14: segreto di due segreto di Dio, segreto di tre segreto di tutti

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"E per cosa?".

"Per il college. Dobbiamo deciderlo entro gennaio".

Vic incrociò le braccia sul petto, alzò gli occhi e sbuffò molto, molto lentamente. Mintha sapeva che quel discorso puntualmente lo distraeva, funzionava sempre. Non aveva ancora capito quali problemi Vic avesse con il pensiero dell'università, ma era dall'estate precedente l'ultimo anno di liceo che si rifiutava di parlarne. In un altro momento, si sarebbe preoccupata della cosa e avrebbe indagato, ma in quel caso era solo felice che funzionasse tanto bene come diversivo.

"Pensiamo alle slide, che è meglio".

Mintha annuì senza aggiungere altro: l'importante era non parlare di Aidan. Mai. Per nessuna ragione al mondo.

***

In due o tre settimane dall'inizio della scuola, non erano avvenuti cambiamenti all'interno del gruppo femminista: nessun nuovo acquisto, nessun interessamento da parte di altre persone Mintha ormai se n'era fatta una ragione, ma era sempre un poco triste al pensiero che il gruppo degli sfigati Incel avesse un numero di componenti superiore al suo.

L'odio va di moda diceva sempre Mai Kaur, che prendeva sempre con filosofia ogni cosa, osservando il mondo con il suo sguardo sereno, distaccato e, forse, un pochino alienato.

Mint sapeva che in quel caso aveva ragione piena: l'odio andava di moda, il classismo era la regola. Pur vivendo in una democrazia, quel piccolo regno scolastico aveva deciso di volere una mezza tirannia. I fratelli Brooke avevano rappresentato quello per il loro liceo: una piccola monarchia ereditaria. Quando Ryan era andato al college, Aidan aveva preso il suo posto al comando.

Mintha pensava a se stessa come a una rivoluzionaria, mentre accendeva il PC per iniziare la riunione. Aveva ucciso il re, no? No, no: il re si era ucciso da solo, lei aveva semplicemente fatto ciò che la sua morale le ordinava, ovverosia difendere un'innocente.

Già, chissà dov'era finita l'innocente in questione. Non vedeva Lisa da qualche giorno ormai. Con una vena di inquietudine si chiese se non avrebbe dovuto tenerla più controllata, per assicurarsi che non spifferasse niente a nessuno. Subito dopo corresse quel pensiero: Lisa non avrebbe voluto cacciarsi nei guai, tanto quanto lei. Tanto valeva aspettare.

"Bene" esclamò, cercando di sembrare decisa ma serena come al solito. "Avete voglia di iniziare?".

Chastity smise di sogghignare, con una cicca incastrata tra gli incisivi, mentre rispondeva a un messaggio sul cellulare, mentre Mai Kaur smetteva di sottolineare con un evidenziatore azzurro alcune pagine di storia. L'unica ad esultare a quella domanda, fu Galina.

"Sì!" disse decisa, sistemandosi meglio sulla sedia accanto a Chastity.

"Di che parliamo oggi?" domandò quest'ultima, mentre Vic brontolava, seduto alla postazione PC, litigando con il Power Point.

"Il mio Windows 98 lo faceva meglio" lo udì ringhiare a bassa voce, perché Word continuava a impallarsi.

"Riassunto della situazione della settimana" disse Mint, che in ogni caso sapeva a memoria il suo programma, pur sentendosi sempre lievemente frastornata.

"Ieri è stato pubblicato un video sul gruppo Facebook dei giocatori di lacrosse" disse Chastity, masticando la gomma come se stesse staccando a morsi brandelli di carne dai corpi dei suoi nemici. "Una ragazza negli spogliatoi. Ora tutto il mondo sa che Sheila Goldsteen ha le mutande con i panda".

"Molto male" commentò Mint, che non sapeva assolutamente che fosse successo quel fattaccio.

"Tre giorni fa mi hanno di nuovo messo del prosciutto nell'armadietto" comunicò Mai Kaur, chiudendo l'evidenziatore con un pop.

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