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«Io... tu... cosa.» balbetta confusa, sicuramente non se lo aspettava, e sinceramente non avrei mai pensato di poter fare una cosa del genere, però è stato bello, nonostante le farfalle ubriache che vagano per il mio stomaco sbattendo la testa ovunque.
È un po' fastidioso, ma c'è di peggio.

«Stai bene?» le chiedo piano «Mai stata meglio.» dice con gli occhi trasognanti «Una... una domanda.» dice, le presto tutta la mia attenzione dicendo:«Certo, tutto quello che vuoi.» mi maledico per sentirmi uno stupito ragazzino «Perché?» mi chiede, abbasso lo sguardo, ho paura che non le sia piaciuto per niente; e se fosse fidanzata?
«No, non è come pensi, anzi, mi è piaciuto tantissimo, ho addirittura le farfalle allo stomaco. Ma... perché proprio io?» chiede «Perché tu mi piaci.» rispondo, le parole mi escono di bocca senza che io possa riflettere prima di parlare «Si ma... ci siamo appena conosciuti, e... non lo so e non mi importa.» dice avvicinandosi subito e lasciandomi di stucco, mi prende il viso tra le mani e fa ricongiungere le nostre labbra in un altro bacio.

Ci stacchiamo con il respiro affannato, e lei sorride come una deficiente.
«Wow!» esclamo, ci siamo baciati due volte in cosa? Cinque minuti? Questo è un record!
Mi passo una mano tra i capelli e la vedo trattenersi dall'urlare come tutte le fangirl fanno, mi ricorda Benji quando ha tra le mani un videogioco, ma lei sembra trattenersi; beh, non sarebbe molto da signorina saltare addosso al ragazzo che si ha appena baciato, ma lei è Jade, allora anche questo non è rispettoso per una Jade?

«Beh, penso che adesso ci convenga andare prima che qualcuno si chieda dove sono finito.>> dico facendo un mezzo sorriso folle, le porgo una mano e lei la prende subito, poi usciamo dal teatro e torniamo nell'aula dove eravamo prima «Dentro dobbiamo essere come se non ci conoscessimo, okay? Se no io perdo il posto.» le spiego mentre lei annuisce, le lascio un veloce bacio sulla fronte e poi entriamo, la prendo per un braccio per far vedere che l'ho presa quando è corsa via «E non provare a scappare più se no chiamo la dirigente!» dico portandola alla cattedra, così da averla più vicino e sotto controllo.

«Non ti ci è voluto tanto a far credere che tra noi non fosse successo niente.» dice la sua voce alle mie spalle mentre chiudo la stanza a chiave «Quando sei un musicista famoso su un palco con centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze davanti impari a nascondere le emozioni che provi dentro come la paura di sbagliare, l'imbarazzo, le mani che tremano e le gambe che sembrano di gelatina. Impari che tutte queste cose devono essere nascoste come sotto a una maschera, così eviti di guardare verso il pubblico e impari ad isolarti come se non avessi nessuno davanti.» le spiego brevemente «Io non sono capace invece, e se lasciassi trapelare qualche emozione che non dovrei?» sembra spaventata quando lo chiede, mi metto la chiave in tasca «Jade, non succederà, devi solo abituarti all'idea che quando c'è della gente dobbiamo essere molto meno intimi, okay?» chiedo, anche se di intimità non è che ci sia stato chissà cosa «Okay.» dice, sembro averla convinta «Brava ragazza.» dico e le accarezzo i capelli quasi spettinandoglieli, poi mi guardo attorno e mi rigiro verso di lei bloccandola al muro appoggiando le mani ai lati della sua testa; niente più distanza tra noi, e anche niente più spazio, dato che Jade è praticamente spiaccicata al muro.

Ci stacchiamo e la vedo sorridere, ha un'espressione completamente persa, quasi come se si fosse fatta di crack e fosse del tutto sballata; sono consapevole di avere un sorriso folle, quasi da maniaco, ma a lei sembra piacere, quindi non vedo perché non dovrei sfoggiarlo.
«Dovremmo andare.» mi fa notare continuando a sorridere, ma è arrossita, e quindi ha abbassato lo sguardo «Oppure no.» mi affretto a dire prendendola subito per i fianchi e riprendendo a baciarla.

Oxygen || Ryan Evan McCannWhere stories live. Discover now