Capitolo 4: Il Piano

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Ancora una volta, mi ritrovai nuovamente in quel prato fiorito, stavolta il piccoletto stava sdraiato su una grande roccia sotto un albero di ciliegio, dondolava il piede e stava mangiando una mela rossa e succosa, mentre stava lì vidi arrivare una bambina, era la stessa dell'altra volta, io vedevo la scena stando seduto a gambe incrociate su di una roccia, come sempre non riuscivo a muovermi era come se il mio corpo fosse incatenato con una miriade di catene, non riuscivo a muovermi, potevo solo assistere come se stessi vedendo un opera teatrale e lo spettacolo era solo all'inizio, di chi fossero questi sogni o perché lì facessi non lo so, ma doveva essere qualcuno di molto forte visto ciò che era capace di fare; la bambina corse verso il ragazzino portando in braccio qualcosa chiuso in un fagotto di stoffa rossa, da quest'ultimo usciva del fumo color sole, la ragazzina correva a perdi fiato verso la roccia, piangeva; il ragazzino con il vestito di stoffa vedendola disse: - che hai per fare tutto questo chiasso? C'è gente che vuole dormire-, lei arrivandogli vicino: - lo vogliono uccidere, mio fratello lo vuole uccidere-, lui scendendo con un balzo dalla roccia si avvicinò e calmandola disse: - chi vuole uccidere chi? -, lei gli avanzò il fagotto e disse: - è nato nelle scuderie, dicono che è una scoria per questo mondo, un mostro senza diritto di esistenza-, lui aprì il fagotto e vidi uscire una fiammata che gli investi il volto, appena fini vidi che aveva il volto coperto di fuliggine e sorrideva; volevo vedere cosa succedesse e non so come venni teletrasportato lì vicino beh comodo, vidi ciò che aveva nel fagotto, era una sottospecie di lucertola o più lucertole con due piccole alucce le scaglie erano di un nero chiaro e aveva delle macchie con dei colori sbiaditi, lui la alzò e disse sorridendo: - che è questo coso? -, la ragazzina piangendo: - non lo sa signor eroe? -, lui scosse la testa e lei disse: - è un idra, un mostro immondo simbolo di sventura secondo mio padre, è nato dalle nostre scuderie e mio fratello è stato incaricato di farlo fuori, ma è nato dalla mia Nancy, la mia dragonessa-, serio disse accarezzando la bestia: - perché dovrebbe portare sventura? – avevo sentito anch'io di quella storia, le Idre sono draghi amorfi che distruggono qualunque cosa incontrano, mangiano qualunque cosa quando hanno fame, sono molto pericolose visto che quando gli tagli una testa ne nascono altre più forti e resistenti, ergo sono armi da combattimento di massa, se ricordo bene per alcuni erano simbolo di potere e terrore, beh a vederne una così piccola devo dire che non è che mi faceva paura anzi era addirittura carina, però mi dava un senso di nostalgia mentre la guardavo, come sempre senza saperne il motivo, dopo ciò dovrò farmi controllare da un dottore o da uno psicologo o da tutti e due; tornando alla scena, il ragazzino stava coccolando l'idra e disse: - come mai sarebbe un "portatore di sventura"? -, la bambina: - non sai cosa si dice sulle idre? Dovunque vengano viste accadono sventure-, lui sorridendo amaramente: - e quindi? Solo perché capitano disastri non è colpa loro-, lei confusa: - che intendi? -, lui facendo spallucce: - mio padre dice che gli uomini decidono sempre di dare la colpa agli altri e mai di prendersela, mi fa schifo chi se la prende con un animaletto così carino- e coccolò il drago, questo emise un versetto acuto e si lasciò accarezzare, lei impaurita: - mio fratello però lo ucciderà, mio padre odia questi animali e mio fratello fa tutto ciò che gli dice, ti prego devi nasconderlo-, lui alzando la mano: - beh posso sempre fare fuori chi lo vuole morto-, lei spaventata: - no la prego signor eroe, non gli faccia male, ti prego di nasconderlo solo-, lui arreso: - si, ok ok, ma se non lo vede credo che lo cercherà-, lei si guardò in giro e vedendo una lucertola disse illuminandosi il volto e le si gettò addosso, la prese e chiudendola nel fagotto disse: - gli farò credere che è in questo fagotto, tu nasconditi con lui-, lui sorridendo mosse la testa e sentendo un movimento nella boscaglia corse velocemente verso i cespugli, ci si buttò dentro; intanto dall'altra parte arrivarono una coppia di cavalieri, uno in armatura nera con l'elmo con due piccola corna da cervo, l'altro aveva un armatura blu con l'elmo a forma di drago, entrambi avevano alla cintura una spada, dall'altezza non gli avrei dato più di dodici anni a testa; vedendo la bambina dissero: - eccoti qui sorella, non ci scapperai- e le andarono contro velocemente, appena si avvicinarono lei si inginocchiò e disse: - vi prego no, non fategli male è il cucciolo di Nancy-, loro presero il fagotto e quello con l'armatura blu buttandolo a terra gli mise sopra lo stivale dicendo: - è per il tuo bene e per quello del regno, ora Arthur lascio a te il colpo-, l'altro estrasse la spada e alzandola sopra la testa disse come cantando una preghiera: - in nome di coloro che ci guardano, noi viviamo e prosperiamo, noi e i draghi, noi e la vita, noi non moriamo ma prosperiamo, con questa spada io proteggerò questa nazione che abita nei cieli; la vita- e menò il fendente letale, colpì in pieno il fagotto che per tutta la cantilena si stava muovendo, estraendo la spada non ci fu più movimento e il cavaliere nero guardando la lama la vide sporca di sangue rosso, quello blu prese il fagotto e quello nero mettendosi in ginocchio dopo aver riposto la spada disse mettendo una mano sulla spalla della sorella: - scusami Kamelia, ma era per il bene del regno, se sapessero che i draghi della famiglia Dremori, la nostra famiglia, abbiano generato una tale creatura per il regno nascerebbe una vera e propria rivoluzione; qualcuno potrebbe dire che noi non siamo più puri e che in verità siamo dei popolani e che gli dei non ci proteggono più- e con tristezza: - spero che tu capisca-, l'altro con l'armatura blu: - ora è meglio tornare, papà vorrà sapere se la richiesta è stata portata a termine; vorrà studiare il motivo per cui è nato- e voltandole le spalle se ne andarono svanendo nella boscaglia dal quale erano venuti; appena furono passati alcuni minuti riapparve il ragazzo, il quale aveva sulla testa la piccola Idra, sorridendo: - se ne sono andati? -, lei voltandosi con volto triste: - si, puoi uscire-, lui si avvicinò mentre l'animaletto si muoveva spostandosi dalla testa alle spalla e appollaiandosi come fosse un pappagallo emise il suo flebile ruggito; lui la vide triste e sorridendo disse: - beh ora però dobbiamo occuparci di lui, come si chiama? -, lei confusa: - come si chiama chi? -, lui accarezzando con un dito l'animale disse: - lui, di certo non possiamo chiamare Idra un Idra? E poi è figlio del tuo drago, un nome deve pure averlo no? Non è una cosa che fate voi umani? Cioè di dare un nome alle cose-, lei sorpresa: - uhm hai ragione è che non c'ho pensato-, sorridendo il bambino disse: - beh può essere la tua Idra personale Kamelia-, lei sorridendo: - certo ehm Eroe-, lui facendo un'espressione scocciata: - chiamami Gem, dopotutto siamo amici no? -, Kamelia sorrise: - ok Gem, che nome gli diamo al piccoletto? -, lui grattandosi le corna da diavolo: - uhm è un drago, mio padre dice che i draghi hanno nomi legati a ciò che emettono-, lei scocciata: - allora ci vorrà un eternità, le Idre emettono fiammate di diverso tipo, per ogni testa-, lui pensando: - beh deve essere qualcosa di corto e facile da ricordare-, lei schioccando le dita: - che ne dici di Yang? È un maschio no? -, L'idra emise un verso contento e Gem guardandolo disse: - sei una bestia intelligente è piccoletto? Bene che Yang sia-, lui mosse le ali come per parlare, era carino per essere così piccolo, mi immagino quando diventerà un colosso squamoso sputa fiamme colorate beh sarà qualcosa di molto figo; poi tutto iniziò a sbiadire fino a diventare bianco come il nulla.
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(Narratore)

Il Cavaliere del Crepuscolo: La Furia Del CieloWhere stories live. Discover now