Cap. 13 - Idis

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Goneril stava iniziando a parlare del suo misterioso salvatore, quando un soldato piombò nella grande sala del trono e annunciò: "Maestà, due bambini si sono spinti fino ad Edoras a cavallo. Un maschio e una femmina. Il piccolo è svenuto."

Subito Éowyn corse fuori a vedere di che si trattava.

"Credo che il villaggio da cui provengono sia stato attaccato. Hanno montato un cavallo troppo grande per loro. Probabile che i loro genitori li abbiano fatti fuggire." continuò il soldato.

"Morte..." sussurrò Théoden. "...attorno a questi confini c'é solo morte."

Goneril si avvicinò a lui. "Ve l'avevo detto: dovevate far uso del mio esercito. Avremmo protetto i confini e i villaggi."

Théoden la guardò. "Se sei chi credo, questi sono anche sudditi tuoi. Ma non provi pietà? Solo il denaro ti interessa?" 

Goneril afferrò Théoden per il bavero. Aragorn si precipitò a fermarla. "Smettila. Questo é il re. Ed é forse tuo padre."  le disse.

"No. Ti sbagli." ringhiò lei. "Io non ho un padre. L'uomo che mi ha cresciuta era un violento e un bifolco...e questo davanti a me é un povero anziano con le traveggole. Io non ho nessuno al mondo. E sí..." continuò. "...a me interessano i soldi."

Aragorn continuava a tenerla ferma, bloccandole le braccia dietro la schiena. "Controllati. O ti terró ferma così a costo di romperti un braccio." la minacció.

Théoden si liberò dalla presa della ragazza. "Solo perché ho terribili sensi di colpa verso di te non ti faccio imprigionare. Ma non riprovarci."

Goneril lo guardò negli occhi e dallo sguardo che corse fra loro, Aragorn ebbe la certezza che si trattassero di padre e figlia. Entrambi fieri e orgogliosi.

La donna poi si girò verso di lui. "Così tratti le donne, a Gondor? O forse questa é la cortesia che riservi a quelle umane...mi sa che preferisci quelle elfiche, tu." e sorrise beffarda.

Aragorn lasció la presa. Goneril fece cadere lo sguardo sul ciondolo in cristallo che pendeva al collo del ramingo.

"La Stella del Vespro. Simbolo dell'immortalità per gli Elfi di Imladris. Te l'ha dato la tua amata, scommetto." chiese.

Legolas intervenne. "Aragorn é unito alla figlia di Lord Elrond, Arwen."

Goneril volse lo sguardo su di lui. "A quanto pare le unioni interrazziali sono frequenti nella Terra di Mezzo. Thranduil con un'umana, e il nostro Aragorn con un'Elfa."

Gimli si sorprese. "Tuo padre sta con una donna mortale?!" chiese a Legolas.

L'Elfo giró un'occhiataccia alla guerriera. "Dovresti pensare agli affari tuoi." le disse.

Gimli continuó. "Volete davvero dirmi che re Thranduil sta con..."

Legolas lo zittì. "È storia passata. Mio padre ha amato due volte in vita sua. Ma ha amato. Tu invece, conosci solo l'odio." rinfacció a Goneril.

"Qui ti sbagli, folletto arciere. Anch'io ho conosciuto l'amore. Ed é stato proprio il tuo amico Amon a darmelo. Vuoi sapere come?" rispose lei.

Ma mentre diceva questo, le porte si aprirono. Éowyn entró e dietro di lei due soldati che sorreggevano due bambini. Erano fratelli, si somigliavano. La piccolina poteva avere sei anni ed era sveglia e piagnucolante. Il fratello era privo di sensi.

Théoden si preoccupó. "Metteli vicino al camino, che il fuoco li riscaldi. E portate cibo anche per loro."

Éowyn corse a prendere altro brodo.

La donna dell'EstWhere stories live. Discover now