutto l'ambiente.
"Non rispondo a chi non vedo" dissi con voce tremante.

Immediatamente il Tardis riprese colore ai miei occhi, mostrandomi anche la presenza di una donna.

"Tu chi sei?" ripeté
"Io sono Vega e sono un'amica del Dottore, tu invece chi sei?"
"Io sono Idris, la coscienza del Tardis"
"Ma io non ti ho mai vista, ci sei sempre stata?" chiesi innocentemente
"Sono io a non aver mai visto te, eppure mi ricordo tutti i singoli volti che varcano quella porta. Come sei entrata?"
"Con questo!" dissi, indicando il mio polso
"Un manipolatore Vortex, interessante, ho conosciuto solo due persone in possesso di uno strumento del genere: Jack Harkness e River Song" rispose con fare sospetto.
"Se pensi che lo abbia rubato ti sbagli di grosso! Mi è stato dato dal Dottore in persona, e sempre lui mi ha mandato qui. Io vengo dal futuro".

Lo sguardo della mia interlocutrice venne catturato da qualcosa alle mie spalle. La porta si aprì e chiuse velocemente. Qualcuno era entrato.
Speravo fosse il Dottore così cercai di voltarmi velocemente ma Idris mi fermò.

"Perché mai il Dottore dovrebbe servirsi di un manipolatore Vortex per portarti indietro nel tempo quando potrebbe usare benissimamente il Tardis?" aggiunse quasi ridendo
"Eravamo in pericolo, io ero in pericolo. Il Dottore ha cercato di salvarmi. I Daleks avevano prelevato il Tardis non avevamo scampo".

L'individuo alle mie spalle si mosse veloce e mi bloccò con le spalle al muro

"Chi sei?"
"Mi chiamo Vega, tu chi sei?" aggiunsi ansiamando

I nostri sguardi si scrutarono a lungo durante quei secondi di silenzio.
L'uomo davanti a me era un bel giovane sulla trentina con un bel completo stile Vittoriano e un grande mascellone. Era affascinante.

" Sono il Dottore! "

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