La Fragilità del Dottore (Capitolo 6)

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"Non riuscirete ad entrare!"
"Il nostro obiettivo non entrarvi, ma distruggerlo. Distruggeremo ciò che ti é più caro. Smetterai di vagare di qua e di là." aggiunse Davros
"NON CI RIUSCIRETE! " urlò il Dottore
Voltai lo sguardo a sinistra e mi accorsi che una delle porte era rimasta aperta, era a meno di 5 passi da me.
Avevamo un'opportunità per scappare, dovevamo coglierla.
Tirai la manica della giacca del Dottore, si volto immediatamente, mi guardó e comprese.
In un attimo alzò il suo cacciavite al soffitto e un blackout ci fece sprofondare nel buio.
Era il momento di agire.
Per la prima volta nella mia vita presi l'iniziativa, afferrai violentemente la mano del Dottore e iniziai a correre.
"È inutile che proviate a scappare, i miei figli sono ovunque! Siete circondati!"
La voce di Davros mi arrivò come un fruscio all'orecchio, coperto dal mio pesante respiro.
Correndo al buio non riuscivo a percepire lo spazio intorno a me.
A un tratto la mia corsa si arrestó.
" Aspetta Vega"
Il Dottore utilizzò il suo cacciavite come torcia e il mondo intorno a me riprese colore.
"Hai avuto una buona idea, non mi ero accorto della porta, ero troppo preso dalla questione del Tardis!"
"Giusto, il Tardis! Come facciamo a recuperarlo?"
"recuperarlo! Parli proprio come un Dalek" sdrammatizzò il Dottore
Era la prima volta che lo vedevo ridere. Ma come poteva ridere in un momento come questo?
"Non mi sembra il momento di scherzare!" lo bacchettai severamente
Come un bambino appena sgridato il sorriso svanì e la solita aria accigliata ritornò a farsi padrona del suo volto.
"Dobbiamo salverlo e poi ti riporterò a casa!"
"Io non ho una casa"
"Nemmeno io, non più, ma questo non significa che non hai un posto che ti appartiene. Io ho il Tardis!"
"L'orfanotrofio non lo reputo il MIO posto! Ciò che mi appartiene lo sto ancora cercando, mi sto dando del tempo. Come faccio a cercare il posto che mi appartiene se nemmeno io so chi sono e cosa cerco?!"
Una nota di malinconia attraversò il mio volto e lui se ne accorse, perché mi sorrise e aggiunse:
" Cercheremo insieme tutte le risposte! Non...
Non riuscì a concludere la frase che un Dalek avanzò velocemente verso di noi.
"L' umana deve ritornare immediatamente alla capsula centrale"
"Io non vi aiuterò, mai!"
La voce di Davros si fece nuovamente viva attraverso gli altoparlanti
"Vega se tu aiuterai noi, io farò luce sulla tua vita!
" NON MI INTERESSA, TROVERÒ DA SOLA TUTTE LE RISPOSTE!" ulrai
" Bene, allora dovrò giocare la mia ultima carta! Dottore, ti ricordi di Clara Oswald? "
Il Dottore si paralizzò, a tratti pensavo non respirasse nemmeno più, i suoi due cuori sembravano sospesi un limbo di un battito eterno. Assunse uno sguardo tra il malinconico e il furioso.
Forse voleva piangere e l'avrebbe fatto se non ci fossero stati spettatori.
"CLARA OSWALD È MORTA!" rispose furioso
Tutto ciò che credevo di aver visto in quell'uomo erano completamente svaniti, solo con il tempo avrei capito che quella era la furia del Signore del Tempo.
"Ne sei completamente sicuro?"
"Smettila Davros, Clara é morta lasciala in pace almeno ora!"
"Clara dopo il vostro addio é partita insieme a Ashildr utilizzando un Tardis, la loro meta era Gallifrey. Sei sicuro che l'abbia già raggiunto o che come il suo maestro starà percorrendo la strada più lunga?" Davros rideva di gusto, le parole uscivano dalla sua bocca in modo strusciato. Ogni singola parola aveva l'obiettivo di ferire il Dottore, questo l'avevo capito.
" Stai bleffando!"
" Non sono così subdolo, almeno non con te. Ora va, lascia la ragazza qua e vai a cercare Clara Oswald"
Il silenzio calò sullo stretto corridoio. Tutto l'ambiente sembrò raffreddarsi. Il Dottore restò immobile.

Il suo movimento fu impercettibile,mi girai verso di lui, non mi guardò.
Compresi, ancora una volta che non fui scelta.
Si voltò di scatto.
Le sue spalle era larghe, così grandi che potevano sorreggere non solo un pianeta ma l'intero universo.

Mi sentì tradita, una lacrima solcò la mia guancia.

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