Provo ad aprire gli occhi e, nonostante ho un fortissimo mal di testa, cerco di guardarmi intorno.Una camera da letto ben illuminata, arredata di tutto punto, con i tappeti coordinati. Le lenzuola profumano di pulito, e si vede che c'è di mezzo la mano di una donna...
Donna... Mia figlia...
Nora.Mi alzo di colpo, ricordandomi di quello che è successo, con il cuore che sembra impazzito, ma che comincia a calmarsi, quando mi rendo conto che Nora è vicino a me, che dorme serena, o almeno è quello che sembra.
Mi avvicino a lei e la scuoto, provando a svegliarla, ma lei si gira dall'altra parte, continuando a dormire.
Mi alzo guardandomi intorno e mi avvicino alla finestra provando a capire dove mi trovo.
Avevo chiesto aiuto ad Alessio, convinta che stava davvero provando a cambiare, ma ancora una volta mi sono sbagliata.
Ancora una volta è stato bravo a nascondere le sue vere intenzioni, ed io come una cretina, ci sono cascata.Adesso sono qua, non so dove esattamente, e non mi interessa nemmeno saperlo, voglio solo poter uscire e portare via Nora, portarla al sicuro nella sua cameretta a casa nostra, dove è giusto che sia.
Mi avvicino alla porta che provo subito ad aprire e non trovo nessuna difficoltà nel farlo, ma i miei piedi restano piantati al suolo quando sento la voce di Alessio.
< Stanno ancora dormendo... Si...
Senti io non ti devo niente...
Non abbiamo fatto l'amore Rachele, volevi essere ripagata solo con del buon sesso e l'ho fatto, ma non ho detto che avrei rinunciato a loro.
No, e non mi fare urlare, non ti voglio qui e non mi interessa se mi hai aiutato.
Non venire perché sai cosa potrei farti.
Adesso devo andare. >Richiudo la porta e corro verso il letto prima che lui possa entrare.
Lui e Rachele.
Loro hanno escogitato tutto questo, mentre io mi allontanavo da Domenico.
Ma la colpa è sua.
È colpa sua se sono in questo casino, colpa sua per non avermi detto niente, se l'avesse fatto... E poggio la mano sul seno, proprio dove ho fatto il tatuaggio e mi ricordo solo ora che, prima di uscire dal bagno dell'autogril, avevo nascosto proprio lì il mio telefono, come se già sapessi che poteva servirmi nascosto.Lo avvio senza guardare le chiamate o i messaggi che lampeggiano sul display e mando un messaggio.
"AIUTAMI. GPS"
Non ho il tempo di scrivere altro, riesco a nascondere il telefono sotto al cuscino, quando Alessio entra in camera.
<Ti sei svegliata finalmente. Come ti senti? >
< Come se te ne fregasse davvero qualcosa.
Cosa vuoi Alessio. ><Niente, adesso niente.
Tutto ciò che volevo è qui con me. ><Cazzate. Non mi hai mai voluto prima, figurati ora.
E comunque sono io a non volere più te. > dico alzandomi dal letto solo per far sì che si allontani da Nora e dal telefono che ho appena nascosto.<E chi vorresti? Il tuo bel asiatico, che non ha aspettato un attimo per raccontarti minchiate? > comincia ad alzare il tono della voce mentre si avvicina a me.
<Sicuramente lui non è andato a letto con la tua Rachele, cosa che hai fatto tu e chissà da quanto lo facevi, forse non hai mai smesso e sicuramente, le sue minchiate, pesano meno delle tue. >
In un attimo è su di me, facendomi sbattere la schiena alla porta.
< Io ti avevo avvisata Mia, ma tu non mi hai creduto.
Ti ho fatto credere che stavo cambiando, ma non è così.
Io sono questo, questa è la mia natura e dovresti sapere bene che ottengo sempre ciò che voglio.
Rachele è stata solo una marcia in più per potervi portare qui.>
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Nessuno può giudicarti! Completa🙈
Romance© Copyright tutti i diritti riservati Quando capisci che hai vissuto un'intera vita solo per fare i dispetti a chi ti diceva che stavi sbagliando. Quando hai creduto davvero, con tutta te stessa, di essere più forte di tutti i dolori ed i dispiaceri...