primo giorno

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Il primo giorno è quello in cui ho definitivamente ammesso a me stesso di aver fatto una cazzata enorme il 27.

Ci è voluto poco. Trentasette ore all'incirca.

Sono tornato lì.

L'unica grande fortuna di questa situazione è che c'è un'unica finestra in tutto quel dannato condominio (perché me la sto prendendo con il condominio, adesso? Anzi, forse dovrei ringraziarlo) che non è opaca, distorta, colorata o coperta dalle tende e priva di sportelloni o serrande; ed è proprio la finestra della sua cucina.

Credo che mi abbia parlato almeno una volta di quella finestra, perché mi ricordo benissimo che a sua zia non interessa se la spiano dalla cucina perché quand'è la fine ci cucina e lava e basta, e non vuole sprecare soldi in cose futili, come dice lei. A meno che non me lo sia inventato. Il che può anche essere, sembro pazzo a volte in questi giorni, mi ricordo piccole cose di noi e non so neanche se siano vere o no. Anche se stavolta credo proprio di sì.

Quel giorno l'ho vista addirittura un po' aperta, quindi mi sono avvicinato un po'; il piano terra deve essere un garage ribassato o un piccolo magazzino o una cosa del genere, perché la distanza tra me e la finestra era così poca che sono riuscito anche a capire la maggior parte di ciò che stava succedendo dentro.

Ero proprio lì sotto, quindi all'inizio ho visto solo dei capelli rossi a caschetto e dei capelli rossi sparati un po' per aria e rasati sui lati. E ci è voluto poco sforzo per collegare, anche se sono un idiota.

Ho sentito il rubinetto aprirsi e ho capito che stavano per lavare i piatti e che la finestra è proprio davanti al lavandino. Di nuovo, anche se sono un coglione, mi ci è voluto poco per capire che mi avrebbero visto se fossi rimasto lì.

Quindi, sempre per la mia fortuna riguardo questa maledetta finestra (e ora perché mi metto contro la finestra? Non dovrei ringraziare anche lei, in teoria?), ho ringraziato il cielo che fosse vicino al lato del palazzo e mi sono appoggiato con la schiena al muro dopo l'angolo.

Non li vedevo, ma li sentivo.

"...e quindi" ha detto lei, e questo dialogo me lo ricordo abbastanza bene, non riesco proprio a scordarmelo "ora la smetterai di piangere per quello là, capito?"

E lui ha detto qualcosa tipo "Io non piango per lui."

"Non molto" ha precisato lei "ma ti ho già sentito piangere due volte in due notti, e chissà quante altre volte l'hai fatto mentre io non ti sentivo considerando due giorni interi..."

lui l'ha interrotta: "zero..."

e lei ha ripreso: "...ma queste non sono le prime volte: Quello là ha già fatto qualche cazzata, in passato, me l'hai detto tu. Beh, avrai tante cose di cui sentire la mancanza, ma per come la vedo io, tante da scordare senza problemi." una pausa. "Meriti di meglio, capito?" ora il tono era più caldo. Dolce. Un tono che verso di me non avevo mai sentito usare da nessuno. "E lo troverai. Al contrario di quello là."
Ho sentito il bisogno di sottolineare "quello là" ogni volta che l'ha detto. Sembrava parlasse di un cane o una bestia.

Chissà che bel rapporto devono avere, per parlare di queste cose così.

Cavolo, è difficile ammettere quanto io preferisca dire che mi piace il loro rapporto, al parlare di quanto avesse ragione quella donna.

Vorrei non ricordarmi tutto questo così bene, ma davvero proprio non riesco a scordarlo. Forse in fondo non lo voglio perché so che me lo merito. Non solo perché l'ho lasciato, ma per quello che gli ho fatto passare. Tante volte. Soprattutto all'inizio.

Aveva così dannatamente ragione.

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ora mi commuovo. vi voglio tanto bene, vi sta piacendo davvero ;-;♡ that's why here u are a new chapter

WINDOW - He Tian x Mo Guan Shan - 19 daysWhere stories live. Discover now