III - .but who could love me, I'm out of my mind.

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Se una persona ti dà un bacio, te lo dà perchè è innamorata di te o perchè ti sta semplicemente prendendo in giro? In genere un bacio è un gesto d'amore, ma io non so se Brendon mi ama. Brendon non conosce il mio orientamento sessuale ma, del resto, sono abbastanza confuso anch'io su questo argomento. Io, lui, l'ho sempre considerato una specie di puttana perchè, detto tra noi; anzi no, tra noi un corno perchè lo sa tutta la scuola che è andato a letto con con molta gente. La sua famiglia è l'unica a non essere a conoscenza di questa cosa, diciamo che quello è il suo piccolo grande segreto. Se i suoi genitori lo venissero a sapere, essendo molto religiosi, come minimo gli farebbero fare un bagno nell'acqua santa e chiamerebbero un prete esorcista il prima possibile. Quanto riguarda me, la gente crede che io sia etero. Ma in realtà non so quanto questa affermazione possa essere vera, probabilmente non lo è, dato che ora come ora sono più confuso che etero.

Un bacio però non implica sempre un fidanzamento, non siamo mica in un romanzo rosa e non lo dico solo perchè i romanzi rosa mi fanno venire i conati di vomito. Se lo sto dicendo è perchè quelle storielle d'amore sdolcinate sono tutte menzogne. Vengono lette le favole alle bambine e queste si illudono che troveranno il principe azzurro. Il principe azzurro non esiste, per esempio, chi riuscirebbe a vedere me nei panni di un principe? Esatto, nessuno. Forse Brendon nei panni di un principe ce lo vedrei... solo che sarebbe un principe alternativo, perchè invece di avere i capelli biondi li ha castani e, sinceramente, io Brendon biondo non ce lo vedo affatto.

Fatto sta che nelle storie d'amore sdolcinate Tizio o Tizia Numero Uno e Tizio o Tizia Numero Due si baciano e automaticamente si fidanzano, si sposano e fanno tanti bambini. Invece nella realtà dopo un bacio bisogna parlare, non come stiamo facendo io e Brendon che praticamente ci evitiamo come se avessimo la peste, bisogna chiarire se quel bacio è stato qualcosa di significativo oppure no. E se davvero fosse stato qualcosa di significativo, come dovrei reagire? Voglio stare con Brendon, sì o no? Se fosse stato qualcosa di significativo ci sarebbe la probabilità che io e Brendon ci mettessimo insieme? Non dico che prevedo un futuro fatto di rose e fiori e vedo me e Brendon all'altare... magari all'altare della chiesa no perchè la chiesa non accetta i matrimoni gay  e neanche ad avere bambini perchè, a parte che non è biologicamente possibile essendo due uomini, anche se li adottassimo io con i bambini non so come comportarmi, di sicuro sarei un cattivo padre e non ci tengo a finire come il mio, di padre.

Tornando al discorso principale, non ne abbiamo più parlato da quel mercoledì pomeriggio.

Io e Brendon non ci siamo più parlati da quel mercoledì pomeriggio.

Quel mercoledì pomeriggio le lezioni erano appena terminate. Una massa di oltre trecento studenti (o forse siamo di più nella mia scuola, non lo so, vi pare che vado a contare tutti gli alunni del mio liceo?) stava per fiondarsi verso l'uscita dell'edificio. Tutti hanno sempre troppa fretta di uscire. Non ho mai capito il motivo di correre così velocemente giù per le scale rischiando di travolgere altre persone... d'accordo, forse non lo capisco semplicemente perchè probabilmente sono l'unico a non avere fretta di uscire (neanche il venerdì) e cammino come una lumaca in fin di vita. Ma io non ho fretta di tornare a casa e neanche fretta di prendere il pullman dato che la strada me la faccio sempre tutta a piedi, certo, ci impiego di più, ma è proprio questa la mia intenzione. Se non ho molta voglia di tornare a casa avrò i miei motivi, giusto?

