.^Capitolo 18^.

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"Allora? Non mi dici nulla?"

[...]

La vettura di colore nero sfrecciava per le vie di New York con una singolare eleganza, insieme al rumore delle altre macchine al di fuori di essa vi era una playlist di brani jazz, swing e blues che fuoriusciva dalle casse della radio della macchina.
La musica degli anni '30 era il genere preferito dal demone, e di certo Dipper doveva assecondarlo in fatto di gusti musicali.
Ma il problema non era il genere di musica da ascoltare in quel momento.
Il problema era: quali parole avrebbe dovuto pronunciare Dipper al demone biondo con un occhio solo?
Teneva le mani inchiodate alle cosce coperte dai jeans neri e ogni tanto giocava con i bottoni della sua camicia, senza tirare fuori dalle labbra nulla di interessante di cui discutere.

"Sei davvero un chiacchierone, Pinetre... Sai?" Commentò Bill ridendo, facendo girare Dipper verso di lui.

Doveva per forza dire qualcosa, quel silenzio lo stava annientando lentamente.
Così socchiuse le labbra in procinto di pronunciare qualcosa, e alla fine ci riuscì.

"E cosa dovrei dire, scusami? Del fatto che mi hai invitato nella tua macchina per non so che cosa? Del fatto che stiamo andando in un posto che non conosco? Di cosa dovremmo parlare?" Rispose l'umano senza troppi giri di parole.

Ma subito dopo si pentì delle sue parole, perché notò con estremo rancore l'espressione del demone incupirsi piano piano.
Il ghigno bastardo di prima, sempre presente in ogni occasione, si era trasformato in una linea curva verso il basso, una linea che emanava serietà, mentre l'occhio dorato era più scuro del solito, non più così luminoso.
Il battito cardiaco di Dipper iniziò ad accelerare come il suo respiro interno, ma alla fine l'atmosfera riempitasi in modo quasi inquietante dall'unica fonte di rumore, ovvero lo stereo che trasmetteva brani anni '30, venne spezzata da un'altra risata di Bill Cipher, una vera risata.

"Sei davvero così arrabbiato? Non sai dove ti sto portando, certo... Forse il posto ti piacerà! Chi lo sa..." Disse il demone con aria divertita.

Dipper sospirò esasperato e si lasciò sprofondare nello schienale del sedile, incrociando le braccia con aria infastidita.
Ad un tratto, delle forti scariche di adrenalina lo trafissero alla schiena e al resto del corpo, facendolo sobbalzare per uno strano senso di energia.
Notò solo poco dopo che la mano affusolata di Bill si trovava proprio sulla sua coscia avvolta dal tessuto dei pantaloni, mentre essa la accarezzava con dolcezza.
L'umano deglutì rumorosamente e diede un'occhiata al biondo che stava guidando la strada, o almeno... Era quello che stava facendo pochi secondi fa.
Per suo stupore e panico vide Bill con le mani ovunque tranne che sul volante, mentre la macchina ancora andava per i fatti propri.
Gli sorrideva con fare accattivante, mentre quell'occhio dorato lo scrutava dall'interno con autorità e perversione.
Anche l'altra mano presto si posò sull'altra coscia libera del castano e piano piano il demone si avvicinò lentamente anche con il corpo oltre che con le mani, ma all'umano venne un forte senso di ansia per colpa del volante privo di guidatore e cercò di divincolarsi leggermente.

"BILL CHE DIAMINE FAI?! VUOI CHE CI SCHIANTIAMO?!" Urlò con tutta la voce che aveva in corpo.

