Capitolo 3: Dentro l'armatura

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Aprì gli occhi sentendo una voce che mi ordinava di svegliarmi, alzandomi a sedere vidi che stavo sdraiato sull'erba, dietro di me una piccola base di un tronco, intorno a me stavano soltanto alberi dalle foglie verde smeraldo, mi alzai e sentì una voce dire "avanti", mi girai e senza che capissi il motivo andai percorrendo la strada davanti a me, non che fosse segnata ma lo sentivo come se qualcosa dentro di me mi dicesse dove andare; mentre camminavo sentivo gli uccelli cinguettare e volare da albero ad albero, ne vidi uno passarmi vicino e d'istinto alzai la mano, questo sì poso su di essa, era come se la natura stesse in sintonia con me e io con lei, una sensazione stranissima come se per una volta non avessi emozioni negative solo felicità, mentre camminavo vidi i fiori e le foglie che mi stavano intorno venir mossi da un venticello leggero e fresco, con il sole che trapelava dal cielo di foglie era un pochino rinfrescante; alla fine arrivai all'uscita di questo bosco, non riuscivo a vedere niente oltre la boscaglia, solo il bianco che appena mi avvicinai si illuminò accecandomi. Riaprì gli occhi e mi trovai in un enorme prato, lì stava una bambina dai boccoli lunghi fino alle spalle e dorati come l'oro più puro, gli occhi di un rosso sangue, indossava un vestito azzurro con merletti bianchi, elegantissimo, stava a piedi nudi all'interno del prato; da dietro un cespuglio stava uno strano bambino, aveva dei capelli bianchi sparati verso l'alto e dalla fronte uscivano un paio di corna, gli occhi erano di due colori diversi, la cosa che però notai era che gli occhi avevano lo stesso colore dei miei, indossava una veste fatta da delle stoffa bianchissima che gli copriva una parte del petto e lasciava libera la parte sinistra del torso, spalla e braccia, aveva i piedi fasciati con della stoffa rossa; stava nascosto dentro un cespuglio e guardava la ragazzina, mi avvicinai al ragazzino, non stava facendo niente fissava solo la ragazzina come se avesse allo stesso tempo paura e curiosità di sapere chi sia; mentre mi avvicinavo sentì delle foglie frusciare e uscire un enorme lupo affamato, non ci volle molto prima che notasse la ragazzina e velocemente si diresse verso di lei, appena lo vide la bambina iniziò a correre ma cadde e la belva stava per sbranarla, quando il bambino cornuto non prese coraggio e si lanciò contro di lui come se fluttuasse, diede una spallata al lupo e si mise a braccia aperte davanti la bambina e gridò "non osare toccarla" a pieni polmoni, la sua voce era come se la sentissi nella mia testa, la belva si alzò, provai a intervenire ma il mio corpo era come bloccato da qualcosa, lui però avanzò la mano e gli scagliò contro un enorme spadone che era tipo dieci volte lui, la lama trapassò la belva da parte a parte, questa iniziò a prendere fuoco mentre l'arma svaniva, la bambina lo guardò spaventata e girandosi il bambino le porse la mano, lei indietreggiò spaventata ma lui alzò le mani per calmarla dicendole "rilassati, io sono ehm un eroe" e si mise in posa, lei rimase spaventata, lui stava sorridendo con un sorriso a trentadue denti ma in quel momento una cornacchia gli si poggio sulla testa, gracchiò e lui si spaventò facendo un grande salto, atterrò di schiena con le gambe all'aria e rialzandosi a sedere ebbe tutto il viso sporco d'erba, la bambina lo guardò per poi scoppiare a ridere, lui rimase un attimo intontito finché la cornacchia non gli si fermò vicino, lui la guardò e appena gli gracchiò contro lui iniziò ad agitare le braccia facendo il verso di un leone, l'uccello scappò via nel cielo azzurro; la bambina si alzò e si sentì una voce "Kamelia, dove sei?" lei si alzò e pulendosi il vestito lo salutò dicendo "ciao eroe", lui la prese alla mano prima che se ne andasse e disse "non eroe, Ge" ma non finì la frase che apparve una donna da dietro la boscaglia e lui svanì, la bambina arrivò a quella che sembrava essere la madre e disse "mamma, mamma, ho conosciuto un nuovo amico" e girandosi lo indico, ma il bambino era sparito, la donna ridacchiò e disse "davvero e come si chiama?", lei scosse la testa "non lo so, ma è un eroe, mi ha salvata da un lupo", lei sorrise e la bambina disse "è vero, mi ha salvata da un lupo", la madre alzandola in braccio si girò e disse sorridendo "beh signorina, tuo padre vorrà sicuramente sentire la tua storia, dopo la giornata di oggi né ha più che bisogno"; non so perché ma questa scena mi rendeva felice, guardai per vedere dove fosse andato il bambino e non capì per niente dove si fosse nascosto, era un campione di nascondino. Alla fine sotto di me si generò un cerchiò di oscurità e io iniziai a sprofondare, provai a liberarmi ma più mi muovevo più finivo nel vuoto, alla fine venni inghiottito completamente, quello che stava succedendo non l'ho stavo capendo ma era troppo anche per me, poi nient'altro che il buio.

Il Cavaliere del Crepuscolo: La Furia Del CieloOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz