Capitolo 1: Il Risveglio della Fenice

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Mi svegliai all'alba, velocemente mi lavai e vestì, avevo un idea per farli passare inosservati, il carro aveva un doppio fondo, Sindra l'aveva costruito quando ancora poteva camminare bene, lo usava per nascondere i carichi preziosi del tipo cibo o frutta quando in girò c'era il pericolo di briganti o per le tasse trimestrali e settimanali, c'era abbastanza spazio per i bambini i quali credo sarebbero riusciti a stare buoni per alcune ore, Fiero dormiva a volte per dieci ore filate, Iro e Flora potevano stare zitti e nel caso riuscire a zittire il fratellino; andai in cucina e iniziai a preparare i viveri per loro, Sindra mi stava dando una mano, mentre metteva tutto negli zaini disse: - allora che idea hai avuto? -, serio: - useremo il carro, loro staranno nel doppio fondo, Iro e Fauna dovranno stare calmi e zitti, Fiero dormirà per delle ore; tu lì porterai via-, lei: - e tu? -, serio: - io rimarrò qui come d'accordo, lì distrarrò impedendogli di capire dove siete andati-, mentre parlavamo sentì la voce di Iro dire: - quindi non vieni con noi fratellone-, girandomi lo vidi che stava sul punto di piangere, mi avvicinai e abbracciandolo dissi: - su, su, sai che non voglio vederti piangere, dopotutto tu sei un grande eroe no? -, lui trattenendo le lacrime: - però tu ci abbandonerai-, disegnandomi in volto un sorriso triste: - lo so, ma lo faccio per un buon motivo; io vi ho sempre detto che ho visto i miei amici venir portati via dai soldati, non voglio che altri subiscano lo stesso destino, voi per me siete una vera famiglia e per la famiglia si è disposti a fare le scelte più estreme-, lui: - ma se noi c'è ne andiamo, tu che farai? -, sorridendo per rassicurarlo e asciugandogli una lacrimuccia: - ricordi la storia che ho letto ieri sera? Beh farò come il protagonista e lotterò per farvi scappare, dopotutto io sono un essere invincibile- e staccando le mani mi misi in posa mettendo in mostra i muscoli, beh mostrai solo le braccia con quei pochi muscoli che avevo; lui serio disse: - però promettici che tornerai da noi, promettilo-, sorridendo: - lo prometto-, lui avanzando il mignolo destro: - fai giurin-giurello? -, sorridendo lo presi con il mignolo sinistro e stringendolo insieme dicemmo: - giurin-giurello- e io sorridendo: - prometto che tornerò da voi, qualunque cosa succeda, voi sarete ciò che dovrò proteggere- e dandogli una leggera carezza sulla guancia: - ora vai, sveglia Flora e dille che tra poco partiamo; prepara ciò che ti vuoi portare stavolta sarà un viaggio lungo-, lui andò e lo sentì muoversi velocemente sulle scale, a discapito dell'aspetto era molto veloce deve aver preso dal padre o dalla madre o da entrambi; mentre lui andava via Sindra disse: - sai che non potrai mantenerla-, serio: - lo so, ma come vada accetterò il mio destino- e con sguardo triste puntato verso la finestra: - io ho già perso abbastanza, al mondo non importerà una vittima in più o in meno-, lei seria: - ti ho sempre detto di non fare così-, serio: - l'unica cosa che mi importa ora è che i piccoli stiano bene, poi vedrò cosa fare, dopotutto conosco il bosco a memoria e per un po' starò bene; gli animali non mancheranno-; lei seria: - si, ma se non riuscissi a salvarti? Sai che fanno a coloro che non seguono gli ordini-, serio: - lo so, la condanna capitale come traditore; beh sai che me ne può importare, questo posto è tremendo, la gente in città sta a soffrire e i soldati dall'alleanza non avanzano-, lei: - lo so, a volte vorrei-, serio: - che tornassero gli antichi eroi, tipo il cavaliere del crepuscolo? I revenant delle terre del nord? Mi sembra che nel parlare sei fin troppo ripetiti- mi fermai in tempo, stava spaventata e io ero diventato rosso dalla furia; calmandomi dissi: - lascia perdere, scusa mi sono infuriato- e prendendo una delle valigie dissi: - aiuta i bambini a prepararsi, partirete tra poco- e me ne andai; andai nella stalla dei cavalli, lì vicino a loro stava il carro, toccai il pulsante per l'apertura del doppio fondo, sistemai in fondo le valige e ci misi una coperta per impedire che si sporcassero o facessero male, misi qualche cuscino; chiusi tutto e sopra nel cassone misi dei sacchi pieni di patate. Mentre attaccavo gli asini arrivarono Sindra e i bambini, Fiero dormiva per fortuna; aprì lo scompartimento e dissi: - allora Iro hai spiegato la situazione a tua sorella? -, Flora: - si fratellone, ma -, senza farla parlare: - non abbiamo tempo, entrate dentro-, Sindra mi aiutò a caricare i bambini, mentre lì caricavo dissi a Flora: - non ti preoccupare, verrò da voi quanto prima, ma intanto bada a Iro-, quest'ultimo chiamato in causa: - ehi non ho bisogno che lei mi faccia da balia sono un uomo-, sorridendo: - non dire così, tutti i grandi capi hanno avuto una persona vicino, anche il cavaliere del crepuscolo-, Iro: - ma lui era forte-, sorridendo: - si, ma esistono diversi tipi di "forti", ci sono quelli che si definiscono forti ma hanno bisogno degli altri per dimostrarlo; poi ci sono quelli che "sono forti" e non gli servono gli altri per dimostrarlo e anzi usano la loro forza per loro; tu cerca di essere il secondo-; Flora: - ti vogliamo bene fratellone-, sorridendo: - anche io, prendetevi cura uno dell'altro e di Sindra; cercherò di venire presto da voi- e chiusi con rammarico; andando avanti aiutai Sindra a salire e dissi: - cerca di non farti scoprire, loro contano tutto-; lei sorridendo: - non ti preoccupare Zen, io sono una che di certo ha più cervello degli altri-, andai e aprendo le porte della stalla: - ci si vede vecchia-, lei sorridendo: - ci si vede figliolo, ricordati sempre che il dio sta con noi- e muovendo le briglie gli animali partirono; sorridendo con rammarico lì vidi prendere la strada e andar via per sempre, sperò di riuscire a rivederli prima o poi, ma ora dovevo preparare una sorpresa ai soldati, qualcosa di puramente scioccante. Tornai dentro e andai in cucina portando un secchio, un coltello e una corda; riempì il secchio con l'acqua e entrato nella stanza di Sindra, la quale stava esattamente sopra la porta d'ingresso attaccai il secchio allo stendino e legatoci la corda andai di sotto, presi dei piccoli tubi di ferro e facendoci passare la corda la misi in tensione; salì sopra e staccai uno dei fili che portavano l'elettricità in casa, per fortuna avevo messo dei guanti da elettricista e tagliato lo lasciai a terra vicino il viottolo; presi dalla scatola dei giochi dei bambini dei triboli di ferro, lì sparsi per tutto il giardino; finito tutto mi preparai, salì nella mia stanza e presi uno zaino, era vecchio di pelle marrone con delle cinghie di ferro, ci misi dentro dei vestiti di riserva, una coperta e delle scatolette di cibo in scatola, degli scarponi di riserva; alla fine mi misi in salotto con lo zaino in spalla pronto al loro arrivo; me ne sarei andato con il botto.

Il Cavaliere del Crepuscolo: La Furia Del CieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora