Epilogo

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12 Agosto, Tana
Ore 10:22



C'è un motivo se gli essere umani hanno sempre e costantemente paura di sbagliare, di non essere mai abbastanza bravi, attraenti o intelligenti? Non si può semplicemente vivere in pace, commettere errori, che poi sia con consapevolezza o meno non ritengo che abbia importanza, concedersi ogni tanto il lusso di sbagliare? Insomma, alla fine non saremo mai perfetti. La perfezione è un concetto astratto a cui aspirano in molti, ma che nessuno potrà mai raggiungere. È così, e bisogna farsene una ragione.

Essere la Weasley Suprema della famiglia, indossare quella stupida corona di carte di caramelle, è per me quello che più si avvicina allo sfiorare la cima. E fino a qualche mese fa pensavo che quel titolo dovesse essere mio a tutti i costi, giusto così, per soddisfazione personale — si, d'accordo, anche per sbattere la vittoria in faccia ai miei cugini e vederli ribollire d'invidia  — ma adesso, mi rendo conto che non ha più importanza. Non dico che non mi farebbe piacere, per carità, solo che so di non averne bisogno per sentirmi un po' meno imperfetta.

Ho trovato qualcos'altro, qualcun altro, in grado di farmi sentire speciale, migliore, una Rose Weasley elevata alla seconda, insomma. E non sto parlando del pollo arrosto, anche se quello riesce sempre ad illuminare le mie giornate.

Scorpius mi sorride, i capelli incasinati di chi ha appena messo piede giù dal letto, gli occhi socchiusi dalla stanchezza, e un biscotto inzuppato nel latte, tenuto dalla mano sinistra, che ha tutta l'aria di essere in procinto di spezzarsi.

Sono felice come non lo ero da tempo, e niente da almeno sei mesi a questa parte sembra in grado di rabbuiarmi. Anche quando la mia voglia di sorridere è pari a zero, c'è sempre una scintilla di bei ricordi, emozioni forti e frasi sussurrate all'orecchio durante la notte, che mi tornano in mente e riescono a scacciare via i brutti pensieri.

Sono felice perché Scorpius non esita mai a dirmi "sei bellissima" anche quando non lo sono affatto, e un ragazzo sano di mente correrebbe via a gambe levate. Sono felice perché Albus ha finalmente trovato una ragazza che gli interessa davvero, ed i suoi occhi si illuminano di gioia quando parla di lei. Sono felice perché Dominique ha scelto i sentimenti e non la razionalità. Sono felice perché James e Fred ce l'hanno fatta. Sono felice e potrei continuare per ore...

Non sono affatto contenta, invece, quando la tazza di cioccolata che si trovava sotto al mio naso, viene afferrata bruscamente da una mano lentigginosa che non è la mia.

«C'è poco zucchero, qui dentro» annuncia Fred, tracannando con stile innato la mia colazione.

Soraya, seduta di fronte alla sottoscritta, lo scruta con aria dubbiosa, soffermandosi con particolare attenzione sul taglio fresco che gli attraversa una guancia. Ma non sembra intenzionata a dire nulla.

«Ho bisogno di un caffè grande quanto la mia testa» sbotta James, in mutande, cadendo a peso morto su una sedia, con il suo solito fare elegante e raffinato.

«Wilberforce Lupin, suona bene» sta blaterando Lily, sorridente, ed io vorrei davvero entrare nella conversazione per dirle che nome più brutto non esiste, ma sono solo le dieci, e le mie attività di conversazione attualmente sono alquanto scarse.

«Decisamente no»

«Tu ti chiami Albus Severus, non puoi esprimere alcun giudizio a riguardo»

«E se è femmina, Bathsheba»

Albus è indignato, è intuibile capirlo dal modo in cui scuote la testa e batte freneticamente un piede sul pavimento. Ed io lo so, così come tutti, persino i muri, qui dentro sanno, che un Potter in disappunto sarebbe capace di staccarti la testa a morsi. Perciò, quando cerca il mio sguardo per un po' di sostegno morale, annuisco con foga, ed aumento di velocità quando esclama: «A questo punto chiamiamolo Troll Defecante, e facciamo prima. È persino unisex»

Per fortuna Cupido mi odia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora