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<<Sei troppo nervoso, troppo preso da questa storia, Van, non devi pensarci.>> dice Benji <<Ma non è vero Ben, non dire cazzate!>> ribatto <<Ryan, è vero. Non fai altro che bere caffè e camminare avanti e indietro per lo studio, metti abbastanza ansia.>> interviene Johnny, e non me lo sarei mai aspettato, perché lui interviene sempre e solo in situazioni veramente problematiche, tipo in punto di vita o di morte <<Eccolo, l'ho trovato!>> esclama all'improvviso Bob da davanti al computer, ci avviciniamo tutti radunandoci attorno a lui e ci guarda come per dire:"Ma proprio tutti attaccati dovevate venire?!" e non lo biasimo, quando c'ha ragione ce l'ha veramente.

<<Che... cosa sarebbe?>> chiedo spalancando gli occhi quando leggo "Campo estivo a Cardiff" sullo schermo luminoso <<Questo, Van, è dove andrai così non penserai alla proposta dei Green Day per un po' e così non ci darai fastidio con il tuo nervosismo.>> mi dice Benji dandomi una pacca sulla spalla <<Tranquillo zio, ti divertirai a fare da tutor, è una figata, soprattutto perché sei circondato da tipe che non ti ignorano.>> dice Bob <<Grazie Bob, ma questo particolare non mi interessava, per il momento ho bisogno di essere single, non trovo mai quella giusta per me.>> dico un po' tristemente e gli sguardi dei ragazzi mi confermano che mi sono vicini.

~Una settimana dopo~

<<Bene Van, siamo arrivati. Mi raccomando, tu sei Van: un ragazzo qualunque, non un musicista famoso, nossignore, assolutamente no, se no ti saltano addosso e poi sarà un problema per noi ricomporre i tuoi pezzi.>> mi dice Benji <<Grazie Ben, molto rassicurante.>> gli sorrido un po' freddamente, e poi scendo dal SUV di Johnny che però guida Bob visto che si sta preparando per l'esame guida, il risultato? Johnny gli dice:"Stai andando alla grande" quando non è assolutamente vero e io e Benji dietro ci teniamo stretti ai sedili impiantandoci dentro anche le unghie.

Mi aspettavo che qualcuno di loro venisse con me, ma mi accorgo che non è così quando sento il veicolo sgommare alle mie spalle e la voce di Benji che dice:<<Buona fortuna amico!>> <<Vaffanculo Benji, che bel migliore amico che sei!>> gli grido di rimando <<Che pezzo di stronzo!>> mi dico tra me e me mentre entro nell'edificio e mi dirigo alla reception, dove c'è una donna sorridente ad accogliermi:<<Ehm... salve, sono qui come tutor.>> dico non sapendo come esprimermi <<Salve, mi dica pure il suo nome, cognome e la residenza.>> dice sempre sorridendo e inizia ad essere inquietante <<Van McCann, Queen Street numero 9.>> dico <<Bene, questa è la sua maglia da educatore, le converrà indossarla.>> mi dice <<E comunque io sono Alice, la segretaria.>> dice allargando ulteriormente il suo sorriso e non vedo l'ora di andarmene <<Grazie mille!>> dico sorridendo nervosamente e correndo via per un corridoio finché non mi scontro con qualcuno: alzo lo sguardo e vedo un ragazzo forse della mia età, leggermente più alto di me e scuro di capelli <<Scusa, sono nuovo e stavo leggendo cosa dice la maglietta.>> dico sperando che questo non si arrabbi con me <<Tranquillo, è normale. Hai detto di essere nuovo, eh? Beh, io sono Leo, il capo tutor, tu sei?>> chiede cercando se ho un name tag o robe simili <<Van.>> rispondo in fretta stringendogli la mano <<Bene, se vuoi posso farti vedere la sala comune degli educatori e la stanza dove risederai.>> dice gentilmente mentre controlla un foglio <<Si grazie.>> dico e così lo seguo per i corridoi.
Sicuro che alla prima occasione mi perderò!

Tutto sommato non è un labirinto, ma fa strano dover attraversare così tanti corridoi, che Leo mi ha spiegato è dove ci sono i dormitori dei ragazzi, e tra qualche ora ne arriveranno di nuovi; Leo mi ha già affidato delle "classi" da tenere, e domani vedremo come me la cavo.

Sono qui da si e no tre ore, e non mi è neanche passato per la testa dell'accordo con i Green Day; eppure mi sembra ancora strano, mi ricordo ancora la voce di Billie Joe al telefono e le sue parole:<<Ti andrebbe di suonare insieme? Potete aprire i nostri concerti negli States.>> me l'ero immaginato sorridere con gli occhi verde smeraldo che brillavano e dire quelle parole con la sua voce dolce e il suo accento americano con i suoi infiniti "y'know". Quel ragazzo è un vero e proprio personaggio!
Ma è meglio non pensarci, devo dimostrare a quei coglioni dei miei amici che non sono nervoso ne niente, cioè, voglio dire: sono Ryan Evan McCann, il Catfish, non posso essere nervoso perché il leader di una grande band mi chiede di suonare con lui tra tre settimane, voglio dire.

Ma vengo tolto dai miei pensieri quando Leo mi chiede di aiutarlo a dare il benvenuto ai ragazzi che stanno arrivando, alcuni sono qui da settimane, altri da questa mattina e adesso dovrebbero arrivare gli ultimi al pomeriggio.
Passano alcuni e li accogliamo dando loro il benvenuto, finché a un certo punto arriva una ragazza accompagnata dai genitori: ha i capelli rosso-rame ricci, i vestiti neri, la custodia di una chitarra in mano e lo zaino in spalla, ma quello che mi colpisce di lei è sul suo zaino: il coccodrillo simbolo di The Ride, magari mi riconosce... o magari no.
Appena si gira la guardo ed è veramente bella: gli occhi verde acqua dolci nonostante abbia un'espressione seria e arrabbiata, le labbra carnose e leggermente aperte che le danno l'aria scocciata come se un solo minuto qui dentro l'avesse già stancata.
Purtroppo non ho modo di avvicinarla perché sono dall'altra parte dell'ingresso, ma lei non mi ha neanche degnato di uno sguardo e guarda davanti a se come a dire:"Odio già questo posto, ma siccome mi ci avete portato è meglio se sto zitta.".

<<Van?>> mi chiede Leo passandomi una mano davanti alla faccia <<Uh?>> dico riscuotendomi <<Il vuoto non è contemplabile quando ci sono dei ragazzi da accogliere.>> dice girandosi poi a dare il benvenuto a un ragazzino <<Ehm... si, giusto.>> dico rendendomi conto che quella ragazza non è già più lì.

Oxygen || Ryan Evan McCannWhere stories live. Discover now