30: Lyuba fa una scelta

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Il viaggio fu lento e logorante. Fu la mezz'ora più lunga della vita da giovane adulta di Mintha, che non poteva fare altro che respirare con la bocca per evitare l'odore del deodorante per ambienti e trattenere tra le braccia il corpo martoriato di Lisa, che parve rimanere incosciente per tutta quella angosciosa traversata metropolitana. Lyuba scelse una strada più lunga, evitando l'infinita Flatbush Avenue e optando per attraversare i quartieri residenziali di Marine Park e Sheephead Bay. Avevano smesso quasi subito di sentire le sirene di pompieri e polizia grazie a quel dedalo di strade tranquille e nessuna persona che si trovava fuori casa in quel momento parve fare caso al loro anonimo furgoncino bianco. 

Arrivarono alla casa di mattoni dei Zhukov all'imbrunire. Quando Alyosha aprì il portellone posteriore del mezzo, Mint si stupì del colore del cielo, un rosso brunito intenso, con grandi nuvolosi oscuri. Le venne da vomitare all'istante: era il colore del sangue quando si trova in quella condizione di metamorfosi, quasi ossidato.

"Dammela" brontolò l'uomo, prima di scostare il cappotto dal corpo di Lisa e prenderla in braccio. Mintha osservò quel viso ancora assente e sentì un'altra stretta allo stomaco. Non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine di quella casa in fiamme e dei corpi profanati dei suoi genitori, eppure la sensazione l'accompagnava era tiepida, fumosa. Erano fotogrammi di un film traumatico, non la cruda realtà. Non poteva esserlo. Non doveva esserlo.

"Lascia quella merda lì" disse Lyuba, comparendo nel suo campo visivo. "Ce ne occuperemo più tardi. Ora entriamo".

All'inizio di quel pomeriggio Lyuba le era sembrata un mostro assetato di sanguinosa vendetta, pronta a far saltare le cervella a Lisa o, peggio, a produrre un patto satanico tra le tre. In quel momento, invece, il fuoco del suo sguardo non la spaventava più. Era una strana, malata consolazione: qualcuno più di lei aveva già digerito e compreso ciò che era successo. Ed era furioso.

Mintha ubbidì senza fiatare. Lyuba chiuse lo sportello del furgone alle sue spalle e la seguì verso il cancelletto e poi la porta lasciata aperta dal suo uomo. Prima che potesse appoggiare un piede nell'anticamera della casa, Lyuba le spinse in mano le pattine verde fosforescente.

"Le regole sono regole" le ricordò freddamente, mentre calciava via le sue scarpe e si infilava le ciabatte con i gattini. Mint si piegò per ubbidire, ma si rese conto che le sue scarpe da ginnastica erano piene di schegge di vetro e di legno. Ne tolse un paio, prima di sospirare e allacciarsele alla meno peggio. Sperò solo che Lyuba avrebbe capito, nel caso si fosse ritrovata con le pattine sfilacciate.

Alyosha aveva depositato Lisa sul vecchio divano del salotto ed era già sparito, probabilmente con l'incarico di far scomparire il loro furgone alla svelta. Mint si avvicinò in fretta a Lyuba, che stava osservando la ragazza. Si sorprese quando notò che Lisa aveva gli occhi aperti. Le fissava in completo silenzio, ma il suo sguardo sembrava non essere posato su di loro, le attraversava e si perdeva in un punto lontano. Tra i suoi capelli scarmigliati e sul suo viso vi erano schizzi di sangue. Una piccola goccia di liquido rossastro le colava dalla fronte e aveva una macchia scura rappresa sotto entrambe le narici.

"Temo sia sotto shock" commentò Lyuba. Guardò Mint e disse: "Dobbiamo sistemarla il prima possibile". Dopodiché si voltò e si avviò a grandi passi verso la porta da cui, durante la visita precedente, era uscito Anatoly vestito da casalinga. Tornò a guardare Lisa, che non aveva sbattuto le palpebre. Si chiese cosa avrebbe dovuto e potuto fare in quel momento, ma non aveva idea di quale fosse l'approccio con una vittima di un evento catastrofico come quello. Lisa aveva visto la sua famiglia morire, ne era certa. Le avevano fatto del male, l'avevano picchiata selvaggiamente. Il fuoco le aveva sfregiato la testa. Cosa fare? Cosa dire? Come agire?

Si sedette lentamente sullo spesso tappeto, ai piedi del divano. Allungò un braccio, cercò la mano di Lisa, strinse delicatamente le sue dita tra le sue. La pelle era ruvida di sangue e fuliggine.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 03, 2023 ⏰

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