Capitolo 19

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CAPITOLO 19

*LUKE POV*

Ero in cucina e non capivo cosa fosse successo fino a che non voltai dietro al tavolo e vidi Mil distesa per terra con un bicchiere frantumato affianco e la bottiglia di succo rovesciato.

Al vedere quella scena mi si bloccó il respiro in gola, dovetti appoggiarmi al bancone per non perdere l'equilibrio.

Furono i ragazzi a risvegliarmi balzandomi alle spalle chiedendo cosa fosse appena successo, a quel punto mi buttai affianco a lei e la scossi.

"Mil!! Mil ti prego svegliati!" Nulla, non rispondeva, non si muoveva. Era immobile e respirava a un ritmo quasi impercettibile.

"Ragazzi vi prego fate qualcosa chiamate un'ambulanza!" Questa era Brenda, stava accovacciata affianco a me con le lacrime agli occhi. Calum si affrettò a comporre il numero, ora dovevamo aspettare che arrivassero.

La presi in braccio e la poggiai sul divano, era molto pallida e ora a differenza di pochi minuti fa stava sudando, sudando parecchio.

Ero così preso dai miei pensieri che non mi accorsi che due uomini erano appena entrati in casa nostra.

Tutto intorno a me si muoveva come a rallentatore, come se io non fossi davvero li. Come se stessi assistendo alla scena dall'esterno insomma.

"Tirala su, mettila qua!" Sentivo dire. Tutto quello che riuscii a fare fu seguire quelle persone, mentre i ragazzi presero l'auto e ci vennero dietro.

Il viaggio in ambulanza fu breve, fortunatamente l'ospedale era molto vicino. Non avrei retto altri ventitré secondi in questo posto.

Arrivati in ospedale la portarono via e io rimasi in sala d'aspetto. Non capivo cosa poteva esserle successo, è svenuta almeno da 15 minuti e non credo sia una cosa normale.

Nel frattempo arrivarono i ragazzi che mi chiesero notizie ma io non dissi nulla, capirono che non c'era nulla da sapere e si accomodarono ai miei lati.

"Ragazzi, la vostra amica ora sta bene. Si è svegliata è in quella camera laggiù." Non lasciai finire il dottore e mi fiondai in quella camera.

Entrai e lei era lì sdraiata con gli occhi aperti e fissi sul soffitto.

"Piccola..." Avanzai verso di lei lentamente, mi sedetti sulla sedia affianco al letto e le presi le mani.

"Ei Luke, mi spiace non volevo rovinarvi la serata." Abbassó lo sguardo, lo abbassa sempre...

"Non dirlo neanche per scherzo! Piuttosto che ti è successo?"

"Sinceramente? Non lo so nemmeno io, i dottori non mi hanno detto nulla."

La porta si aprii ed entrarono i ragazzi che assunsero un' aria sollevata.

Iniziarono a riempirla di domande, lei come al solito li ignoró aspettando che si dessero i turni.

"Allora ora lei dovrebbe riposare. Stasera ti teniamo in osservazione ma domattina te ne puoi tornare a casa ok?"

"Si certo, cosa le è successo comunque?" Chiesi al dottore.

"Ha la febbre molto alta, lo svenimento è una conseguenza di questo... Non è comune come effetto ma esiste."

Mi girai verso di lei "È colpa mia, scusa Mil. Non avrei dovuto farti passare la sera al freddo e lanciarti in acqua il giorno dopo."

"Ma stai zitto, la febbre si prende e basta non è colpa di nessuno." Disse lei cercando di sembrare il più attiva possibile, ma subito dopo mi si accasció sulla spalla e chiuse gli occhi.

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