Capitolo due.

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CAPITOLO 2.

«Chi sono?» chiedo a Calum.

«I fratelli Malik.» Risponde con una faccia quasi schifata. «Sono arrivati qui un anno fa e li odia quasi tutta la scuola.» Continua prendendo un sorso d'acqua.

«Owh. Come mai?» Sono curiosa di sapere di più su quei cinque ragazzi. Dall'aria sembrano normali diciassettenni che vanno al liceo, ma da come mi dice Calum, li odiano tutti. Che avranno fatto di così male per dire questo di loro?

«Beh, saltano le ore, sono prepotenti e si credono Dio. Quindi tutti cercano di evitarli, ma se diventi una loro 'preda' non hai scampo. Ottengono sempre quello che vogliono, infatti anche noi cerchiamo di evitarli.» Dice indicato lui e i suoi.. Nostri tre amici.

Rimango ferma a fissarli fin quando il ragazzo con il ciuffo mi guarda negli occhi. Continua a fissarmi serio e io distolgo subito lo sguardo.

Suona la campanella e vado fuori al cancello per tornare a casa.

Lo vedo.

È appoggiato ad una Volvo grigio metallizzato con.. Un ragazza. Beh, dovevo immaginare che un ragazzo così bello avesse la ragazza. La bionda si stringe a lui mentre lo bacia sul collo. Sento una cosa nella pancia. La ignoro e vado verso la fermata dell'autobus.

..

Arrivata a casa, entro in cucina e butto la borsa sul tavolo; mi siedo e appoggio la faccia sui gomiti.

«Com'è andata?» Mi chiede Papà mentre mette a posto la credenza.

«Bene, ho conosciuto altri amici e devo dire che sono simpatici.» Rispondo tralasciando la storia dei Malik.

«Io alle quattro devo andare a lavoro, però torno per l'ora di cena, quindi puoi aspettarmi se vuoi.» Dice asciugandosi le mani sul panno.

«Certo.» Sorrido.

Prendo la borsa e salgo di sopra. Devo studiare scienze o quella mi mette un impreparato.

Finisco la relazione sul sistema solare giusto in tempo prima che squillasse il mio cellulare. Leggo la scritta 'Ash' sullo schermo e clicco il tasto verde.

«Pronto?»

«Ehi Charlie, sono Ash. Ti volevo chiedere.. Ti va di andare a prendere un gelato?» Chiede Ashton dall'altra parte del telefono; stacco un attimo il telefono dall'orecchio e guardo l'ora: sono le sei e un quarto e papà torna alle nove.

«Ok, ci sto. Dove ci incontriamo?»

«Incontriamo all'incrocio davanti scuola alle sette, va bene?»

«Perfetto, a dopo.» Attacco e butto il telefono sul letto.

Vado in bagno e mi faccio una doccia. Rimango sotto l'acqua calda per dieci minuti, poi uso due asciugamani, una per il corpo e una per i capelli, e vado in camera.

Decido di mettere una gonna ampia a fiori, una canotta bianca e delle converse basse bianche. Sopra metto un cardigan che richiami i colori pastello dei fiori e lascio i capelli ricci sciolti; poi metto un filo di matita e un burrocacao. Mi spruzzo un po' di deodorante e profumo e poi scendo giù prendendo il cellulare.

Mi avvio verso l’incrocio che ha detto Ashton. Mi è simpatico quel ragazzo, e anche gli altri suoi amici sono simpatici.

Arrivo sul posto alle sette e cinque e di Ash non c’è l’ombra.

Mi siedo s’una panchina in un parco a pochi metri dall’incrocio e aspetto. Dopo una decina di minuti lo vedo arrivare, con il suo sorriso perfetto stampato sulla faccia.

Strange love. || Zayn MalikWhere stories live. Discover now