CAP 18: Lapid-lazzuli

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Diamante Giallo e Blu entrarono per prime, si misero nella piazzola oltre il cancello ed aspettarono.

Successivamente entrarono nel cimitero Peridot, Lapis e Ametista. Lapis si sedette su una lapide, di un certo Back Dewey, e Ametista si appoggiò su quella vicina. Peridot le guardò dubbiosa:

"Non penso sia il caso..."

"Dai Peridot, non penso che possano offendersi" ribattè Lapis, facendole segno di sedersi su quella vicina, di un certo William Dewey. Peridot tentennò, poi si sedette.

Ametista osservò la lapide con concentrazione: quel nome le era famigliare.

Si ricordò:

"Ma quello non era il sindaco? Ma sì che lo era!" vide che le altre non ricordavano.

"Dai quello di trecento anni fa, con pochi capelli, un po'strano... con un grosso naso... dai... poi si è messo a lavorare al ciambellone..."

Le altre scossero la testa.

"Dai, ci provava sempre con Perla..."

"Uh, allora vado a chiederle se si ricorda di lui!"

Esclamò Peridot saltò giù dalla tomba dell'ex sindaco.

"Per-" cominciò a gridare alla gemma che stava entrando, ma poi Lapis le tappò la bocca.

"Shhh, tonta! Non vedi com'è depressa! Vuoi farti imbollare?!"

"Lapis, non esagerare, non penso che la imbollerebbe veramente per questo, anche se oggi non è dell'umore giusto..." rispose Ametista.

"Lei non è mai dell'umore giusto. Guardala."

Ametista allora si voltò verso Perla, che camminava a testa alta tra le lapidi, impettita, con sguardo fiero. Pensò che non doveva esserci proprio con la testa.

"Comunque, non trovate che questo posto sia insensato? Intendo dire... perché gli umani devono andare a trovare i morti? Questo non li deprime?" domandò Peridot, cambiando discorso.

"Io lo trovo noioso." ribattè Lapis.

"Poi, perché Garnet ci ha costretto a venire? Poteva benissimo andarci solo lei e i Diamanti." chiese la gemma verde

"Magari ha previsto qualcosa."

"Giusto Lapis, sarà quello il motivo! Voleva fare in modo che qualcosa avvenisse! Magari ci riappacificheremo tutte!"

"Siamo già tutte riappacificate. Adesso Ametista è di nuovo amica sia di Garnet che di Perla."

"Beh, tu non vai d'accordo con le altre Crystal Gems."

"Ma questo non è vero!" affermò, incrociando le braccia.

"Io vado d'accordo sia con Ametista che con Jasper. Adesso non dirmi che io e te non andiamo d'accordo."

"E le altre? Non parli con: Perla..."

"È depressa e fa la vittima."

"È vero. E mi ricorda qualcuno." disse Peridot, lanciandole uno sguardo significativo.

Poi continuò, contando sulle dita:

"Garnet."

"Mi snobba"

"E anche questo è vero. Ma è reciproco. Poi Bismuth... vabbè. Con lei un po' ci parli."

"Anche se durante la guerra mi ha fatto perdere la forma fisica. Però poi siamo diventate amiche."

"Voi non vi sentite in colpa?" Se ne uscì fuori improvvisamente Ametista, interrompendole.

La guardarono un po' confusa, poi Peridot domandò:

"E per cosa?"

Ametista guardò dietro a sé, in direzione di Diamante Giallo.

"Non lo so... è così depressa..."

"Ah, beh qui sono tutte depresse." la interruppe Lapis, con noncuranza.

"Lo so... però è colpa nostra. Voglio dire... non informarla della morte della Maheswaran... e sapevamo tutto..."

"Sei tu che ti sei portata la sua roba in camera tua. Inoltre, Diamante Giallo era nostra nemica, e ha cercato di distruggere la terra più e più volte!" le ricordò Peridot. 

"Sì lo so, ma l'ultima volta l'ha fatto per colpa nostra... intendo dire..."

"Ma lei ci odia e ci ha sempre odiato! Non vuole la nostra pietà! Inoltre non è nemmeno venuta al funerale di Steven!" si animò la gemma verde.

"Sono d'accordo con Peridot. Ametista, loro sono Diamanti: sono malvagi." si schierò Lapis.

"Anche Rosa era un Diamante, e anche Steven! Vabbè, fate come volete, io vado a parlarle."

True love: trecento anni dopoWhere stories live. Discover now