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Benji e i ragazzi passano a trovarmi, sinceramente non vorrei vedere nessuno per restare con la testa fra le nuvole e pensare a lei, ma so che un po' di compagnia non può che farmi bene.

«Un uccellino ci ha detto che qualcuno ha la tipa.» dice Bob lasciandosi andare sul mio divano «Sei patetico Bob.» ribatto «Concordo.» interviene Benji in mio aiuto mentre si tira fuori una birra dal frigorifero «Allora? Cosa ci racconti?» insiste Bob «Chiedilo all'uccellino.» rispondo acido «Sei antipatico quando fai così.» mi fa notare lui facendo una smorfia per prendermi in giro «Concordo.» interviene di nuovo Benji cercando qualcosa con cui stappare la bottiglia «E tu da che parte stai?» gli chiedo girandomi a guardarlo, Benji si limita ad alzare le spalle mentre mi smonta la cucina ancora alla ricerca di un cavatappi «Tieni.» gli dico lanciandogli l'accendino, mi fa pena vederlo disperato per aprirsi una bottiglia di birra «Grazie Van.» dice prendendolo al volo «Dovresti smettere di fumare.» mi fa notare «Se io smettessi di fumare tu non apriresti le bottiglie di birra.» gli dico sorridendo «Troverei il modo.» mi rassicura alzando di scatto un sopracciglio, facendomi venire da ridere per la sua buffa espressione.

«Voi cosa mi raccontate?» chiedo ai ragazzi mentre siamo tutti sul divano a guardare un programma di televendita per qualche motivo a me sconosciuto «Niente di che.» dice Bob «Ah, ha chiamato Billie Joe.» aggiunge Benji come se fosse una cosa senza peso «Me lo dite solo ora?!» chiedo alzandomi in piedi di scatto «Si, non ti preoccupare, non era niente di che.» continua Benji «Scherzi vero?» chiedo fulminandolo con lo sguardo «Voleva avvisarci che volo e albergo sono prenotati.» dice Benji facendo un gesto della mano come a dire "Non è importante" «Veramente aveva chiesto di parlare con te, ma siccome ti stavi dando da fare con qualcuno...» dice Bob alzando freneticamente le sopracciglia, gli do una gomitata per quello che ha detto «E voi me lo dite solo adesso? Siamo seri, ragazzi? È una vita che aspetto di suonare con una grande band come i Green Day, e quando chiedono di me voi, da perfetti amici, neanche me lo dite!» sbraito alzandomi in piedi e guardandoli con odio e delusione, non me lo aspettavo dai miei migliori amici.

Quando dopo cena levano le tende sono inizialmente felice di non averli più intorno per poter pensare ai fatti miei, ed effettivamente dovrei fare il bucato, ma appena metto i miei vestiti sporchi nella lavatrice mi rattristo; guardo un calzino spaiato e mi sembra di fargli compagnia, capisco quelli che sarebbero i suoi sentimenti se ne avesse, e mi rendo conto che sono proprio come lui senza la mia metà: sono Ryan Evan McCann e sono un calzino spaiato, ecco cosa sono.

Guardo un po' di TV, ma non c'è niente che mi tiri su di morale, tutto ciò che vedo è deprimente e non fa altro che buttare giù il mio umore, così mi alzo dal divano e vado alla finestra, guardo fuori e ammiro le luci della città di notte, sento le macchine suonare il clacson, qualcuno che accelera improvvisamente e qualcun altro che gli grida dietro "cornuto" e mi viene da ridere, sarei sicuramente in giro come quelle persone se non avessi niente da fare per tutta l'estate.

Quando mi stufo di guardare fuori dalla finestra e di pensare a come sarebbe la mia vita senza il campus e la band, apro il frigorifero e tiro fuori una vaschetta di gelato per metà vuota e la lascio sul tavolo, poi mi accendo una sigaretta e me ne pento appena il sistema antincendio si attiva sulla mia testa, bagnandomi completamente i capelli e i vestiti:«Fuck[in gallese "cazzo" si dice come in inglese: "fuck"] impreco in gallese e con la sigaretta ormai spenta tra le labbra vado in camera a mettermi una tuta.

Torno in cucina dopo essermi asciugato i capelli e vedo il tavolo bagnato e il gelato nella vaschetta sciolto, impreco di nuovo mentre rimetto il gelato nel frigorifero e pulisco il casino che ho combinato «Sono un coglione.» mi complimento da solo e poi butto lo straccio nel lavandino; prima di rimettermi comodo sul divano vedo il biglietto di Jade, lo rileggo e sorrido immaginandola scriverlo prima di uscire di casa, anche lei sta sorridendo, anzi sta ridendo per la foto che mi ha fatto, poi lascia il foglio sul tavolo ed esce in silenzio scendendo le scale e infine chiama un taxi muovendo un braccio per farsi notare, sale e si allontana sulla vettura sorridendo mentre si guarda indietro.

È bellissimo pensare a lei, ed è questo che mi fa addormentare sognando una vita in cui io e lei viviamo nella nostra casa sulla spiaggia, la amo troppo.

Oxygen || Ryan Evan McCannWhere stories live. Discover now