c a p i t o l o 2

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Dopo l'incubo avuto Jimin non si riaddormentò più, e si limitò a sedersi alla scrivania della sua stanza, guardando il cupo cielo notturno dalla finestra

Aveva sempre trovato la notte affascinante, il momento in cui finalmente poteva far riposare la sua mente, fermare il flusso incessante di pensieri.
Era il momento in cui la sua testa poteva finalmente trovare riparo dall'orrore del quotidiano, ma da un mese smettere di pensare era diventato impossibile per lui.

La sua mente viaggiava involontariamente nei ricordi, e si immergeva sempre di più in quello di Yoongi, in quello che erano stati e sarebbero potuti diventare.

E faceva male, faceva maledettamente male

Si stava tormentando per capire in cosa avesse sbagliato, cosa fosse andato storto a tal punto da convincere Yoongi che il suicidio fosse la scelta più giusta, l'unica via da prendere per smettere di soffrire

Involontariamente sorrise, pensando a cosa avrebbero potuto fare lui e Yoongi in quel momento, se solo il maggiore fosse ancora vivo

Probabilmente si sarebbero addormentati da poco davanti ad una serie TV, l'uno sopra l'altro, dimenticandosi il computer accesso e le patatine sul pavimento

Si, sarebbe andata così

Ma purtroppo per Jimin, la realtà era ben diversa, meno gentile e più fredda del suo immaginario

La cosa peggiore era che Jimin non poteva sfogarsi con nessuno a lui caro, non l'avrebbero capito.

Loro ci erano già passati sopra, chi più facilmente e chi meno, ma bene o male aveva tutti ripreso in mano le loro vite, guardando al futuro, e lasciandosi alle spalle il doloroso avvenimento

E Jimin? Jimin era fermo al punto di partenza, e si stava pure scavando la fossa per seppellirsi dentro

Se per gli altri la morte di Yoongi era stato scavalcare un cancello chiuso, per Jimin era scalare l'Everest senza l'attrezzatura giusta per poterlo fare, e lui, francamente, non ci aveva nemmeno provato.

Non ne valeva la pena

Aprì un cassetto della scrivania, tirando fuori da esso un quadernino blu e una penna nera e gli posò sulla superficie di legno

Quella era l'unica cosa che gli era venuta in mente per liberare tutte le emozioni che teneva segregate nel suo cuore malamente ferito e sofferente

Si era ricordato improvvisamente di quello che dicevano sempre le sue maestre delle elementari

“tenete un diario segreto, datagli un nome e scriveteci. Vi aiuterà a liberare la mente" dicevano

A Jimin non restava che tentare, così puntò la penna sul foglio, e iniziò a scrivere.

Caro Yoongi,

Come stai? Io mi sento così perso, tanto da ridurmi a questo. Fa così male sapere che tu non leggerai mai queste mie parole, dettate dal bisogno di essere ascoltato e capito, nel disperato tentativo di trovare un punto di sfogo per tutto il dolore che ho accumulato da quando te ne sei andato via.

È tutta colpa mia, vero?

Forse ti feriva quando ti parlavo della piccole crush che mi prendevo per alcuni ragazzi della mia scuola?

Ero così ottuso da non accorgermene, e ora l'unico a rimetterci sono proprio io

Fa male, ma mi sta bene. Giusto?

Ma tu sei stato così comprensivo con me, così buono.
E te ne ho fatto passare più di quanto qualcuno dovrebbe.
E mi sto odiando perché tu non avresti mai ammesso che ti feriva

Oltre a questo, c'era altro? Quanti demoni avevi? E perché non me ne hai mai parlato?

Perché mi hai lasciato solo?

Mi manchi così fottutamente tanto Yoon

Ci risentiamo preso

Ti amo. Per sempre tuo Jimin„

Scrisse tutto di getto, senza prestare particolare attenzione alle parole che usava

Si faceva così pena che non volle nemmeno rileggere.

Non ci pensò due volte ad infilarsi una felpa, prendere il quaderno e scendere le scale silenziosamente, facendo attenzione a non svegliare i genitori che dormivano nella stanza accanto alla sua, infilarsi le scarpe e uscire di casa, diretto verso un luogo preciso

Il fiume in cui Yoongi si era suicidato.

Ci arrivò in una decina di minuti, e si guardò attorno

Tutto sembra così tranquillo e sereno, come se quel posto non fosse testimone di decine e decine di suicidi

Si sporse verso la ringhiera che dava direttamente sull'acqua, e senza pensarci una seconda volta strappo la pagina scritta poco prima, la accartocciò e la gettò nelle gelide acque, guardandola sparire trascinata dalla corrente

Si voltò per tornare a casa solo quando scomparve completamente dal suo campo visivo

Chissà se Yoongi lo stava guardando in quel momento.

Lo sentiva così vicino, come se fosse proprio al suo fianco.

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Se ci sono errori scusatemi, correggerò al più presto

g h o s t i n- YOONMINWhere stories live. Discover now