capitolo 17

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"cosa diavolo sono questi?" mi guarda sconvolto e continua a tenere saldamente il mio polso.

Sta aspettando delle spiegazioni.

Sono nel panico, non ho idea di cosa rispondergli e sono sicura di avere un'espressione terrorizzata.

"io.." inizio, ma chiudo subito la bocca.

Era quello di cui avevo paura, sapevo sarebbe successo prima o poi, ma non voglio affrontarlo subito, non avrebbe dovuto scoprirlo.

Mi lascia il polso e si alza di colpo dal letto.

"perché lo fai?" dice passandosi una mano tra i capelli.

Adesso il suo sguardo è deluso e anche se mi guarda intensamente non sento la sua presenza, non sento la calamita che mi attrae a lui come al solito.

Sento solo paura e confusione.

Rimango in silenzio senza sapere cosa dire.

"ho bisogno di pensare" sospira ed esce dalla stanza.

Appena se ne va lasciandomi sola mi sento vuota. Mi rannicchio e stringo forte il cuscino cercando invano di calmarmi. Non riesco a fermare le piccole lacrime amare che mi scendono lungo le guance.

Il dolore al petto mi sta schiacciando.

Adesso non vorrà più vedermi, non credo voglia stare con una ragazza problematica.

Sono così stupida. Singhiozzo rumorosamente.

Non so per quanto tempo rimango a fissare il muro e a cercare di controllare le mie emozioni.

Alla fine il mio respiro si è calmato, gli occhi mi bruciano troppo per poter versare altre lacrime.

Non voglio che ritorni e mi trovi in questo stato pietoso, non riuscirei a spiegargli niente.

Devo andarmene da qui.

Controllo l'ora sul telefono, sono le 3.30.

Come faccio a tornare a casa?

Non voglio disturbare e far preoccupare Jade o Louis facendomi venire a prendere e chiamare mia mamma è escluso, sarebbe da pazzi.

Potrei andare a piedi, non è poi così lontana casa mia, ma non sarebbe molto intelligente andare in giro da sola a quest'ora di notte.

Decido di chiamare Liam.

Compongo il numero e aspetto pregando che risponda.

"pronto?" urla dall'altro capo, la sua voce è coperta dalla musica.

"ciao Liam, ehm dove sei?" dico con voce rotta.

"sono ancora alla festa, ma che succede? hai pianto?" dev'essere uscito dalla stanza perché riesco a sentire la sua voce chiaramente.

"posso chiederti un favore?"

"certo, dimmi Abbie" faccio un piccolo sorriso.

"puoi venirmi a prendere a casa di Harry?" la mia voce è lamentosa e si spezza alla fine.

Cazzo.

"d'accordo, sarò lì tra poco" mi rassicura.

"grazie mille Liam, e mandami un messaggio quando arrivi"

Chiudo la chiamata.

Mi alzo lentamente dal letto e raccolgo le mie cose, mi infilo il maglioncino e prendo la borsa.

Avrò sicuramente il trucco colato e un aspetto stralunato, quando piango sono orribile, ma non voglio guardarmi allo specchio.

Rimango seduta sul bordo del letto ad aspettare sperando che Harry non salga, ma non sembra voler tornare.

Quando mi arriva il messaggio di Liam scendo le scale senza fare rumore e raggiungo la porta.

Harry dev'essere in salotto.

La apro ed esco silenziosamente.

"Abbie ma cos'è successo? Stai bene? Sembri sconvolta" mi dice il mio amico appena salgo sull'auto.

"è tutto apposto, abbiamo solo litigato" non voglio farlo preoccupare più del necessario.

"non sembra tutto apposto" sussura.

Rimango in silenzio e lui parte.

Dopo un po' che fisso le case scorrere veloci dal finestrino la macchina si ferma.

"grazie mille Liam, sei un amico" lo ringrazio.

"figurati" sorride.

Esco dalla macchina ed entro piano in casa.

Per mia sfortuna mia mamma è sveglia, è seduta sul divano a guardare qualche programma e appena mi vede mi viene incontro.

"cosa ti è successo? Sembri stravolta" mi guarda aggrottando le sopracciglia.

"niente mamma, davvero" cerco di non lasciar trasparire nessuna emozione, ma fallisco.

"problemi con Harry?" alza un sopracciglio.

Scrollo le spalle e salgo in camera evitando le sue domande scomode.

Mi butto sul letto senza nemmeno cambiarmi e soffoco un urlo di frustrazione nel cuscino.

Il sonno sembra non arrivare e rimanere sveglia purtroppo mi permette di pensare.

Mando un messaggio ad Harry in caso si stia chiedendo dove sono.

Alla fine mi addormento verso l'alba, sfinita.

HARRY'S POV

Mi passo di nuovo una mano tra i capelli per la frustrazione.

Sono seduto sul divano a pensare alla ragazza in camera mia che a quanto pare sta crollando sotto i miei occhi.

Mi sembrava che stesse bene quando stava con me, sorrideva.

Non riesco a credere a quello che fa. Mi spaventa tutto questo, non so cosa fare.

Lei è una ragazza splendida, dovrebbe saperlo.

Mi si spezza il cuore a pensare che odia se stessa fino a questo punto.

Non voglio che soffra e non ho intenzione di restare fermo a guardare mentre cade a pezzi.

Devo fare qualcosa.

Voglio aiutarla.

Non avrei nemmeno dovuto lasciarla da sola in camera mia.

Corro al piano di sopra.

Il letto è vuoto e le sue cose non ci sono più.

Dove cazzo è andata?

Il mio telefono vibra nella mia tasca, lo prendo per leggere il messaggio, è di Abbie.

sono tornata a casa, scusa.

Per cosa diavolo si sta scusando?

Mi siedo sul letto e faccio un lungo sospiro.

"cazzo" impreco prendendomi la testa tra le mani.

heilà♡

ecco il nuovo capitolo lol.

scusate se aggiorno a quest'ora, ma stavo aspettando i vmas e non sapevo cosa fare.

spero che vi piaccia e come al solito votate e commentate per farmi sapere che ne pensate, ci tengo alla vostra opinione.

un bacio,

Silvia♡

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