•la speranza•

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Speranza di una nuova vita

Ero in quinta elementare e fremevo dalla voglia di andarmene da quella scuola, ogni giorno mi davo forza e tentavo di resistere, mi sembrava di essere ogni giorno più forte di prima e me lo sentivo in effetti.

Mancavano pochi mesi a finire la quinta elementare e a scuola si parlava di un corso musicale alle medie e io incuriosita decisi di andare a fare l'esame di ammissione e dopo qualche mese uscirono i risultati e io ero stata ammessa con 30/30!
Non vedevo l'ora di andare nella nuova scuola ma da un lato avevo paura che il tutto ricominciasse, appena ho scoperto che c'erano molte persone della mia classe in quel corso decisi di accettare il rischio e di usare quel cuor di leone che mi ritrovavo nel petto, decisi e essere così coraggiosa e di andare incontro a tutto pur di inseguire i miei sogni.
Arrivò la fine dell'anno, ero felicissima il calvario stava per finire! La tortura sarebbe finita almeno per 3 mesi, avevo la felicità che mi faceva andare avanti.
Spesso ci pensavo a come sarei stata alle medie e certo che non potevo immaginare come sarebbe andata e non potevo pensare che sarebbe successo così tanto in così poco.


Scuola media

Era il primo giorno di scuola, ero entusiasta e non vedevo l'ora di arrivare a scuola, ero accompagnata da mio padre, arrivammo nell'atrio e io avevo il fiato sospeso a momenti, la preside chiamava i nomi e le liste delle classi dicendo dove sarebbero dovute andare e così iniziò con i corsi tradizionali e poi arrivò al musicale ero in ansia ma appena chiamò il mio nome andai e mi ritrovai in una fila di alunni che erano come delle pecore sperdute in un gregge, io mi sedetti da sola nel banco e cominciai a sorbire i discorsi dei prof che parlavano della scuola e dei programmi in generale ma poco ascoltai perché passai più tempo a guardare i compagni che erano gli stessi che avevo prima, ero terrorizzata sapendo che il 70% della classe era formata da quelle bestie che mi hanno fatta soffrire, pensavo fossero cambiati, ma pochi giorni dopo mi insultarono dicendo che non dovevo iscrivermi in quella scuola.
Mi fecero soffrire in una maniera assurda, in una maniera disumana, stavo male quando tornavo a casa, piangevo, e così capii di aver paura della vita e di come sarebbe andata.
Fu un anno veramente pieno di insidie ma qualche gioia ogni tanto arrivava e io capivo che forse la vita non era pessima e che una speranza potevo avercela.
Passavano le ore, i giorni, le settimane e i mesi e arrivammo alla fine dell'anno e io non vedevo l'ora di finire, ero stanca di quella classe ma il posto me lo ero guadagnato e a differenza di quelle persone figlie di banchieri io lo avevo preso di diritto quel posto.

Avevo la speranza nel cuore all'inizio dell'anno ma si è spenta dopo poco tempo così come la mia felicità e io mi sono chiusa in me stessa, nei miei pensieri e nelle mie paure, nella solitudine.
Passava il tempo e io ero in seconda media, fu in quell'anno che ebbi il mio primo fidanzato.
Lo conobbi su Instagram e dopo qualche mese ci fidanzammo, non era bellissimo fisicamente ma era veramente un gentiluomo, simpatico, dolce e mi faceva emozionare, mi faceva ridere anche quando stavo male, condivideva le mie passioni, a quei tempi ascoltavo reggaeton e non conoscevo minimamente il metal.
Passò un po' di tempo e la situazione non cambiava ma in compenso avevo un fidanzato che mi aiutava, sorreggeva e mi difendeva.
Stavo meglio ma sentivo che mi mancava qualcosa.
Avevo sempre la paura che tutto crollasse addosso a me, il mondo io lo vedevo come una gabbia e volevo scappare.
È stato un anno stranissimo, litigi e incomprensioni e soprattutto io litigai con lui e si mi mancava però non voleva più parlarmi.
Io non sapevo cosa mi aspettava e cosa sarebbe successo un anno dopo...
Non avrei mai previsto una cosa così grande, così brutta.

Era l'anno del concorso per orchestre e io già da Settembre non vedevo l'ora di andare.
Era novembre e al cancello di scuola la classe cominciò a farmi i cori per darmi il tormento dicendo cose irripetibili, io me ne andai piangendo, ricordo ancora quando ogni giorno facevo quel tragitto con tristezza aspettando che tutto questo finisse. Quel giorno, a casa non c'era nessuno, io presi una lametta e in preda al panico mi guardai il braccio e la strinsi tra le due dita e mi diedi come un colpo nella parte in cui si intravedono le vene e mi ritrovai con le gambe che tremavano e il sangue scorreva io mi sentivo debole il mio cuore batteva, avevo la tachicardia il sangue continuava a scorrere e ho chiamato mio fratello che era nella stanza affianco e mi trovò così e io gli dissi di perdonarmi e poi non ricordavo più nulla probabilmente ero svenuta.
Mi ritrovai tempo dopo in ospedale senza sapere come ci sono finita e mi guardai intorno e c'era un dottore in apprensione e mio fratello che piangeva e io che non sapevo come mai ero ancora viva e perché ero lì. Qualche giorno dopo stavo scorrendo su Instagram a casa sul divano davanti alla TV e mi arriva una notifica con una richiesta di seguirmi, io accettai, era una ragazza della mia scuola che aveva saputo il fatto e che da subito mi fece come un messaggio di incoraggiamento e mi fece conoscere i Green Day e io iniziai ad ascoltarli sempre in viaggio, mentre andavo a scuola e a ogni occasione.
Avevo sempre le cuffie e così scorrendo su YouTube vidi un video degli Slipknot, "Scream" era una delle canzoni più commerciali e io la ascoltai e la scaricai ma incuriosita trovai tante altre canzoni degli Slipknot e al concorso di fine anno parlando con il prof di chitarra ascoltai per la prima volta gli AC/DC e me ne innamorai e decisi di imparare quelle canzoni anche con la chitarra.
Fu così che conobbi i Metallica e me ne inamorai e diventai metallara, fu così che mi salvai.
Fu così che il metal mi portò ad essere più felice e più coraggiosa, è così che la musica mi riportò in vita.
La mia canzone preferita era dei System Of A Down si chiama Lonely Day e la ascoltavo quando ero da sola a casa.
In quel periodo avevo una fissa per i System e mi innamorai di question e atwa... Erano le mie canzoni preferite e ancora adesso quando le sento ritorno viva.

Vita Da BullizzataWhere stories live. Discover now