capitolo 18

431 47 13
                                    

Il suono irritante della sveglia mi costringe ad aprire gli occhi.  La spengo subito infastidita e sbadiglio.

Quando mi tiro su lentamente sedendomi sul letto sento un forte dolore alla testa, mi sembra di aver dormito solo dieci minuti.

La stanchezza mi rende difficile tenere gli occhi aperti.

Rimango stesa a guardare il soffitto mentre aspetto di trovare la forza di alzarmi.

Il pensiero del casino che è stato ieri sera mi colpisce in piena faccia e mi fa venire un groppo in gola. Non ero lucida, la sua presenza mi stordiva e mi ha fatto dimenticare del resto, mi sentivo staccata dal mondo.

Poi è finito tutto. Non ho realizzato cosa stava succedendo e non sono riuscita a fermarlo. La sua espressione è cambiata completamente, potevo leggere sul suo viso la delusione.

In qualche modo sapevo che sarebbe successo, era stato tutto troppo veloce ed io mi stavo illudendo.

Non sono stata prudente, ma, anche se lo conosco da poco, c'è qualcosa in Harry che mi porta a fidarmi.

Mia mamma irrompe in camera mia interrompendo i miei pensieri.

"sei ancora a letto? Farai tardissimo!" mi avverte.

Non credo di essere nelle condizioni per affrontare una giornata di scuola, non riuscirei di sicuro a stare attenta, e poi incontrerei Harry.

Decido che è più saggio rimanere a casa.

"non me la sento di andare a scuola oggi" dico con voce assonnata.

"stai male?" chiede e si siede sul bordo del letto. Lei è già vestita e truccata, pronta per uscire.

"non ho dormito e ho mal di testa" spiego.

Si picchietta il labbro inferiore prendendosi un momento per pensare alla mia richiesta.

"va bene, allora riposati"

Guarda l'orologio e spalanca leggermente gli occhi vedendo l'orario.

"devo andare o rischierò di fare tardi" si alza dal letto.

La saluto e la guardo uscire dalla mia camera.

Mi rimetto sotto le coperte, ho bisogno di dormire un altro po'.

Ora che sono di nuovo sola la mia mente vaga libera in posti in cui non dovrebbe. Rivedo i suoi occhi verdi e le sue fossette che sono ormai impresse nella mia mente e non si decidono a lasciarla. Sento la sensazione delle sue labbra morbide, ma mi scrollo velocemente quel pensiero di dosso prima di scoppiare a piangere ancora.

Stava andando tutto bene, ma io ho dovuto rovinare tutto con i miei problemi.

Tendo ad affezzionarmi troppo in fretta alle persone.

HARRY'S POV

Entro nel cortile della scuola nello stesso momento in cui suona la campanella, gruppi di ragazzi iniziano ad avviarsi all'interno.

Accelero il passo cercando tra la folla una ragazza piccola e mora, devo assolutamente parlarle.

Non la trovo al suo armadietto così decido di andare in classe, alla prima ora c'è inglese, l'unica lezione che abbiamo insieme.

Mi siedo allo stesso posto dell'altra volta e aspetto pazientemente.

Il professore entra salutando la classe, si siede alla cattedra e si prepara a tenere un'altra pallosa lezione.

You found meWhere stories live. Discover now