.^Capitolo 11^.

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I passi veloci di Dipper si sentivano sul marciapiede, grazie alle scarpe con le suole accentuate.
Si stava dirigendo verso l'università e pensava di essere in estremo ritardo, quando in realtà era in estremo anticipo.
Percorse le strade dell'isolato quasi correndo, fino ad arrivare davanti all'edificio tanto agognato che pullulava di studenti intenti a studiare.
Aveva desiderato così tanto continuare gli studi, avere un lavoro gratificante e raggiungere uno scopo nella vita.
Lo doveva ammettere, l'atmosfera del locale di Mabel e un tempo anche suo, il "Pig's Den", ovviamente gli mancava.
I clienti abituali ordinavano la solita bevanda prima di andare al lavoro, mentre quelli nuovi o poco recenti si sbizzarrivano per provare nuove e dolci pietanze che la casa offriva, ascoltando musica degli anni 30' trasmessa dalle casse, chiacchierando con i camerieri oppure osservando le macchine che sfrecciavano o la gente che passava dalla grande vetrata del negozio.
Ma quell'atmosfera, quel lavoro, quell'ambiente a Dipper non bastavano.
Per molti questo dilemma potrà sembrare una piccolezza, ma Dipper ogni volta che ci pensava si chiedeva se fosse stato egoista.
Avrebbe dovuto lasciare la sorella solo per un ottenere uno studio più approfondito in materie che avrebbe potuto anche studiare nel tempo libero.
Lui si occupava di pagare le spese, ordinare nuove scorte per il locale, calcolare il reddito giornaliero e altre cose abbastanza semplici per un genio come Dipper, ma altrettanto noiose.
Ma alla fine eccolo lì, davanti all'Università di New York, pronto a seguire le lezioni e ad entrare nel club dell'ignoto.
Fece scorrere lungo l'avambraccio la manica della camicia, scoprendo l'orologio attaccato al polso.
Esso segnava le otto e mezza, era in anticipo di dieci minuti, per fortuna.
Prima che potesse sistemarsi la manica, due mani dalla pelle delicata e vellutata gli coprirono gli occhi,
Subito sobbalzò a quel contatto inaspettato, ma il suo cuore rallentò i battiti dal sollievo dato che aveva riconosciuto l'odore peculiare appartenente ad una donna e una conosciuta colonia francese.

"Mmh... Fammi indovinare, Pacifica Northwest?" Chiese in modo retorico il moro, accennando un lieve sorriso lungo le labbra rosee.

La ragazza allora tolse le mani e volteggiò davanti a Dipper, tenendo le mani intrecciate dietro alla schiena.
Il suo volto era occupato da un lieve ma vivace sorriso.
Il ragazzo era contento di vedere un volto conosciuto, almeno non avrebbe passato l'anno da solo.
Pacifica sarebbe stata lì con lui, ad accompagnarlo in quell'edificio all'apparenza elegante e maestoso, un pozzo di conoscenza e studio.
Anche Pacifica era nel corso di chimica e a quanto pare faceva parte anche del club dell'ignoto, un'altra meta meno bramata dal moro però.
Dipper aveva tutto quello che gli serviva: una guida per l'università, una facoltà più che gradevole e un club a cui accedere.

"Allora, pronto per l'università?" Chiese la bionda, passandosi una mano tra i capelli.

Dipper annuì energicamente e fece qualche passo lungo la scalinata insieme a Pacifica, sistemandosi la manica della camicia (prima non se la era sistemata).
Ma il suo corpo si bloccò non appena trovò davanti a sé l'ultimo e semplice scalino da percorrere.
Gli era tornato alla mente il sogno che Bill gli aveva fatto fare.
L'edificio in rovina, le strade piene di crepe, e il vuoto che si estendeva sotto i piedi del giovane Dipper.
Iniziò a sudare freddo senza alcun motivi, facendo preoccupare Pacifica che lo stava osservando confusa.

"Uhm... Dipper?" Pacifica diede una lieve pacca sulla spalla dell'amico.

Egli allora si riprese dalla sua trance e posò lo sguardo sull'amica, secernendo una lieve quantità di saliva da mandare giù lungo la gola.
Annuì lievemente e fece l'ultimo passo verso la porta, entrando alla fine nell'istituto insieme alla bionda.
In fondo in mezzo si trovava un'imponente scala di marmo che si connetteva ad altre due ai lati, a destra e a sinistra.
Ai lati della scala vi erano diverse porte che indicavano le aule con le rispettive facoltà e materie.
Sempre connessi alle scale ai lati, vi erano due corridoi abbelliti da piccole colonne in stile greco sopra i corrimano, rigorosamente in armo, a un metro e mezzo di distanza tra esse.
Dipper era estasiato dall'interno da quella struttura così elegante e all'apparenza antica.

"Di sopra c'è la segreteria, puoi andare a registrare la tua presenza e poi andremo in classe." Disse Pacifica con un tono tranquillo.

"Non è un po' presto per entrare nell'aula?" - Chiese Dipper grattandosi il retro della nuca. - "E se fossimo troppo in anticipo? E se non fosse la classe giusta? E se dovessi presentarmi un altro giorno?!" Esclamò ad un tratto, facendosi prendere da un lieve panico.

Pacifica gli mise le mani sulle spalle e lo scosse leggermente, facendogli riprendere il perduto senno.
Il suo sguardo ceruleo e dolce era puntato sugli occhi neri come la pece dell'amico, cercando di tranquillizzarlo come meglio poteva.

"Dipper, stai tranquillo. Non sei da solo, ci sono io! Facciamo la stessa facoltà, conosco bene questa università e stai tranquillo che non ti lascerò facilmente." Rispose Pacifica con tono dolce e pacato, sempre con un sorriso sulle labbra.

Le gote del moro si tinsero di un lieve colore scarlatto, simile al rosato, alla sola pronuncia di quelle parole così rassicuranti.
Iniziarono a salire insieme le scale di marmo all'apparenza infinite, per raggiungere la seconda meta della giornata che era la segreteria.
Ma ovviamente l'ansia di Dipper non era ancora svanita del tutto.

"Ma... Una domanda... Abbiamo un programma qui con noi, vero?"

La bionda allora sorrise e tirò fuori dalla sua borsa un modulo ordinato e riguardante il programma dello studio universitario.
Glielo porse e subito Dipper ci diede un'occhiata, tranquillizzandosi completamente solo grazie a quel documento compilato.

"Ora abbiamo due ore di chimica... Una di informatica... La pausa... Ah, ah... Sì, capisco..." Mormorò il giovane tra sé e sé, controllando per più volte il modulo.

Alla fine andarono in segreteria e Dipper annunciò la sua presenza, registrandosi e diventando a tutti gli effetti un nuovo studente dell'Università.

"Molto bene, direi che possiamo anche andare in aula. Nella pausa, se vuoi, possiamo dare un'occhiata ai club" Commentò Pacifica.

Dipper annuì energicamente e seguì Pacifica verso l'aula di chimica, iniziando finalmente il suo percorso universitario.

Ma ciao!
Allora amici maggici e felici, vi piace il capitolo?
Finalmente Dipper è entrato all'università e sembra andare tutto per il meglio... O quasi :D
Chissà cosa accadrà nel prossimo capitolo, fuhuhuhu~
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya a tutti :3

Non puoi resistermi, Pinetree - Bill Cipher x Dipper PinesOnde as histórias ganham vida. Descobre agora