5.

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Se pensavo di trovare un leggero appoggio in casa, mi sono sbagliata di grosso.

Sapevo che avrebbero avuto da ridire sull'intera situazione, ma non pensavo che mia madre nutrisse così tanto rancore nei miei confronti.

<Hai rotto pure i mobili?
Ma cosa ti ha detto la testa?
Tutti quei soldi spesi inutilmente.>mi urla, è sempre una questione di soldi per lei.

<I miei soldi mamma, erano tutte cose mie.>

<Dovevi passarci sopra, sposarlo e poi magari ti sarebbe passata.> no, questo è troppo ora.

<Ma cosa stai dicendo?
Fino a qualche ora fa mi hai detto di ripensarci perché non ti piaceva, ed ora dovevo fare finta di nulla?
Ma come ragioni!>

<Io penso a tutti quei soldi spesi inutilmente e onestamente, cosa dirà la gente?
Sai che non mi va di far parlare le persone.>

<Giuro sulla cosa più cara che ho, non ti sopporto più.> le urlo più forte.

<Non ti sta bene mai niente e per quanto riguarda le persone, a differenza tua, ciò che possano dire,fare e pensare, a me, non frega proprio nulla.
Non sarò mai come te.
Mettiti in testa che non accetterò mai un tradimento dal mio compagno o marito, e far finta di nulla perché tanto la sera ritorna a casa.
Tu hai deciso di vivere questa vita, io decido per la mia.
E scusami ma devo sistemare le valigie perché qua, con te, non resterò un secondo di più.>

<Si accettano dei compromessi nella vita Mia.>

<Sicuramente, ma non posso accettare le corna come fai tu...>

Subito dopo la mia guancia brucia, mentre la mano di mia madre resta sospesa in aria e non sembra pentita del suo gesto.

<Esci da questa stanza.>

<Vattene tu da casa mia.
Quando imparerai ad avere rispetto per gli altri, forse potrai tornare.>

<Impara ad avere rispetto di te stessa prima, e poi potrai pretenderlo dagli altri.>

Mi precipito verso l'ingresso, e quando apro la porta mi scontro con mio fratello Giacomo.

<Mia...>

<Non rompermi i coglioni pure tu.> dico lasciando lì come un ebete.

Mi pento subito dopo, mio fratello non ha nessuna colpa, solo quella di avermi lasciata in questa famiglia di pazzi, ma non ho voglia di parlare nemmeno con lui.

Mi avvio verso la piazzetta che sta vicino casa, andandomi a sedere sulla stessa panca che mi ha visto crescere.

Qui ho passato la mia infanzia, le mie prime amicizie, il mio primo amore.

Cerco con lo sguardo, la scritta che lasciai, tantissimi anni fa, insieme a Giovanni e quando la trovo ci passo sopra le dita, mentre la mia mente ripercorre quello che è stato il periodo più bello.

Quella sera fu Giovanni a consolari, cercando di farmi accettare la situazione, che ancora oggi, non ho digerito, e due giorni dopo mio fratello andò a vivere da solo.
Quando ho scoperto che mio padre aveva un'altra storia, sono uscita fuori di testa.
Ricordo ancora quella sera, quando urlai a mio padre quanto facesse schifo, ma la cosa che mi fece più male, fu quella di sapere che mia madre ne era già a conoscenza, che le stava benissimo così, "dopotutto torna a casa, nel nostro letto" furono le parole di mia madre.

<Ti manca vero?>

<Già,nonostante siano passati anni, ci sono giornate, come questa, che mi manca tantissimo ed è talmente forte il suo pensiero, che spesso ho pure paura, non riesco a gestire emozioni così forti.>

<Manca anche a me sai?>

<Si, ma tu lo senti, tu sai come sta, cosa fa.
Io non so più nulla e non voglio saperlo.>

<Lo so, perché scappavi in quel modo?>mio fratello mi conosce, sa che se non sono io ad uscire il discorso "Giovanni", nessuno deve farlo.

