39.

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Dopo quella sera e la discussione con Domenico, le cose tra noi sono un tantino cambiate.
Nonostante abbiamo chiarito, io continuo ad avere dei dubbi.

Sto diventando pesante, anche per me stessa.
Non vivo più tranquilla, il suono del suo telefono mi fa scattare sempre e certe volte vorrei essere una mosca sulla sua spalla per riuscire a leggere quello che gli arriva.

<Mia stai diventando pazza.
Possibilmente non nasconde proprio nulla e tu continui a pensare e ripensare.>

<Fosse solo questo Fra.
Io non sto impazzendo, sono pazza e non lo sapevo.
Cerco di svegliarmi prima di lui, per vedere quando si collega.
Mi corico più tardi per riuscire a prendere il suo telefono e guardare, ma non ci riesco, non lo faccio perché so che non è giusto.
Ma sai come sono fatta, che ci posso fare?>

Sono sul posto di lavoro e visto che ci stanno già due ragazze al bancone, io e la titolare abbiamo deciso di prenderci una pausa, e ci ha raggiunte anche Francesca.

<Ma così non puoi vivere.
O ti decidi a parlare con lui o ti farai male.>

<Lo so, ma che posso fare?
Vado da lui a dirgli cosa? A tartassarlo con domande stupide? Che prove ho?
Ho pensato in questo periodo, cercato di far coincidere le varie cose,ma mi manca qualche passaggio.>

<Secondo me,devi parlare con lui e basta.
Potrai stare anche mesi a cercare di capire, ma la conferma  te la potrà  dare solo lui.>

<No, voglio capire prima e mi dovete aiutare, soprattutto tu.> dico rivolta a Francesca.

<Allora, lui era a Milano per i suoi problemi, ma non mi dice subito di questo blog, lo fa solo dopo due settimane, e nonostante continuava a farsi sentire, era più distante e tu hai sentito e visto.>

<Vero, ma ho anche fatto la mattinata per andarlo a prendere...>

<Zitta.>

<Vaffanculo.>

<Appena stacco ci andiamo insieme.> dico facendo ridere la signora Teresa.
<Perciò, lui mi ha detto di non averla mai vista, e posso pure credergli, ma allora cosa l'ha allontanato?
Poi non ho capito quella volta con Alessio, sola non mi lascia ma lo fa, e capisco che non si voglia intromettere, ma perché tutta quella scena?
E soprattutto, quel maledetto taccuino dove cazzo è finito?
Può essere che non scrive più?
Non ci credo.>

<Può essere pure che l'abbia perso.>

<Ma dai Fra, impossibile.
Ci mancava solo che se lo coricasse a letto e adesso l'ha perso?
No no.
E poi cosa cazzo cerca?>

<Madonnina mia mi sta per scoppiare la testa.
Ma come fai a convivere con tutti questi dubbi?>

<Non lo so Teresa, non lo so.
So che da un lato vorrei cancellare tutte queste paranoie e credergli, ma dall'altra parte ci sta la mia testa che continua a pensare, e più penso e più mi convinco che Domenico non è quello che ha voluto farmi credere, ma per quale motivo?>

<Io non lo so, se vuoi lo pediniamo e cerchiamo di capire cosa fa, però adesso devo scendere al bar da Alessandra, le devo prendere un appuntamento.
Ah ma sai chi ci sta lavorando?
Cazzo che testa che ho, l'ho vista una settimana fa, ma ho scordato a dirtelo.>

<Fortuna che non è una cosa importate, altrimenti...>

<Gnegne, comunque si chiama Rachele ed è la stessa ragazza che quella sera al locale ti diede della poco di buono.>

<Ma chi Rachele Sciuto?
Bassina, capelli ricci e biondi?
Quella ha cambiato tremila lavori, è stata pure qua, ma la testa per lavorare non la tiene proprio, pensa solo a stare bene e non perde tempo per provarci con tutti.>

<Dai Teresa, è quello che ha fatto credere, ma non sappiamo cosa ha passato davvero.>

<Certo che lo so, aveva un marito o compagno, ma le tasche del poveraccio non erano piene di soldi e l'ha lasciato, andando via insieme al figlio.>

<Non lo so e non mi frega, so soltanto che questi discorsi mi fanno capovolgere lo stomaco.
So cosa si prova a stare sulla bocca della gente, che vuole vedere solo quello che le fa comodo.>

Teresa ci resta male, ma non si da per vinta e continua.

<Se fossi stata una che si basa sulle chiacchere tu non saresti nemmeno qui, invece parlo perché so, perchè abitava sopra casa mia e le liti inutili le sentivo.
Vedevo cosa faceva quando suo marito usciva per spaccarsi la schiena.
Ma capisco la tua reazione e non me la prendo, vi dico solo di stare attente, perché uno non lo lascia scappare.>

<A me scappa una scarpa dritta sulla sua faccia se solo si permette di uscire fuori dai binari.
E comunque Mia, ricordati come era combinata quella sera e come ti ha parlato.>

<Mi ha difesa Domenico, non credo di dovermi preoccupare e poi non scendo al bar da troppo tempo, non ho il tempo di andare a vedere che fa e chi è!>

<Eppure domani potresti prenderti un'ora e sederti tranquilla al bar a prendere un caffè.> mi dice Teresa mentre io la guardo e scoppio a ridere.

< Ma non ci penso proprio.
Adesso rientriamo e tu mangi con me oggi.>

<Ci aggiorniamo dopo.>

Salutiamo Francesca e ritorniamo al nostro lavoro, sicuramente con la testa altrove, ma almeno svago un po.

Speravo di svagare un po.

Il mio telefono comincia a squillare ininterrottamente, ed è  Francesca.

<Fra sto lavorando...>

<Scendi subito al bar. Ora.>

<Che succede? Così mi preoccupi.>

Teresa si avvicina vedendo il mio volto cambiare espressione.

<Domenico è qua, al tavolo con Rachele.
Mia qualcosa non mi quadra e quello che ho sentito e che sto vedendo, non mi piace proprio per niente.>

<Vai.> mi dice Teresa, mentre nella mia testa partono infiniti film con scenari diversi e non me lo lascio ripetere due volte.

Forse è il momento della verità, ma sono pronta ad accettarla?

Forse è il momento della verità, ma sono pronta ad accettarla?

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Eccomiiii...
State tutti bene?
Io oggi sto così...
Comunque chiedo scusa se è corto,ma avevo fatto un capitolo lunghissimo che ho diviso in tre parti, se mi resta tempo, più tardi lo sistemo e domani pubblico la seconda parte

Una buona lettura.
Baci Chiara

Nessuno può giudicarti! Completa🙈Where stories live. Discover now