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Faccio colazione prima di farmi una doccia mentre ripenso a ieri, non ci posso ancora credere: io, Rayan Evan McCann, mi sono innamorato di una ragazza che ho conosciuto ad un campus estivo.

Chissà cosa succederà quando sarà finito il campus, sarà finita anche la nostra storia?

Sinceramente spero che non sia solo una di quelle storielle estive che se ne vanno come arriva l'autunno, non voglio solo essere il ricordo di una bella estate, no signore, voglio essere qualcuno che conta nella sua vita e che vale la pena avere affianco, vorrei seriamente che fosse così, è questo quello che spero nel profondo del mio cuore.

Mi chiedo se lo stia pensando anche lei, magari sta facendo questi pensieri profondi mentre è sul taxi o si sta chiedendo cosa ne sarà di noi dopo l'estate oppure sta semplicemente guardando la foto che mi ha fatto mentre dormivo e sta ridendo senza pensare a niente di tutto questo.

Riguardo la foto che mi ha fatto, sembro proprio un demente... chissà cosa le piace di più di me, magari i miei capelli o gli occhi, e se invece le piacesse il mio essere stupido?

Vorrei chiamarla, ma ho paura che non mi risponda perché è da sua sorella, magari sta facendo una discussione importante e io mi intrometto disturbandola.

Accendo il telefono un paio di volte, guardo l'orario e i minuti che cambiano senza pensare a niente, poi mi decido e sblocco il cellulare e compongo il suo numero, mi risponde subito, mi sento sollevato.

«Buongiorno biondino.» risponde dolcemente, mi fa impazzire di gioia il fatto che mi abbia dato un soprannome «Buongiorno rossa.» dico appoggiandomi con i gomiti al tavolo e sorridendo «Dormito bene?» mi chiede, mi viene da ridere mentre le dico:«Dalla foto che mi hai mandato fin troppo bene.» la sento ridere ed è il più bel suono della mattina, mi concedo un attimo per ascoltare la sua risata «Quindi sei da tua sorella.» dico poi rattristandomi, sento già la sua mancanza «Si, anche se vorrei non essere qui.» risponde, vado subito nel panico, ho paura che le sia successo qualcosa di male «Perché? Tutto bene?» le chiedo visibilmente allarmato «Si tranquillo, non ti preoccupare.» mi risponde con voce calma, questo mi rassicura «Va bene, mi fido di te.» le dico «Quando posso rivederti?» le chiedo poi, mi sento un drogato in astinenza senza di lei «Domani, ma saremo al campo.» dice, adesso è lei ad essere rattristata, e lo sono anche io perché al campo non posso tenerla avvinghiata a me tutto il tempo «Oh... va beh, a domani allora, mia piccola rossa.» dico e me la immagino arrossire come fa sempre quando le fanno un complimento «A domani biondino mio.» mi risponde e poi chiude la chiamata, aspetto un attimo con il telefono attaccato all'orecchio sorridendo al nulla e poi mi alzo.

Prendo una chitarra e mi siedo sul divano guardando al di fuori della grande vetrata che illumina il mio appartamento, inizio suonando accordi senza uno schema preciso, quasi come se stessi improvvisando, ma poi la melodia mi sembra familiare e inizio a cantare il ritornello che mi ricorda:«I wanna bring you home myself, bring you home myself. And I'm so impatient when you're not mine; I just want to catch up on all the lost times, and I'll say I'm sorry if I sound sordid, 'cause all I really ever want is you.» mi blocco rendendomi conto che sto cantando una delle mie canzoni: Hourglass, e mi do una manata sulla fronte sentendomi così stupido e innamorato e allora lascio la chitarra appoggiata al divano affianco a me.
Guardo il foglio che mi ha lasciato scritto e sorriso inebriato da tutto ciò che riguardi lei, e poi capisco di aver bisogno di aiuto.

Per mia fortuna Benji risponde quasi subito «Hey Van! Da quanto non ci sentiamo!» dice con voce squillante «Ho un serio problema.» dico saltando direttamente al punto «Hai finito di nuovo i biscotti?» chiede come se fosse esasperato «Cosa? No! Mi sono innamorato!» esclamo, e ho il terrore di cosa possa dire il mio migliore amico «Chi è? Una tua collega? È bionda o mora? Di che colore ha gli occhi? Preferisce il blu o il rosa?» dice più esaltato lui di me «No, è una ragazza del campo, ha diciassette anni, i capelli rosso-rame, gli occhi verde acqua e adora il nero. È bellissima, te ne innamoreresti solo vedendola, Benji, ma non ci provare perché è la mia ragazza.» dico minaccioso, non sento nessuna risposta e così lo chiamo:«Benji ci sei?» «Si non ti preoccupare, ti sento.» dice con voce distante, scommetto che sta giocando ai videogiochi «Smettila di giocare a Fortnite!» lo rimprovero «Scusa.» dice lui tornando a seguire il mio discorso «Dicevi?» chiede «Che ho trovato la persona giusta, ti giuro che è bellissima e dolcissima, è l'unica che voglio affianco a me.» gli confido «Sei veramente sicuro, Van?» mi chiede «Assolutamente si! Ho addirittura suonato Hourglass senza rendermene conto pensando a lei!» dico grifando, sono troppo euforico che non posso fare a meno di raccontargli tutta la nostra storia «Sai, sono contento per te, Van, avevi veramente bisogno di qualcuno che ti entrasse nella vita, e da come ne parli sei veramente felice. Non vedo l'ora di conoscere la tua ragazza.» mi dice, mi fa sorridere il fatto che lui sia felice per me, menomale che ho lui.

Oxygen || Ryan Evan McCannWhere stories live. Discover now