La paura che nutriva verso Bill e l'ansia provocata dal presunto incidente stradale che sarebbe avvenuto a momenti l'aveva fatto uscire di testa, facendo sorridere Bill ancora di più.
Prima che potesse dire qualcos'altro, le labbra del biondo erano già posate contro quelle dell'umano e le sue mani si erano spostate sui suoi fianchi.
Spalancò gli occhi e rimase fermo e immobile, come se il mondo attorno a lui si fosse in qualche modo fermato.
Come se il diavolo avesse trasferito la sua unica parte angelica proprio sulla parte del corpo più invitante di ogni essere vivente affascinante come Bill Cipher, anche se non c'era affatto una creatura meravigliosa come lui.
Perché esse erano così dolci e tentatrici che avrebbero fatto cedere chiunque.
Nessuno sarebbe mai resistito alla forma e al sapore di quelle labbra, nessuno.
Neanche Dipper Pines, il salvatore di Gravity Falls dall'Oscurmageddon azionato dal demone avvenuto varie estati fa.
Quando si staccarono, il tempo sembrò stabilirsi di nuovo, mentre la bocca del castano rimaneva mezza aperta per far uscire delle piccole ma veloci boccate d'aria.
Non aveva notato abbastanza in fretta un dettaglio abbastanza fraintendibile in quel momento: la posizione di Bill.
Si era piazzato sulle sue gambe senza alcun problema e teneva le mani proprio sui fianchi dell'umano, fianchi nudi per colpa della camicia sfilata leggermente verso l'alto proprio dal demone.
Le gote diventarono di colpo rosse e il respiro accelerò, mentre Bill invece lo fissava con un sorrisetto a denti chiusi e con il solito sguardo accattivante che gli rivolgeva in qualunque momento, leccandosi subito dopo le labbra socchiuse come gesto provocato.

"Stai tranquillo, Pinetree... Ho guidato per finta, la macchina va da sola." Spiegò il demone.

Dipper allora si sentì uno stupido e sospirò in modo rumoroso, fissando il demone nell'unico occhio dorato.

"Va bene, va bene, mi arrendo... Dove mi stai portando, Bill?" Chiese Dipper con fare supplichevole, sperando che Bill si togliesse dalle sue gambe.

"Lieto che tu l'abbia chiesto, mio caro..." Sussurrò con un ghigno.

La macchina si fermò dopo pochi secondi e Bill si tolse dalle gambe dell'umano per uscire dalla portiera del guidatore, uscendo e avvicinandosi alla portiera parallela.
La aprì con eleganza e si mise a lato per far uscire il moro, fingendosi un servo.

"Siamo arrivati, mio caro Pinetree."

Egli uscì dalla vettura con aria spaesata e diede un'occhiata all'edificio elaborato e decorato con materiali all'apparenza costosi.
Si trovava davanti ad un ristorante votato cinque stelle, in uno dei quartieri più ricchi della città.
L'intero palazzo era bianco come la panna avente persino delle terrazze con tavoli per i clienti e le vetrate trasparenti facevano sbavare qualsiasi comune mortale alla vista di persone ricche che si deliziavano con musica classica e cibi di alta qualità, godendosi addirittura l'arredamento dai toni sfavillanti e regali.

"Ho prenotato un tavolo per due, andiamo?" Chiese Bill, avviandosi con disinvoltura in quel luogo adatto ai tipi come lui.

Dipper deglutì e rimase fermo per qualche secondo, ma alla fine fece una piccola corsetta per raggiungere Bill ed entrò nel ristorante chiamato "Divine palate", aspettandosi qualunque cosa da parte di quel demone da strapazzo, sensuale e attraente.
Un pranzo in un ristorante di lusso non se lo sarebbe mai aspettato, inoltre non in un luogo del genere.
Ma alla fine decise di lasciarsi andare, decise di lasciar perdere per qualche istante la razionalità e i pensieri negativi.
Lasciò la sua mente cadere tra le mani del caso, un elemento che Bill Cipher era capace di controllare.

Ma buongiorno! O buonasera... Vabbè, salve amici miei!
Vi è piaciuto il capitolo? Spero di sì!
I nostri due amichetti sono a pranzo insieme... Che carini eh?
Ditemi che ne pensate con un commento!
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya a tutti :3

Non puoi resistermi, Pinetree - Bill Cipher x Dipper PinesWhere stories live. Discover now