Cap. 31 - Il Signore del Nord

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Perché se avesse scoperto che il segreto era in mano a quella guerriera, nel timore che quest'ultima avrebbe potuto svelarlo l'avrebbe eliminata. L'esistenza di quel principino mezzosangue era la notizia più riservata di Arda, dopo la scoperta dell'Unico Anello. E se c'era una cosa che Goneril aveva sentito infinite volte su Thranduil, era che non aveva scrupoli, né pietà. Un po' come lei. Non si sarebbe fatto problemi a cancellarla dalla faccia della Terra.

La sua vita, in quei minuti, era dunque in bilico su un filo sottilissimo. Tutto dipendeva da quanto la sua mente avrebbe resistito.

Perciò, doveva concentrarsi su altro. Non doveva pensare a Roswehn, davanti al Re. Non doveva pensare ad Amon. E soprattutto, non doveva pensare a quell'Haldir, nascosto in chissà quale stanza a chiedersi che diavolo stesse succedendo.

Nel sentire l'accenno alla sua Regina, Thranduil portò subito una mano all'elsa della spada. "Non proseguire oltre. Mi servono informazioni, e perció ti sto tenendo in vita. Ma esiste un confine che non devi superare." le disse, gelido. "Di' un'altra parola su mia moglie, e questo pavimento in pietra sarà l'ultima cosa che vedrai."

"Deve essera stato difficile vivere solo per tutti questi millenni, Maestà. Avete il mio rispetto per esserci riuscito, questo intendevo." proseguí lei, mentre tentava di farsi venire in mente qualcosa. Pensò alla notte di guerra al Fosso di Helm.

Thranduil indovinò i suoi pensieri.

"Vieni da Rohan. Cosa é successo laggiù? Parla." Ordinò.

"Una battaglia, grande Re. Una battaglia come credevo non ne avrei mai viste. Una battaglia che é stata solo una scaramuccia rispetto a quello che sta per capitare." raccontò lei.

Thranduil si portò un passo più vicino alla donna, ancora inginocchiata. "Alzati." disse.

Con fatica e non nascondendo una smorfia di dolore, Goneril si mise in piedi.

"Che altro sai?" proseguí il sovrano.

"Théoden e i suoi uomini sono in marcia verso Gondor. Denethor ha dato ordine di accendere i fuochi di segnalazione. Le Torri-faro ardono, Maestà. Minas Tirith é sotto attacco." spiegò Goneril.

"Chi cavalca con Théoden?" volle sapere Thranduil.

"Un uomo, un ramingo di nome Aragorn. Credo l'abbiate già sentito nominare." rispose lei.

"Conoscevo suo padre, infatti." confermó il Re.

"Un Nano, Gimli figlio di Glòin. E...vostro figlio." rispose lei.

"Hai parlato con Legolas?" chiese Thranduil, guardandola. "Che gli é successo laggiù?"

"Vostro figlio é un grande combattente, lord Thranduil. Potete esser fiero di lui. Ha ereditato le vostre abilità, e quelle del grande Oropher. Il Doriath è stata davvero la patria dei più indomiti guerrieri." disse Goneril, tentando la strada dell'adulazione, per distrarre il Re. "Legolas ha fatto la sua parte, é stato valoroso."

Thranduil arricció le labbra in un sorrisetto sarcastico. "Furba. Sei furba come una piccola volpe, vero?"

Goneril non abbassó lo sguardo. "Vi sto solo riferendo i fatti, come avete chiesto."

La donna dell'EstDove le storie prendono vita. Scoprilo ora