X - .Camisado.

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Mi ero svegliato stordito, avevo aperto gli occhi e realizzato di essere girato su un fianco, dalla finestra filtravano i raggi del sole, quindi doveva essere abbastanza tardi. Mentre mi decidevo se alzarmi o restare ancora nelle mie calde coperte avevo sentito qualcosa toccarmi.

C'era un braccio avvolto intorno a me da sotto la coperta.

D'un tratto mi tornò in mente: c'era Brendon nel mio letto.

La festa a casa di Pete.

Spencer che faceva la favolosa cubista.

Sarah che sbraitava con Brendon.

Io che accompagnavo Brendon a casa.

L'auto che si rompeva.

Brendon a casa mia.

Nel mio letto.

Tutto tornava, più o meno.

Mi girai sull'altro fianco, facendo attenzione a non fare movimenti troppo bruschi da svegliare il mio ospite che, apparentemente, stava ancora dormando. Non appena mi girai mi trovai la sua faccia a pochi centimentri dalla mia.

Porca troia.

Ho un letto singolo, non è molto grande, quindi capirete bene quanta poca distanza c'era tra noi due. Eravamo proprio faccia a faccia, a momenti gli sfioravo il naso con il mio. Vedere Brendon da così vicino era strano, ma anche fottutamente bello. Potevo ammirare ogni minimo particolare del suo volto e capirete che non è una cosa che capita tutti i giorni essere a tre centimetri (approssimativamente, credevo che fossero più o meno quelli, ma non me la cavo molto bene con le misure) dalla faccia di Brendon Urie. Potevo anche sentire il suo respiro regolare, e di solito la gente che respira vicino a me e alla mia faccia mi infastidisce in una maniera indescrivibile, ma lui no, lui sembrava davvero un cucciolo quando dormiva.

Rimasi lì a fissare la faccia di Brendon per non so quanto tempo, fatto sta che ad un certo punto il dolce cucciolo di Urie dormiente iniziò a svegliarsi e io subito, d'istinto, chiusi gli occhi, non volevo che scoprisse che lo avevo fissato per un tempo indefinito.

<<Mh... Ryan? Sei sveglio?>> mormorò con la voce ancora impastata dal sonno.

<<Sì,>> feci finta di sbadigliare per cercare di far capire che mi ero svegliato davvero in quel momento e che no, non lo avevo fissato affatto. Però purtoppo non mi riuscì bene, evidentemente non sono portato per la recitazione.

<<Che ora è?>>

Mi girai di nuovo cercando di non cadere dal letto (dato che il cucciolo di Urie aveva occupato quasi tutto il mio spazio vitale) e afferrai la sveglia sul comodino. Lessi l'ora, le 13.09.

<<L'una e dieci del pomeriggio,>> gli dissi.

L'UNA E DIECI DEL POMERIGGIO?

Sapevo fosse tardi, ma non così tardi. Spencer era ancora a casa di Pete, oh cazzo. Sapevo che appena mi sarei presentato a casa Wentz quello mi avrebbe fatto la predica, ma stare a dormire nello stesso letto di Brendon Urie e fissargli la faccia non era una cosa che capitava tutti i giorni, quindi avevo pur dovuto sfruttare quell'opportunità, non potevo mica preoccuparmi dell'ira funesta di Pete e di Spencer che vomitava alla cazzo sul pavimento del salotto dei Wentz.

<<Ryan...>>

<<Eh...>>

<<Noi avevamo qualcosa da fare, giusto?>>

<<Ti riferisci a recuperare Spencer e chiamare i tuoi?>>

<<I miei genitori! Cazzo, sicuramente mi avranno dato per disperso, chiamato la guardia forestale, la guardia costiera, la polizia, i carabinieri, l'FBI, la CIA, James Bond, il parlamento e il presidente degli Stati Uniti.>>

𝘕𝘰𝘳𝘵𝘩𝘦𝘳𝘯 𝘥𝘰𝘸𝘯𝘱𝘰𝘶𝘳 - 𝘳𝘺𝘥𝘦𝘯Where stories live. Discover now