16. Incidenti di percorso

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Ho scoperto di avere un appuntamento quindici minuti fa, è stato un trauma considerando che ero già pronto per infilarmi nel letto e dormire fino all'ora di cena. E nonostante Soraya odi il mio migliore amico, sarebbe scortese dare buca ad una ragazza così bella.

-Non guardarmi con quella faccia,- Albus sfoglia un giornalino babbano e pare molto concentrato, perciò non mi capacito di come faccia a sapere l'espressione che hanno assunto i mei muscoli del viso -ti ho già detto che non mi interessa se esci con la Feliz, è carina-

-Ma ti odia- infilo al volo la prima cosa che trovo e spero con tutto me stesso che Al se ne esca con qualche scenata e che mi preghi di non uscire, perché in effetti lasciare questa calda camera da letto è l'ultima cosa che voglio. Mi va bene anche che si rompa una gamba, quello si che sarebbe un pretesto perfetto per rifiutare un appuntamento in modo garbato.

Volta pagina e riesco a scorgere l'enorme disegno colorato su sfondo nero che lampeggia sulla sua maglia, sono sicuro di averla già vista indosso a suo fratello -È irrilevante-

-Insomma, no che non lo è,- continuo a fissarlo indispettito, perché è così ovvio che lui sappia che non voglio uscire con Soraya, ma allo stesso tempo è palese che si stia vendicando per averlo costretto a conoscere Daisy Hoper. -ci sono una marea di motivi per cui...-

-Scorpius,- sento i suoi occhi esasperati puntati addosso; era ora che iniziasse a prendere sul serio quello che dico invece di sfogliare strana roba riguardante moto costose, dannazione io sono molto più importante di un fottuto motore -fammi il piacere di levarti dai coglioni-



















Ormai sono dieci minuti che aspetto davanti al portone d'ingresso, e mi sento un tale imbecille a starmene qui in piedi a fissare le scale nella speranza che Soraya si decida a scendere. Non capirò mai le ragazze e la loro mania ossessiva per il trucco perfetto, dopo tutto chissene importa se il rossetto non si abbina alla borsa, nessuno oltre a loro lo noterà.

La squadra di Quidditch di Grifondoro, mi sfila davanti diretta al campo per il loro solito allenamento del venerdì. Non so e neanche mi interessa come abbia fatto la Feliz a convincere James a lasciarle il pomeriggio libero, fatto sta che la faccia di quest'ultimo non sembra per niente contenta quando mi passa accanto.

Rose è spiattellata nel mezzo tra Roxanne e Hugo e noto con piacere che oltre all'evidente ripristino del normale colore del suo viso, sembra intenta ad ignorarmi. Ed è facile capire quando Rose Weasley ha deciso che la tua presenza sulla terra non è fondamentale e che quindi il suo cervello ti ha completamente resettato per un periodo di tempo più o meno lungo, che solitamente varia a seconda del suo livello di arrabbiatura.

A confermare la mia teoria c'è il fatto che quando è il suo turno di passarmi vicino, mi guarda ma non mi vede. È come se fossi un particolare tipo di crepa sul muro che non merita la sua attenzione.

Dovrei fregarmene, perché è solo una stupida che si comporta da immatura e che pensa sia giusto non prestare attenzione ad uno come me. Perché chiunque ignori la mia regale presenza non è altro che un'idiota che, di conseguenza, non è degno neanche di respirare la mia aria. Ma la cosa che mi fa infuriare non è che Rose Weasley si comporta da Rose Weasley, ma che sono costretto a frenare l'impulso che mi urla di iniziare a saltare e gridarle ehi, sono qui, non fare finta che non esista.

***
-Ehi Dominique,- alzo la mano con cui non tengo la scopa e la sventolo in aria per farmi vedere, anche se sono sicuro che il mio tono di voce pericolosamente alto non sia facile da lasciar passare inosservato -ci vieni a Hogsmeade con me?-

Per fortuna Cupido mi odia Where stories live. Discover now