•|16|•

1K 44 3
                                    

Mi circondano solo sorrisi falsi. Non pensavo che mio padre lavorasse con certa gente. Mi sento quasi a disagio: vestiti troppo costosi e troppa gentilezza, quasi finta. Alla fine ,nella mia disperazione, mia mamma mi ha prestato un vestito che aveva comprato ma che a lei stava piccolo. È un tubino blu che arriva fino alle ginocchia con una scollatura a cuore non molto profonda. Almeno rispetto a tutti quei cosi che brillano per gli innumerevoli brillantini, il mio è sobrio. Sopra ho messo una giacchina di jeans che arriva poco sotto il seno. Purtroppo ho dovuto mettere dei tacchi poiché l'altra alternativa sarebbero state le ballerine e io le odio. I capelli li ho lasciati sciolti e ho applicato un leggero trucco: eyeliner, mascara e un rossetto nude. "Sam vieni" mi chiama mio padre vicino a mia madre. Ovviamente il ristorante è il più lussuoso della città. "Ti presento i signori Collins. James, Ashley vi presento mia figlia Sam" allungo la mano per stringere la mano ad entrambi e dico il mio nome per intero. Sorrido e ritorno al mio posto. Sembra una di quelle famiglie altezzose e la mia supposizione non tarda ad essere confermata "Loro sono i dirigenti della società e collaborano con i signori Jhonson che dovrebbero essere qui in giro" dice scrutando la folla di persone in piedi al ristorante. Jhonson...,vai a vedere che è la famiglia di Chloe. Spero di no onestamente, non ho voglia di vederla. Tra una chiacchiera con i Collins e una con mia mamma mentre saluta delle sue amiche, ci sediamo a tavola. I miei stanno parlando con le due famiglie presentatemi in precedenza. Non pensavo fossero così amici. Stanno parlando già da una buona mezz'ora. Nel frattempo stavo cercando di intrattenermi giocando con il cellulare a qualche giochetto stupido. Poco dopo arriva la prima portata. Non mi piace per niente e sinceramente non so cosa ci sia lì in mezzo. Sento dei passi: è strano siccome tutti sono seduti. Mi giro e vedo una ragazza. La inquadro. Non ci posso credere. È Chloe, che cammina con fare altezzoso. Ha un vestito che è meglio se non commento. Si siede vicino alla madre e mi lancia un'occhiata colma di odio. Distolgo lo sguardo e pongo l'attenzione su un'altra figura che sta entrando. È Tom. Un attimo, quel Tom? Lo guardo meglio ed è proprio lui. Lui e Chloe si siedono vicino e ogni due per tre si baciano. È come se lei me lo facesse apposta, ma forse non ha capito che non mi interessa. Penso che invece lui non mi abbia notato.
Mi sto annoiando a morte. Penso che potrei addormentarmi da un momento all'altro. Discorsi troppo seriosi, non riesco nemmeno a seguirli. Sussurro all'orecchio di mia madre che sto per andare in bagno. Lei annuisce e torna subito al suo discorso con la signora Collins. Sto per entrare in bagno, quando sento una mano afferrarmi per il polso. Mi giro e noto con mia sorpresa che è Tom. Pensavo che non mi avesse visto e invece... "Ti stai annoiando vero?" "Si vede così tanto?" Fa un sorriso "Oh, no tranquilla." Si guarda un attimo in torno e poi torna a concentrarmi su di me "Che ne dici di uscire un po'?" "Ne ho disperatamente bisogno" affermo. "Allora, dopo di lei signorina..." dice aprendo la porta del ristorante. "Ma grazie." Ci fermiamo quasi alla fine del vialetto del locale. "Non pensavo di trovarti qua" dico incrociando le braccia per scaldarmi. "Sinceramente nemmeno io. Comunque i miei sono i Collins" annuisco avendo presente i due signori. Sembrano molto più gentili e cordiali di quelli di Chloe. "Invece i miei sono gli Sparks. Non so se li conoscevi già" "Oh si, diciamo che in casa mia si parla spesso di voi. Dicono che siete delle brave persone e cose del genere, ma io non mi fiderei più di tanto conoscendo la figlia.." parla con tono quasi di sfida "Si lo ammetto, non sono per niente una brava ragazza, ti sei messo nei guai..." rispondo con lo stesso tono. "A parte scherzi, so che non vuoi parlarne, ma come ti senti?" "Ehm... meglio" è più una domanda che un'affermazione. "La paura c'è sempre ma per il resto tutto ok" dico insicura. Non risponde, annuisce semplicemente. Ci sono attimi di silenzio tra noi. Si sentono solamente i nostri respiri e qualche macchina che passa. "Come va con Chloe?" Decido di rompere il ghiaccio. "Bene, solo che... niente" risponde secco e con una faccia che fa trasparire un so che di triste. "Vuoi parlarne? Dopotutto ti devo un favore" "No tranquilla..." faccio un lieve sorriso e gli accarezzo una spalla in segno di comprensione. Dopo ciò parliamo del più e del meno e della sua vita scolastica. Da quello che ho capito è abbastanza bravo. Ovviamente gliene parlo anche io. "Emma come sta?" "Tutto bene. Ci siamo sentite prima di venire qua e ha detto che domani la dimetteranno però tornerà a scuola tra due giorni" "Menomale. È ancora la solita che risponde a tutti?" "Oh si puoi dirlo forte!" Scoppia a ridere. Ricominciamo a parlare. È piacevole parlare con lui. Inizialmente mi sembrava uno di quei tipi stupidi che sanno solo fare battutine squallide per far ridere quelle quattro oche che gli stanno attorno. Prendo un attimo il cellulare e leggo una notifica dal gruppo di pallavolo. "Oddio mi sono dimenticata... Dopodomani ho la partita di pallavolo..." come ho fatto a scordarmene? Non sono pronta psicologicamente. In questa settimana mi sono allenata abbastanza duramente quindi, almeno a livello fisico, dovrei essere preparata. Lo spero, non voglio fare brutta figura, è la prima di campionato. "Davvero? Siccome non ho nulla da fare, potrei venire con i ragazzi ed Emma?" "Oh... Certo, come vuoi" No, non può venirmi a vedere. Mi sentirò fortemente in imbarazzo ed osservata. Ok devo solo concentrarmi come l'altra volta quando sono venuti a vedermi. Solo io, il campo e l'avversario. Avverto Emma e Chelsey tramite messaggio e mi rispondo subito contente di venirmi a vedere. Dopo ciò ricominciamo la nostra chiacchierata. "Devi ammatterlo, gli Imagine Dragons s-..." sento la porta del ristorante aprirsi. Mi giro di scatto e... non può essere. Posso considerarmi morta: Chloe Jhonson.

.Where stories live. Discover now