LIII. Rigirare la frittata.

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Sfiga, portami via.

Dopo che Manuel mi ha spedito in bagno affinché sistemassi il cespuglio di capelli, torno in soggiorno dove trovo tutti i presenti seduti sui divani, eccetto qualcuno che ha preferito rimanere in piedi o stare seduto per terra, ai piedi della poltrona.

-Hey, testa di farina, perché non ti unisci invece di rimanere imbambolata?- mi richiama un ragazzo dai capelli verdi e gli occhi castani, in piedi accanto alla TV.

-E tu perché non ti tappi la bocca?- sussurro acida, andandomi a sedere accanto a Veronica che mi ha tenuto il posto libero.

Mi sembra di riconoscere il ragazzo. L'ho sicuramente visto in giro per il Light ma non so la sua identità. Ho notato che è un tipo che va in caccia di farfalle e guai; più di qualche volta si è preso un cazzotto in faccia per aver messo le mani in posti vietati ai minori sulle poche ragazze che frequentano il giro, compresa Brianna.

Spero per lui di non essere la prossima.

-Buonasera, Atena.- mi saluta Eduard, alla mia destra accanto ad Ilyà e un ragazzo a me sconosciuto.

-Da quanto tempo...- ribatto, sorridendo ironicamente. -Il perennemente ciclato è rimasto a casa?-.

Orso Bianco scoppia a ridere, intuendo la mia allusione a Brian e annuisce, asciugandosi le lacrime agli occhi.

-Cominciamo?- si intromette una voce femminile, spuntata dal nulla. Alla base dei piedi di Ilyà vi è seduta una ragazza dai capelli biondi, quasi bianchi, con le labbra pompate da innumerevoli operazioni chirurgiche, minigonna in pelle rossa, stivali al ginocchio e top sotto al seno.

Mi domando come non faccia a morire di freddo e chi l'abbia invitata. Non credo che Manuel sia un appassionato di questo genere di ragazze, già reduce delle torture di Brianna.

Tutti annuiscono in risposta, eccetto io, ignara di ciò che mi aspetta ma non prospetto nulla di buono.

-Anna, dato che tu non conosci le regole, mi prenderò io il fardello di fare gli onori di casa.- comincia Veronica, tirando fuori da due buste di plastica tre grandi bottiglie che contengono un liquido rosato. -Inizio io, facendo una domanda ad uno voi a cui siete obbligati a rispondere, a meno che il malcapitato non decida di bere un bicchiere di vodka alla ciliegia, eludendo la domanda. E così via.-

Faccio una smorfia, ma annuisco debolmente mentre il battito del mio cuore si fa forte nel mio petto. Non ho molto da nascondere ma spero che non entrino nei miei affari privati. Altrimenti dovrò trovare una valida scusa da rifilare a mio padre nel caso gli vomitassi sul tappeto di casa.

-Manuel.- chiama Veronica, facendomi sudare freddo. Ho paura che questa possa essere una delle sue trappole. -Cosa ne pensi di Anna al volante?-

Il ragazzo mi osserva attentamente, e sento l'imbarazzo crescere dentro le mie budella. -Niente male per una novellina...-

Non so se prenderlo per un complimento o meno, ma scelgo deliberatamente la prima. Il gioco continua con Manuel che chiama al ragazzo dai capelli verdi, rivelando la sua vera identità: Maximilian e dall'accento intuisco le origini francesi.

Tra una domanda e l'altra, tra "Quante ragazze ti sei scopato?" e "Quand'è stata l'ultima volta che ti sei fatto la pipì addosso?", loro sembrano dimenticarsi di me, e proprio quando io mi sto rilassando al cellulare, cercando di abbattere una torre della principessa in Clash Royale, sento il mio nome essere pronunciato da Manuel.

-Anna.- Manuel mi porge un bicchierino, nel caso io non voglia rispondere. -Chi è il Diavolo?-

Un groppo di saliva si accumula nella mai gola, impedendomi di respirare, il mio corpo viene scosso da leggeri tremori mentre la cicatrice lungo il fianco brucia, corrodendomi da dentro.

L'Incantatrice - Fino alla fineWhere stories live. Discover now