c a p i t o l o 1 3

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Pioveva a diritto, quella sera. Tutto taceva intorno a casa sua, il silenzio era spezzato solo dalle gocce di pioggia che si infrangevano sui tetti e sul suolo.

Erano le tre di notte, e com'è giusto che sia la maggior parte delle persone dormiva, anche i genitori di Jimin, e infatti le luci delle case erano tutte spente, compresa quella della sua stanza, tranne per una piccola lampada lasciata accesa sul comodino per non lasciarlo completamente nell'oscurità della gelida notte. 

L'unica cosa che tagliava il buio nelle strade erano gli alti lampioni, le cui luci si riflettevano armoniosamente sull'asfalto bagnato, mentre la pioggia continuava a batterci senza sosta.

Amava la pioggia, l'aveva sempre fatto. Amava la sensazione di pace che gli dava. Guardarla lo rassicurava.

Non gli metteva malinconia come alla maggior parte delle persone. Quando pioveva e faceva freddo era in assoluto il suo tempo preferito.

Ma sarebbe stato molto più piacevole se in quel momento ci fosse stato anche Yoongi accanto a lui...magari abbracciati sotto una coperta, a guardarsi come se al mondo ci fossero solo loro. Solo e soltanto loro, col silenzio a parlare.

Aprì la portafinestra di camera sua, prese una trapunta da sopra il suo letto e andò in balcone, sedendosi sopra le fredde mattonelle e avvolgendo la calda coperta attorno al suo corpo, per ascoltare ciò che quelle gocce volevano dire, senza filtri.

Era musica, per lui, e quasi automaticamente penso ad una canzone che tanto gli piaceva, e che faceva da colonna sonora a quel momento.

When raindrops fell, down from the sky. The day you left me, an angel cried. Oh, she cried, an angel cried, she cried.

Si ripeté in testa, riuscendo quasi a sentire perfettamente la voce di Ariana Grande intonare quelle poche ma tristi parole.

Guardò ancora davanti a se, appoggiando la nuca alla parete alle sue spalle, per poi alzare lo sguardo verso il cielo coperto da uno strato spesso di grigie nuvole cariche d'acqua, che nonostante ciò facevano comunque filtrare la flebile luce bianca e luminosa della luna.

Era uscito spesso con Yoongi di sera, e l'aveva visto spesso perdersi ad ammirare la luna. Non ci aveva fatto molto caso, ne gli era mai interessato particolarmente, negli ultimi giorni però la stava amando. Quasi gli dispiaceva non poterla vedere bene, in tutta la sua bellezza.

Non riusciva nemmeno più a versare una singola lacrima. Aveva pianto fin troppo, e ora credeva davvero di averle esaurite.

Ma non poteva farci niente. Yoongi gli mancava come l'aria, come al sole manca la luna e viceversa, e si sa che la luna non splende senza il sole.

Erano distanti come pianeti, ormai distavano così tanto l'uno dall'altro, ma le loro anime restavano abbracciate comunque, rifiutando di lasciarsi.

E quella era la verità: Jimin non riusciva lasciar andare Yoongi.

Non riusciva nemmeno ad immaginarsi una vita intera senza di lui, senza le piccole attenzioni che gli aveva sempre riservato e che all'ora gli sembravano cose da tutti giorni, come quando gli sistemava il colletto della giacca e il berretto prima di uscire, assicurandosi di farlo stare al caldo.

Una sensazione piacevole gli riscaldo il petto, all'altezza del cuore, al ricordo delle gentili mani del maggiore che lo sfioravano. Era sempre stato così delicato e attento, come se Jimin fosse fatto di cristallo, e avesse avuto paura di romperlo.

Si ricordò tanti piccoli momenti dolci avuti con il maggiore, e gli mancò ancora di più.

La sua anima aveva inesorabilmente lasciato il suo corpo per raggiungere quella di Yoongi, lasciando solo il suo guscio vuoto e sensibile, senza niente a renderlo vivo. Era stato svuotato da tutto.

Era rimasto solo con se stesso, nel suo malinconico silenzio che urlava più di mille parole, che nessuno riusciva davvero a captare.

Gli esseri umani avevano il dono di una scelta molto importante, grazie a Dio, e certe volte quella era l'unica strada che si riusciva a vedeva davanti ai propri occhi stanchi.

Ora che era caduto, non faceva altro che volgere lo sguardo verso quella strada buia e angusta che lo avrebbe liberato da tutto, compreso se stesso.

E forse, aveva già scelto di percorrerla molto tempo prima.
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capitoli di passaggio? ni, a dire la verità. era comunque importante, e quindi eccolo qui :3

raindrops, la canzone citata, è
m e r a v i g l i o s a. dura tipo 40 secondi, ma sono 40 secondi magnifici :')

tra l'altro ho scritto questo capitolo ascoltandobetter off" di Ariana Grande in loop...il mio povero cuore....

g h o s t i n- YOONMINWhere stories live. Discover now