Non riesco a trattenermi e le lacrime cominciano a bagnare il mio viso.

<Io non ce la faccio più Giacomo, da quando sei andato via la situazione è ingestibile.
Mamma è diventata esasperante e non mi permette di camminare sulle mie gambe.
Sai perché volevo sposare Antonio?
Volevo solo uscire da quella dannata casa...>

<Ti saresti sposata solo per questo? E poi perché parli al passato?>

Asciugo le lacrime sulla manica della maglia e ricomincio a parlare.

<No, non volevo sposarlo solo per questo, gli volevo bene e credevo me ne volesse anche lui.
Non ti dico che era vero amore, anche perché non è mai riuscito a togliere il pensiero di Giovanni dalla mia testa,ma stavo bene con lui.
Giacomo tu sai cosa ho passato, tu venivi la notte a consolarmi, tu corri da me appena vedi un mio squillo, solo tu.
Mamma non c'è più stata per me,ogni occasione era buona per attaccarmi, anche stamattina.
Mi ha detto che dovevo ripensarci e quando le ho detto che non mi sarei più sposata, ha cominciato a dare i numeri,
che si devono accettare compromessi nella vita, come fa lei.>

<Mamma è un caso particolare e lo sai, la batosta di papà è stata pesante da digerire, ma l'ha accettato...>

<E dovrei farlo pure io?
Antonio va a letto con Anna, sono stati sul mio letto con le mie cose, no Giacomo non posso accettarlo, non dopo che, da due anni a questa parte, la mia vita è diventata un inferno.
Mamma ha accettato la seconda vita di papà, le basta vederlo tornare la sera, sapendo che durante il giorno sta con l'altra, io no.
Io non sarò mai la seconda scelta di qualcuno, non sarò un porto in cui approdare solo durante una tempesta.
Io voglio solo essere rispettata e amata per quella che sono.
Sarò sbagliata, ma sono questa e non voglio cambiare.>

<Non sei sbagliata, sei esigente piccola peste, ma non è un difetto,  io ti adoro proprio per questo.
Ascolta, mamma non cambierà nei tuoi confronti, non dopo che li hai aggrediti quando hai scoperto la verità, ma ti vuole bene, solo che non sopporta di apparire debole con te, tutto qua.
E per quanto riguarda Antonio...gli spezzo le gambe a sto coglione.>

< No, non ci sta motivo, ma vorrei che andassi da suo padre a riportargli le chiavi, magari ti fai ridare la mia parte.
E per quanto riguarda mamma, ha bisogno di un corso per riuscire a dimostrare che mi vuole bene.
Senti Gia, io voglio andarmene da qui, ho abbastanza soldi per tirare qualche giorno.
Voglio trovarmi un lavoro e ricominciare da capo, dove nessuno mi conosce e dove posso essere davvero me stessa.>

<Mi vuoi lasciare? >

<Che sei scemo, non ti lascerò mai e lo sai, e poi potresti venire con me, visto il tuo lavoro temporaneo.>

<No Mia, non riuscerei a stare lontano da casa,e lo sai.
Ma posso aiutarti.
Ho un'amica che vive a Ragusa,se vuoi posso chiedere a lei, magari per qualche giorno, il tempo che ti sistemi.>

<E magari puoi anche informarti con lei su come me la passo, vero?> gli dico sorridendo.

< Ci fosse una volta che non vengano scoperte subito le mie carte.>

<Ti voglio bene Gia.>

<Te ne voglio tanto anche io, adesso andiamo a sistemare le tue cose, starò io con mamma qualche giorno, ma promettimi una cosa Mia.
Torna a casa se non riuscirai a gestire la lontananza.>

Abbraccio mio fratello ed insieme ritorniamo a casa, ma non ho promesso, non potevo farlo, visto il mio carattere e lui non ha chiesto altro, sa benissimo che sarebbe stata una bugia quella promessa.

Un buon inizio settimana a tutti e buon viaggio a Mia❤.
Baci Chiara❤.

Nessuno può giudicarti! Completa🙈Where stories live. Discover now