Capitolo tre.

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CAPITOLO 3.

Rimango paralizzata dal suono di quella voce. È così dolce e un po' rauca.

Rimango a fissarlo per una manciata di secondi, i suoi occhi color nocciola sono fissi sui miei.

«Il gatto ti ha mangiato la lingua?» Dice schernendomi.

Sorrido. «N-no. Piacere, Charlie.»

«Piacere mio.»

Suona la campanella e vado in mensa accompagnata da Zayn.

«Vuoi sederti al nostro tavolo?» Gli chiedo.

«Mh, no grazie. Sto bene al mio, però ti accompagno se vuoi.» Risponde sorridendomi.

Annuisco e mi faccio spazio tra gli altri. Appena arriviamo la tavolo Ash manda un occhiataccia a Zayn, sembra che lo sta uccidendo con lo sguardo.

«Ci si vede.» Dice per poi rivolgere un ultimo sguardo ad Ash e andando a sedersi al suo tavolo con i suoi fratelli.

«Cos'era quell'occhiataccia?» Chiedo ad Ash mentre mordo una mela, Ash continua a guardare Zayn.

«Come scusa?» Risponde distogliendo lo sguardo dal moro.

«Vi conoscete?» Indico Malik con la testa.

«Non devi stare con lui, Charlie. Non va bene per te.»

Da quando in qua le persone decidono chi va bene e chi no per me?

Annuisco semplicemente tornando alla mia mela.

Il resto della giornata passa in modo semplice. Appena suona la campanella esco da scuola e mi avvio alla solita fermata dell'autobus. Do uno sguardo al parcheggio e noto che la Volvo di Zayn non c'è.

Dopo aver finito questo pensiero, Zayn mi appare davanti dentro la sua macchina.

«Vuoi un passaggio a casa?» Chiede premendo l'acceleratore.

«No grazie, sto aspettando l'autobus.»

«Quei cosi puzzano di sudore e sono tutti appiccicaticci. Dai, salta su.» Risponde muovendo la testa come per dirmi 'sali'.

Quando sto per aprire bocca, Ashton compare vicino all'auto di Zayn con il suo pick up.

«Vieni forza.» Dice Ash guardandomi, poi rivolge uno sguardo a Zayn.

«Sta venendo con me!» Afferma Zayn in modo scontroso al posto mio.

«Oh, non ti conviene Malik.» Gli risponde Ashton.

Così Zayn preme di nuovo sull'acceleratore e va via.

Salgo in macchina con Ash e mi porta a casa.

«Papà, sono tornata!» Urlo per farmi sentire.

Nessuna risposta.

«Non c'è. Prego, entra.» Dico ad Ash facendogli segno di entrare.

Butto la borsa per terra, mi levo le scarpe e vado in cucina seguita da lui.

«Vedo che sei molto ordinata.» Scherza guardando le robe appena buttate sul pavimento.

Ridacchio. «Vuoi un panino?»

«Mh, si grazie.»

Preparo i panini e, dopo aver ripulito, vado in salotto con Ashton.

«Allora? Mi dici perché non dovrei stare con Zayn?» Gli chiedo addentando il mio panino al prosciutto.

«Te l'ho già detto.» Risponde masticando.

«Sì, ma non mi hai detto il perché lo odi.»

«Beh, storia lunga. Te la racconto un'altra volta.»

«Promesso?»

Annuisce e continua a mordere il suo panino.

Dopo aver finito di mangiare andiamo un po' davanti alla tv. Entrambi siamo appassionati della serie di Doctor Who, quindi passiamo la giornata a vedere Il Dottore che cerca di salvare Amy dalle api assassine.

«Charliee, sono tornato!» Sento urlare papà mentre chiude la porta.

Io e Ash sobbalziamo e papà guarda strano Ash, perfetto.

«Papà, lui è Ashton Irwin, un mio amico di scuola. Ashton, lui è mio padre.» Li presento.

«Piacere di conoscerla signore McDonald.» Dice Ash a mio padre porgendogli la mano. Lui gliela stringe.

«Che.. Che stavate facendo?» Chiede papà. Dio quant'è geloso.

Cerco qualche scusa da inventare ma non ne trovo nessuno. Guardo Ash in cerca di aiuto e lui spalanca gli occhi, poi nota il libro di inglese sul tavolino in salotto e caccia una scusa.

«Le ho spiegato alcuni argomenti di inglese che non sapeva, sono arrivato da poco.» Mente il biondo.

Papà fa un cenno e poi si avvia in cucina per disfare la spesa e preparare la cena.

«Il tuo amico vuole restare a cena?» Mi chiede papà.

«Penso che abbia già cose più importanti da fare, papà.» Rispondo stringendo i denti.

Perché deve mettermi sempre a disagio?

«Beh, in realtà ho già un altro appuntamento, ma grazie per l'invito, sarà per un'altra volta.» Risponde Ash sorridendomi.

Appuntamento? Con una ragazza? E chi è? Sento all'improvviso qualcosa nella pancia e mi immagino chi potrà mai essere questa ragazza, sempre se esce con una ragazza, può darsi anche che deve uscire con la sua famiglia, forse.

Muovo la testa per scacciare i miei pensieri, poi saluto Ashton e torno in cucina da papà. Lo aiuto ad apparecchiare mentre lui cucina una bella bistecca e frigge delle patatine.

..

Vengo svegliata da un fascio di luce che entra da una piccola fessura formatasi dalle tende sulla finestra. Oggi è sabato e scuola non c'è, e per fortuna in cielo sembra che non ci siano nuvole, almeno per ora.

Dopo altri dieci minuti passati al letto, finalmente mi alzo e vado in bagno. Mi do una sciacquata veloce, poi metto dei pantaloncini, un felpone nero e le blazer nere di pelle. Lego i capelli in una crocchia scombinata e scendo giù in cucina. Papà è ai fornelli, sta cucinando il ragù, la tipica ricetta italiana, lo sento dall'odore di carne e sugo mischiate.

«Buongiorno!» Mi dice appena mi nota.

«Giorno.» Vado verso il divano e mi butto a peso morto accendendo la tv. Faccio zupping dei canali finché non trovo dei vecchi episodi di Friends. Guardo l'orologio e noto che sono le undici passate.

«Mi sono svegliata così tardi?» Chiedo a papà.

«Se non ci hanno spostato le lancette dell'orologio è un sì.»

«Che divertente!» Dico andando in cucina e sedendomi sull'isola. «Come sta andando il lavoro?»

«Bene, Lunedì incominciato già a darmi uno stipendio mensile;» Risponde. «E comunque esistono le sedie, cara.» Continua portandomi dei pancake stracolmi di nutella. Papà è il migliore nei dolci, non lo batte nessuno.

Li accetto volentieri e, mentre sto infilando in bocca l'ultimo pezzo rimasto, qualcuno bussa alla porta.

«Charlie puoi andare tu per favore? Io vado a farmi una doccia.» Dice abbassando il fuoco sotto alla grande pentola. «Comunque, oggi a pranzo vengono i vicini, comportati bene!»

Sbuffo e vado ad aprire.

«Ciao vicina.» Alzo la testa di scatto. Potrei riconoscere quella voce tra mille persone che urlano.

Strange love. || Zayn MalikWhere stories live. Discover now