c a p i t o l o 8

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Alla fine Jin aveva portato il minore a casa sua, per provare a tirarlo su almeno un po'

Aveva sviluppato un senso di protezione quasi materno verso Jimin, sin dalla prima volta che l'aveva visto, quando il più piccolo era in prima superiore.

Era sempre stato una pallina di felicità, che riusciva a far sorridere di cuore tutti, anche Yoongi, che raramente sorrideva

Jimin aveva conquistato ogni persona che avesse avuto il piacere di conoscerlo, ed era incredibile come lui riuscisse a mettere di buon umore tutti, ma tutti non riuscissero a mettere di buon umore lui, non in un momento come quello

Jin voleva tenerlo al sicuro, fargli sentire che non era solo. Voleva infondergli quel calore che solo Yoongi era in grado di dargli, e che in un certo senso sperava di sostituire, inutilmente

Ma Jin sapeva benissimo, lo sapeva davvero bene che l'unico che poteva rimettere insieme l'anima di Jimin era proprio Yoongi. Non voleva sostituirlo in quel senso, sapeva che sarebbe stato inutile. Sperava solamente di riuscire a far capire a Jimin che non era solo, e che era circondato da tante persone che lo amavano

Ora stavano seduti sul balcone del maggiore, con una tazza calda di tisana a riscaldare le mani di entrambi, e le ginocchia tirate al petto.

A fare compagnia ai due ragazzi c'era il silenzio. Non un silenzio imbarazzante e teso. Era solo...silenzio. Il leggero cantare dei grilli faceva da colonna sonora a quel momento, e il cielo scuro da scenario.
Il maggiore non osava proferire parola, limitandosi a guardare Jimin, che in quel momento era totalmente perso nei suoi pensieri, e non sembrava volerli condivide

All'apparenza sembrava essersi ripreso. Non piangeva più, non era più scossi da singhiozzi violenti che gli facevano bloccare il fiato in gola. Sembrava tutto apposto adesso.
Ma dentro di lui c'era una tempesta, una guerra contro se stesso che non voleva fermarsi, e che sembrava essere destinata a continuare.

Passarono minuti interminabili, prima che Jimin parlasse.

Jin.."

dimmi, Jiminie" ripose il maggiore, senza mettergli ansia o fretta. Voleva lasciargli il suo tempo

“ci pensi mai a quanto siamo piccoli, in mezzo all'universo? È tutto così grande, rispetto a noi. Ci sentiamo invincibili e forti, non rendendoci nemmeno conto che siamo solo un puntino invisibile visti dall'alto" buttò fuori il biondo, con voce flebile e delicata, come se avesse paura di spezzare quel silenzio

Jin si ritrovò a riflettere sull'affermazione del minore, e sul modo in cui le sue parole l'avessero prepotentemente scosso dentro.

Perché era vero, era maledettamente vero. L'essere umano è sempre più convinto di essere il centro del mondo, di avere tutto tra le sue mani, quando in realtà basta davvero poco per spezzarlo come un ramoscello durante un uragano: una parola, un opinione negativa...

si, Jimin. A volte ci penso" rispose il maggiore, mantenendo lo stesso tono usato da Jimin pochi istanti prima

non è bellissima, la notte?" chiese Jimin, girandosi piano verso il maggiore


Riprese a parlare. “io la trovo magnifica. Così piena di vita ma allo stesso tempo così vuota"

Jin lo lasciò parlare, trovandosi a concordare mentalmente con lui.
Si girò verso il biondo, che ora aveva lo sguardo rivolto a cielo. Gli occhi leggermente lucidi che riflettevano le miliardi di stelle che splendevano sopra di loro

“a che pensi, Jimin?"

“a nulla. Proprio a nulla. Solo a quanto siano belle le stelle" rispose il minore dei due, senza distogliere lo guardo da esse

Jimin riprese a parlare pochi secondi dopo, guadagnandosi nuovamente l'attenzione di Jin.

guardo il cielo, e sento come se le stelle mi stessero chiamando. È che dovrei essere, Jin"

Quelle parole così crude fecero allarmare Jin.
Guardò l'amico seduto al suo fianco, che ora aveva il viso rivolto al cielo notturno e cupo, costellato da milioni di frammenti lucenti.

Teneva gli occhi chiusi e sembrava un tutt'uno con l'universo, come se sentisse davvero il suo richiamo. Come se fosse inesorabilmente destinato a diventarne parte molto presto.

Anche Yoongi gli aveva detto una cosa simile, mesi prima che accadesse ciò che era successo.

Jin sorrise amaramente, lasciando scorrere lacrime calde sulle sue guance, senza emettere alcun suono.

Dentro di se aveva davvero sperato che Jimin sarebbe andato avanti, ma quella speranza si stava affievolendo minuto dopo minuto.

Forse era la cosa giusta, forse Yoongi e Jimin erano davvero destinati a stare insieme per sempre, anche oltre la vita terrena. Forse quel famoso filo rosso di cui tutti parlavano continuava a legarli

E forse era giusto che andasse così.

Forse avrebbero avuto il loro lieto fine una volta per tutte

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Capitolo un po' shittoso e corto, ma è davvero importate per la storia, quindi spero vi sia piaciuto comunque

Oh, e ho pubblicato una nuova fanfiction, un'altra yoonmin: “goodnight n go". È collegata a ghostin, e capirete più avanti il perché :3
Se vi va, fateci un salto.

g h o s t i n- YOONMINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora