Capitolo 2

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CAPITOLO 2

Era fine marzo, e la primavera cominciava a farsi strada, gli alberi cominciavano a fiorire dopo essere passati attraverso l'ennesimo freddo e duro inverno. Proprio come io stavo passando attraverso l'ennesima inevitabile delusione.

Oramai sembrava essere una routine; Camille felice, qualcosa o qualcuno turba la sua pace, Camille si fida, e infine Camille rimane fregata. Sempre così. Ma questa volta avevo deciso che sarei stata più attenta. Non avrei più dato fiducia così facilmente... Ogni volta che rimanevo delusa da qualcuno mi ripetevo la stessa cosa, e ogni volta che mi ritrovavo a dover scegliere se fidarmi o meno sceglievo sempre di fidarmi. Il mio problema è che cerco sempre il meglio nelle persone anche se il meglio in qualcuno non c'è. Ci spero sempre... E sempre rimango fregata.

Ero su Skype a parlare di questa ennesima batosta con Brenda. Lei non mi conosceva da abbastanza tempo per poter sapere di tutte le batoste che avevo preso nel tempo, ma mi conosceva, forse meglio di chiunque altro, e sapeva esattamente cosa dirmi. Lei è l'unica con cui riesco ad essere interamente me stessa. Non fraintendetemi, anche con Lucy e Angelina sono me stessa, ma per qualche motivo con loro non riuscivo a parlare di tutto. Sarà che Brenda non può vedermi nel vero senso della parola, e io odio che la gente mi veda fragile e debole, perché quando sei fragile e debole la gente ti guarda con occhi diversi, e io non voglio che questo accada.

(Skype)Brenda:" Senti Mil - si è così che mi chiamava Brenda - Josh può anche vedere di andarsene a quel paese, non sai cosa gli farei se fossi li ora."

Io:" ringrazio che te non sia qui, gioca a football, non faresti a tempo di pensare di tirargli un pugno che lui ti avrebbe già atterrata."

B:" è qua che ti sbagli, se qualcuno ti fa stare male io mi trasformo in una furia. Su questo puoi starne certa."

Io:" Non ne vale la pena Brenda, davvero..."

B:" È vero, non vale la pena di sprecare tempo con quello stronzo, perché questo è lui."

Io:"... Lo so e non capisco come ho fatto a essere così stupida da non accorgermene da subito. Eppure lo conoscevo e sapevo che era solito comportarsi così..."

B:" Proprio perché era tuo amico ti sei fidata, è stato lui meschino ad approfittarsene."

Io:" Già... Ma sono stata io a fidarmi, sono io la stupida che ha sbagliato e la stupida che è rimasta fregata per l'ennesima volta."

B:" Non è colpa tua Mil! E smettila di autocommiserarti! La Mil che conosco non si lascerebbe buttare giù così."

Io:" Forse hai ragione, ma dopo che le cose succedono tante volte ci si inizia a stancare."

B:" Hai ragione, scusa."

Io:" Ma va tranquilla, hai detto solo la verità."

Vi starete chiedendo cosa è successo... Be molto semplice, avete presente Josh il ragazzo della squadra di football? Mio caro amico, o almeno credevo lo fosse... Mi ha fatto credere di avere una cotta per me. Io stupida ci ho creduto, ho sprecato quattro mesi della mia vita con lui... Per poi scoprire che aveva fatto una stupida scommessa coi suoi stupidi compagni di squadra. Doveva riuscire a portarmi a letto in quattro mesi, e ci era riuscito. Ci avevo creduto davvero, e avevo fatto male. Ricordo perfettamente il momento in cui mi è crollato tutto addosso.

*flasback*

Era una bella giornata. Io e Josh eravamo al parco seduti sotto lo stesso albero di sempre a parlare. A un certo punto lui si fece serio.

J:" Senti Cam ti dovrei dire una cosa."

Io:" Dimmi Josh." Dissi sorridendo come una scema.

J:"io ecco..."

Io:" Ei, sai che puoi dirmi tutto. Stiamo insieme no? I tuoi problemi sono i miei."

J:" Ecco... A proposito di questo."

Lo incitai a parlare con un cenno della testa, lui si alzó.

J:" Quattro mesi fa ho fatto una scommessa coi ragazzi della squadra..."

Io:" Va avanti"

J:" L'oggetto della scommessa era questo... Dovevo riuscire a portarti a letto in quattro mesi... "

Lui continuó a parlare mai io smisi di ascoltarlo, non ci volevo credere. Ero solo una stupida.

Io:" Sei solo un gran figlio di puttana Josh. Eri mio amico! Come hai potuto accettare! Sapevi benissimo che per me eri il primo, e sei comunque andato avanti... Non credevo che potessi arrivare a tanto."

J:" Mi dispiace Cam... Tanto.. Perché comunque in questi mesi ho iniziato a provare qualcos"

Io:" No! Stai zitto! Non hai il diritto di chiedermi nulla! Per me sei morto!" Detto questo mi girai ignorandolo.

*fine flashback*

Ed è da quel momento che per me Josh Anderson è morto, morto insieme alla fiducia che avevo nelle persone. Perché nessuno mi aveva mai fatto una cosa anche solo lontanamente paragonabile a questa. E mai permetteró che accada ancora.

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