|| Capitolo 37 ||

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HARRY S POV

Quella mattina la voglia di andare a scuola era a terra, come sempre d'altronde, forse con la sola differenza che in quest'ultimo periodo andavo volentieri a scuola perché Lei era la mia vicina di banco.

Mi piaceva passare le ore ad osservarla mentre cercava di concentrarsi sulla lezione mentre i miei occhi bruciavano ogni centimetro della sua pelle, ma stamattina non era la stessa cosa.

Stamattina mi sentivo veramente vuoto, come se avessero completamente asportato una parte di me, non avevo voglia di far niente.

Volevo solo starmene da solo a riflettere, senza gli occhi dei miei amici puntati su di me, senza nessuno. Solamente io ed il mio Harry interiore, nient'altro.

Ecco perché preferii camminare per le vie della città più lontane dalla scuola, per non incontrare nessuna persona, inclusa lei.

Non ero ancora pronto ad avere un confronto con la sua figura dopo ieri sera, mi ero sentito uno schifo quando l'avevo messa in secondo piano definendola meno importante dei miei amici e mi ero sentito ancora di più una merda quando la lasciai sola sul pavimento a piangere dopo averla abbracciata e baciata un ultima volta.

Con la mano libera raccolsi una lacrima solitaria caduta dal mio occhio, mentre nell'altra tenevo saldi tutti i miei appunti riguardanti lei e la scuola.

Ormai continuavo a camminare da più di dieci minuti senza una meta precisa e, quando voltai l'angolo, mi scontrai con un'esile figura che fece cadere a terra tutti i miei libri.

Istintivamente la rabbia ribollì nella vene, odiavo quando qualcuno toccava le mie cose, ma quando vidi che la ragazza abbassò immediatamente il capo insieme al resto del corpo verso terra per raccogliere i miei appunti, rimasi qualche secondo a contemplare quel corpo che mi sembrava familiare.

"Cazzo, scusami" Provò a scusarsi.

"Fa niente" Risposi semplicemente.

"No, non è vero. Veramente, scusami. È che stavo pensando a qualcuno e non ho fatto attenzione, sono mortificata" Continuò mentre le mani in modo molto agile mettevano a posto disordinatamente tutto ciò che avevo scritto.

Nella mia mente imprecai per il casino che combinó quella ragazza, ma poi mi abbassai anche io per aiutarla.

Le mie mani cominciarono agili a inserire i fogli dentro il resto dei libri, ma poi si bloccarono quando la mano della ragazza sfiorò la mia per afferrare lo stesso foglio.

Un brivido si propagò all'interno del mio corpo mentre lei lasció quel pezzo di carta contenente le dieci cose che avrei fatto se avessi potuto ritornare indietro nel tempo con Hollie.

Il mio sguardo ricadde tra il pollice e l'indice della mano destra della ragazza e il mio cuore perse qualche battito riconoscendo quel tatuaggio.

Era una piccola stellina e sapevo perfettamente chi fosse, solo...avevo una terribile paura di alzare lo sguardo.

Quando mi presì di coraggio incontrai i suoi occhi scuri e solo allora il mio cuore cominciò a battete velocemente.

Anche se erano poche ore che non vedevo Hollie, mi era mancata, ma non avevo il coraggio di avere un confronto con lei perché sapevo mi avrebbe insultato e urlato contro, e aveva ragione, però non volevo sentirmi dire quanto cazzo facessi schifo in quel cazzo di momento.

Perché i miei piedi mi avevano portato a percorrere la strada in direzione della casa dalla ragazza mora? Perché?

Perché ormai tu percorrevi quella strada tutte le mattine per andarla a prendere, perché quella era la strada che ti portava dritto da lei.

Wrong to be right {Harry Styles}Where stories live. Discover now