Quel mercoledì pomeriggio le lezioni erano appena terminate, io ero ancora in aula di storia, mentre tutti gli altri miei compagni di corso erano già diretti verso le scale. Anche la professoressa era andata via in tutta fretta, io invece, come sempre del resto, stavo riponendo il libro nel mio zaino con tutta la calma del mondo. Poi ero uscito nel corridoio e mi ero diretto verso il mio armadietto per verificare di non aver dimenticato nulla, quando ormai erano rimasti solo pochi altri studenti e i bidelli, scesi le scale e raggiunsi l'uscita. Controllai di nuovo l'ora: non erano neanche le quattro, considerando che, anche camminando al ritmo di una tartaruga, non ci avrei impiegato più di quaranta minuti, decisi che, per non arrivare quando ancora era troppo presto, avrei girovagato un po' nel cortile della mia scuola. Devo ammettere che la nostra scuola ha davvero un bel cortile, ci sono degli alberi e anche il prato che è stranamente sempre ben curato nonostante io non ci veda mai nessuno con un tosaerba in mano. 

<<Ciao Ryan>> aveva detto una voce facendomi sobbalzare. C'era ancora qualcuno in giro?
Apparentemente sì. Quel qualcuno era Brendon.

<<Ciao,>> risposi io.

<<Ancora qui?>>

<<Potrei fare la stessa domanda a te.>>

<<Già... sapevo che non saresti tornato subito a casa, ti stavo aspettando>>

<<Come mai? Non ti aspettano a casa?>>

<<Sì, ma ora non ha importanza.>>

<<Devi dirmi qualcosa?>>

<<Beh, possiamo dire di sì, però credo sia meglio uscire in cortile se non vogliamo che il custode ci chiuda dentro.>>

<<D'accordo.>>

Allora eravamo usciti e avevamo iniziato a passeggiare nel cortile. Io aspettavo che mi dicesse ciò che aveva detto di volermi dire quando eravamo alla festa da Pete, ma da quando eravamo all'esterno Brendon non aveva ancora proferito parola. Alla fine eravamo giunti sul retro, dove l'erba è più trascurata, ci stanno le cartacce e i ragazzi vanno a fumare (non solo semplici sigarette). L'aspetto della mia scuola dimostra che nulla è come sembra.

<<Allora?>> avevo chiesto al mio amico.

<<Tutto bene, Ryan?>>

<<Perchè me lo chiedi?>>

<<Perchè rispondi ad una domanda con una domanda?>>

<<L'hai appena fatto anche tu adesso.>>

<<D'accordo, te lo chiedo per ciò che è successo domenica sera...>>

<<Preferisco non pensarci.>>

<<Ryan, lo sai che sei hai bisogno io->>

<<Tu cosa farai Brendon? Potrai anche voler fare tante cose, ma devi pensare che ci sono i tuoi genitori ad impedirti di farle, che non tutte le persone vogliono essere aiutate e che spesso non è facile uscire da queste situazioni.>>

<<Non è una buona ragione.>>

<<Sì, lo sai anche tu questo. Non torniamo allo stesso discorso.>>

<<Già. Infatti ti avevo chiesto come stavi.>>

<<Bene.>>

<<Se io ti dicessi che non ti credo?>>

<<Ti risponderei che non hai motivo di non farlo. Non è la prima volta che succedono cose simili.>>

<<Appunto, cose simili. Ryan io ci tengo a te.>>

<<Ti importa così tanto di me?>>

<<Tantissimo.>>

E mi aveva baciato.

Non mi chiedete adesso di dirvi tutte le sensazioni che ho provato, non vi saprei rispondere. Niente farfalle nello stomaco, niente pensieri del tipo "cazzo come bacia bene", niente di niente. In modo particolare mi aveva lasciato estremamente confuso, perchè appena le nostre labbra si erano separate lui aveva detto "adesso è tardi devo correre a casa," ed era corso davvero a casa, o almeno presumo che fosse andato lì. Io ero rimasto lì con la faccia da pesce lesso. Mi ci erano voluti cinque minuti (approssimativamente, non li avevo contati davvero) per realizzare che Brendon Urie mi aveva baciato. Ed era strano, ero confuso, ma mi ero sentito stranamente bene.









Questa storia è ancora viva. Spero che non stia facendo troppo schifo

𝘕𝘰𝘳𝘵𝘩𝘦𝘳𝘯 𝘥𝘰𝘸𝘯𝘱𝘰𝘶𝘳 - 𝘳𝘺𝘥𝘦𝘯Where stories live. Discover now