capitolo 10

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Trascino Harry verso la sua macchina parcheggiata davanti al vialetto, lui mi apre la portiera e io salgo. Fa il giro e si siede al posto di guida.

Sembra sorpreso dalle mie azioni, ma non fa domande.

Dopo qualche minuto di silenzio mi decido a rompere il ghiaccio.

"ehm grazie per il vestito" dalla mia voce traspare un evidente nervosismo.

"figurati" mi sorride mettendo in mostra le sue adorabili fossette.

Continua a fissarmi con le sue iridi di un sorprendente verde brillante, dopo qualche secondo mi sento a disagio e mi metto a giocherellare con la stoffa del vestito.

"perché mi guardi così?" rido.

"perché sei bellissima" continua a tenere la sua attenzione su di me e io vorrei dirgli di concentrarsi di più sulla strada.

Davvero lo pensa? Io non mi sono mai piaciuta, con gli anni la mia autostima è diminuita fino a scomparire completamente.

"io non sono bellissima" cerco di ridere per sdrammatizzare la mia risposta, ma mi incupisco. Prima non ho detto niente e mi sono limitata a ringraziarlo perché avevo fretta di uscire di casa e sfuggire all' interrogatorio di mia madre.

Lui aggrotta le sopracciglia, avvicina una mano alla mia guancia e la accarezza dolcemente. Rimango incantata a guardare il suo viso perfetto, lo osservo cercando di fissare nella mente ogni suo dettaglio. Il verde incredibile dei suoi occhi, i ricci scuri che gli ricadono sul viso, il suo naso dritto e le labbra a forma di cuore di un'intensa sfumatura di rosa.

"hei non devi sottovalutarti, sono sicuro che hai un cazzo di specchio a casa, non dirmi che non sai di essere bella! E se non lo sai mi impegnerò per fartelo capire, te lo ripeterò fino a fartelo entrare in testa. Ti ho fatto un complimento perché lo penso veramente, fidati"

fa cadere la mano dal mio viso e torna a concentrarsi sulla strada.

Non riesco a trattenere l'enorme sorriso che si forma sul mio volto, credo che i miei occhi stiano brillando in questo momento.

Le sue parole sono quello che ho aspettato di sentirmi dire per un sacco di tempo, il fatto che sia lui a dirle mi rende ancora più felice.

Guardo fuori dal finestrino e cerco di controllare le mie emozioni.

Per il resto del viaggio rimaniamo in silenzio, ma non un silenzio imbarazzante.

Io gli lancio qualche sguardo furtivo, ma Harry se ne accorge e ridacchia, mentre io arrossisco imbarazzata senza però riuscire a togliermi il sorriso ebete sulla mia faccia.

Arriviamo ad un club, entriamo e ci sediamo al bancone. Faccio attenzione a sedermi sullo sgabello alto, mi ricordo che ero caduta da uno di questi scatenando risate in tutto il bar, non ho intenzione di ripetere l'esperienza.

"vuoi qualcosa da bere?" mi chiede Harry appoggiando la mano sul mio ginocchio.

"n-no grazie" balbetto scuotendo la testa.

"d'accordo"

Ordina un drink ad una cameriera rossa con un abito striminzito che torna dopo poco con un bicchiere.

Inizia a berlo mentre io mi guardo intorno. Quando mi accorgo che molte delle donne attorno a noi stanno guardando, anzi mangiando Harry con gli occhi sento una strana fitta al petto.

Non credo si tratti di gelosia, non posso essere gelosa di qualcuno che non è mio, provo fastidio però.

Harry appoggia il suo bicchiere mezzo vuoto davanti a me incoraggiandomi a berlo. Lo mando giù lentamente giocherellando con la cannuccia e i cubetti di ghiaccio.

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