Rozdział dwadzieścia: Podobieństwa

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Tento di essere il più delicata possibile, evitando di premere troppo sulle ferite. Lui invece cerca di non muoversi e di non gemere dal dolore.

Afferro quindi le bende, avvolgendogliele con più delicatezza possibile attorno alla schiena e all'addome.

Sento la sua pelle cambiare sotto al mio tocco mentre si abbandona completamente contro di esso. Chiudo la fasciatura con un nodo, accarezzandogli i capelli con le dita.

"Mi dispiace d'essermene andata." Gli sussurro io, trattenendo un singhiozzo.

Mi sento così piena di tristezza, della sua tristezza, da stare male. Ho lasciato lui, Luke, Emelie e Samael indietro.

Forse era la cosa giusta da fare: ritornare al mio mondo e dimenticarmi dei problemi, evadere e condurre una vita normale.

Ma sembra che non fosse la soluzione più azzeccata.

"Adesso sei qui." Borbotta lui, ancora con gli occhi chiusi. Mi accarezza i polpastrelli della mano e si spinge un altro po' contro di me, trasmettendomi il suo calore.

Il suo respiro si fa pesante, mischiandosi con il mio. Riesco a percepire la stanchezza scivolare sul suo corpo e capisco che si è addormentato. Tiene le labbra socchiuse, la testa abbandonata sulla mia spalla e le dita intrecciate alle mie.

Non replico né gli dico nulla.
Finalmente sembra rilassato ed io non ho la minima intenzione di ridestarlo da questo momentaneo senso di calma.

So che domani, al suo risveglio, starà di nuovo male.
Merita quindi qualche ora di riposo.

Chiudo gli occhi anche io, lasciandomi andare tra le braccia di Morfeo.

**

MATT

"A cosa devo questa tua improvvisa convocazione?" Mi domanda Adrien, sorridendomi come se non avesse alcuna intenzione di mascherare il proprio fastidio.

Dopo tutti questi anni ancora non riesco a farmelo andare a genio, non completamente per lo meno.

Convivere è stato relativamente facile ma sopportarlo, ah sopportarlo è quasi impossibile.

Roteo gli occhi, facendogli segno di accomodarsi sulla sedia davanti alla mia scrivania.

L'istinto mi consiglia di lasciarlo in piedi e di non offrigli nemmeno una seduta ma, purtroppo, sono costretto ad essere civile.

"C'è stata un'evasione, penso che ti abbiano messo al corrente di ciò." Inizio io, adocchiando la foto di mio figlio posata sulla mia scrivania.

Adrien annuisce, ancora con un'espressione infastidita in volto. La cosa mi suscita un sorriso che nascondo velocemente.

Queste sono le piccole gioie della vita. Vedere Adrien perdere le staffe è raro, forse rarissimo, e mi diverte moltissimo.

"E per quale motivo io sono qui?" Ribadisce lui, sporgendosi in avanti con fare annoiato, come se volesse un pretesto per potersene andare. Sorrido, rammentando a me stesso che Adrien non è mai cambiato, mantenendo il suo temperamento brusco.

Gli passo quindi la cartella che racchiude tutte le informazioni dell'uomo evaso, lasciando che lo legga.

Specie: mannaro-umano,

Età: non verificata,

Città di nascita: non dichiarata,

Città di residenza: non dichiarata.

Il soggetto è stato ritrovato durante un incontro di un gruppo di Resistenza. Si segnala la fuga del restante del gruppo, l'edificio è stato dichiarato inagibile ed ora tenuto sotto stretta sorveglianza. Il soggetto si rifiuta di condividere le informazioni base necessarie ad un suo riconoscimento, in aggiunta a quelle sull'organizzazione criminale.

LA FATA- The Beauty and the Beast Series Where stories live. Discover now