Cap. 7 - Lo Stregone bianco

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I tre si voltarono.

Davanti a loro, circondata da quel che sembrava un'aura luminescente, apparve una figura umana. Un anziano, dai lunghissimi capelli bianchi come la sua veste. Reggeva un bastone anch'esso candido, e li osservava con curiosità.

Goneril pensò: eccolo. Non credevo sarebbe stato cosí facile.

Doveva essere lui il famoso Saruman, immaginò. Subito estrasse la sua spada aurea dalla fodera, e ordinò agli altri: "Voi, all'erta. Ma non intervenite se non ve lo dico io."

Puntò l'arma verso il vecchio. "Bene, Saruman il Bianco. Mi hai facilitato il lavoro venendo qui." gli camminò lentamente intorno. "Dicono che tu sia il più potente fra gli Stregoni...ma, a quanto pare, non il più avveduto."

Il vecchio non sembrò spaventato né sorpreso. Si limitava a guardare Goneril con i suoi occhi celesti.

"Tu credi di conoscere la mia identità?" chiese l'uomo canuto.

"Sí, ne sono convinta." rispose lei, con il suo solito ghigno malevolo. "A Rohan hanno un piccolo problema, Stregone. E sono tutti abbastanza sicuri che sia tu la causa. Perciò, mi hanno chiesto il favore di trovare una soluzione." gli disse.

"Dietro lauto compenso, vero?" domandò il mago. Sembrava quasi di sentire un nonno che conversava amabilmente con la nipotina. Degarre non avvertiva alcuna negatività in quel tale vestito di bianco e cominciò ad avere il sospetto che Goneril, forse per la prima volta in vita sua, si fosse sbagliata.

"Esattamente. Ora," continuò lei "...io non amo uccidere. Sai, mi sono attirata negli anni la fama di virago crudele, ma non credo di meritarla fino in fondo. Non amo togliere la vita altrui più di quanto ami risparmiarla. E se tu non mi obbligherai a farlo, non ho intenzione di prendertela. Devi peró guadagnarti questo immenso provilegio che ti sto offrendo, lasciando re Théoden libero dalla tua presa, e Rohan salva dalla minaccia degli Uruk-Hai. Fallo, e potrai continuare le tue piacevoli passeggiate nel bosco." spiegò Goneril.

Hammon l'aveva sentita tante volte offrire un'ultima possibilità ai nemici e sempre con quel tono sferzante. Scegliete, o ve ne andate da queste terre sulle vostre gambe, o ve ne andate da questo mondo sulla mia spada. Molti erano stati quelli che avevano sottovalutato le sue minacce e l'avevano schernita lí per lí. Era raro vedere qualcuno prendere sul serio una ragazza in armatura, salvo poi cambiare idea una volta che Goneril tranciava loro un braccio, o una gamba. Ma in quel momento davanti a loro c'era un Istari, e un Istari poteva scaraventarli tutti a cinque miglia di distanza solo con un movimento del suo bastone magico. Il capitano iniziò a preoccuparsi. "Goneril..." mormoró.

"E se tu risparmiassi la vita di colui che credi essere Saruman, qui davanti a te, non temi che potrebbe portare morte e distruzione in altri territori, a parte Rohan?" continuò a chiedere il vecchio.

"Questo non mi riguarda. Lavoro per il popolo di Edoras. Quello che succede altrove, non mi interessa. Qual'é la tua risposta?" ribatté seccamente Goneril.

Lo Stregone bianco guardò i due capitani, che aspettavano con le spade in pugno. "Théoden vi ha dato questo incarico...davvero?"

Degarre rispose: "Non lui. Suo nipote. Rispondi al nostro Generale...ti arrendi...?"

Il vegliardo sorrise e in quel momento Degarre fu certo che non si trattava di Saruman. Sul suo volto non lesse altro che bontà e compassione: quello davanti a loro non poteva essere un servo di Sauron.

"Éomer non prenderebbe mai accordi con un gruppo di mercenari. Siete venuti qui di vostra spontanea volontà. Anzi, di tua volontà." disse, girandosi verso la ragazza. "Sei rimasta turbata dalla situazione in cui vive Théoden e il tuo cuore non ha retto."

La donna dell'EstWhere stories live. Discover now