15.

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Non è da me lasciare un commento prima del capitolo, ma è giusto farlo.
È pesante soprattutto per il tema che tratto, cioè l'agonia che divora Mia😭😭😭😭
Liberi di non leggere ne di commentare, io non mi offendo.

Siamo riuniti nel salone, con mia madre che non si è staccata un solo attimo da me, che mi tiene stretta tra le sue braccia sussurrandomi di continuo di scusarla.

Ma l'ho fatto nel momento un cui ho incontrato i suoi occhi, colmi di terrore e lacrime.
Per quanto possa aver sbagliato con me, è sempre mia madre, e in questo momento, cullata dalle sue braccia, dopo tantissimo tempo, sono tornata a sentirmi figlia.

Certo può sembrare una brutta cosa, ritrovarmela qui in questo momento, come se si fosse riavvicinata solo per quello che mi è successo, ma la conosco e so che è dura e può sembrare fredda, ma è pur sempre mia madre.

Stiamo aspettando che torna Francesca, si è offerta di andare a prendere Nora insieme a mio fratello e a mio padre, visto che aveva paura di incontrare Alessio e che non l'avrebbe fatta tornare a casa con la bambina, e sto aspettando che rientrano e poi potrò raccontare tutto, mentre Milena è in camera da letto a cercare di far dormire Angelo, che non ne vuole proprio sapere e continua a chiamare me.

<Sto piccolo scugnizzo non ne vuole proprio sapere> ed eccola entrare col piccolo che quando mi vede comincia a chiamarmi e a battere le manine.

Mi alzo dal mio posto e vado a prendere quel piccolo che, in poco meno di due ore, è riuscito a colmare, e di tanto, quel vuoto che mi porto dentro

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Mi alzo dal mio posto e vado a prendere quel piccolo che, in poco meno di due ore, è riuscito a colmare, e di tanto, quel vuoto che mi porto dentro.

Non riesco a trattenere le lacrime, questo piccolino le  nota  subito e lega le sue braccine al mio collo, come se anche lui riuscisse a sentire il mio dolore.

Milena si avvicina subito a me passandomi le mani sulla schiena, mentre nascondo il viso sulla piccola spalla del mio nipotino, cominciando a singhiozzare sempre più forte.

Mia madre viene verso me, provando ad allontanarmi da questo cucciolo.

< Sto bene mamma, ora passa.>

<Cosa ti è successo Mia?
Cosa ti ha ridotto così?
Non è quello che penso vero?>

Ha capito subito, e non riesco più a negare la cosa.
Sono passati più di tre anni, ma è una cosa che non sono riuscita a superare.
Vado a sedermi sul divano con il piccolo accoccolato al mio seno e comincio a raccontare.

< Ho perso il mio bambino.>
Ma sono costretta a fermarmi perché fa ancora male ricordare, ma devo partire da questo.

<Tre anni e mezzo fa ero incinta ed ero davvero felicissima.
Con Alessio andava tutto bene, o così sembrava, anche se, ogni tanto, si lamentava del fatto che lo considerassi meno.
Ma si sa, con Nora piccola e con una nuova gravidanza, non era sempre facile dedicare attenzioni anche a lui, ma cercavo di dividere il mio tempo come meglio potevo.>

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