CAPITOLO 15

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(T/N)'s pov
Le lezioni ripresero regolarmente una settimana dopo il festival scolastico e da questo momento fino alla fine del mese di Dicembre gli studenti hanno la necessità di concentrarsi sugli studi delle materie normali, in vista degli esami di fine quadrimestre.

In quel periodo l'autunno, la mia stagione preferita, stava iniziando a mostrarsi con il suo ambiente del tutto singolare e con la sua calma.

<T/N~chaaaaaan> urlò dall'atrio del dormitorio Eijiro, subito fulminato con lo sguardo da Kacchan che non si aspettava un nomignolo così affettuoso da parte sua.
Mi allontanai dalla finestra dalla quale stavo osservando fuori e poggiai sul tavolo la tazza ancora mezza piena di tè che stavo bevendo.
Appena li raggiunsi li sentii bisticciare.
<Che c'è, ti infastidisce come mi comporto con T/N? Sei geloso? Oppure vuoi che io usi il -chan anche con te?> disse con tono malizioso che fece subito arrossire il biondo.
Non mi aspettavo un Eijiro così audace.
Trattenni una risata che però per mia sfortuna non passò inosservata.
<T/N PERCHÈ NON VAI A FARTI FOTTERE?> mi urlò.
<Ma vai a farti fottere tu> risposi tentando di tenergli testa, inutilmente.
<Io ci sto, mi piacerebbe fottere un Katsuki uke, oh scusa Ka~chaan> spuntò nel discorso Eijiro, che con le sue battute maliziose migliorava l'umore a tutti.

Prendemmo le giacche e uscimmo per raggiungere la scuola.

Adesso che Kacchan e Eijiro si stavano frequentando, anche se non ancora ufficialmente, mi sentivo un po' esclusa.

Non che io non approvassi la loro relazione, amavo il modo in cui si guardavano negli occhi, quelle occhiate piene di amore che avvolte mi rendevano un tantino invidiosa, però talvolta mi sentivo di troppo.
Sapevo che avvolte volevano essere lasciati da soli, ma io ero lì.

<Kacchan, Eijiro, io ho scordato una cosa in camera, intanto voi andate io vi raggiungerò> dico prima di allontanarni.

Rientro dentro il dormitorio, e mi sdraio sul divano, decisa ad aspettare qualche minuto prima di riuscire.
Ochako era già uscita con Izuku e apparentemente il dormitorio era vuoto.
Mi alzo senza grazia dal divano e mi avvio verso la porta, quando mi accorgo che dietro di me anche Todoroki stava per raggiungere la scuola.
Facendo finta di non averlo visto esco e prendo le scale così da non dover occupare l'ascensore insieme.
Per pochi secondi ho la possibilità di guardarlo in faccia: la sua espressione sembra affranta.

Arrivo in classe correndo come una fossennata e mi accorgo che Izuku mi stava aspettando vicino il mio banco.
<T/N, dato che tu sei molto brava con lo studio, e io sono una frana, che ne dici se studiamo insieme? Magari avrò qualche possibilità di superare gli esami col tuo aiuto> dice con tono bisognoso.
<Mh.... e va bene, ti aiuterò> dissi battendogli il cinque.

Todoroki's pov
Mio padre sta continuando a chiamarmi da questa mattina, Midoriya ha provato a convincermi ad incontrare mia madre e inoltre T/N mi evita.
Che giornata di merda.

Credo persino di essere spiato, continuo a vedere delle persone appostate dappertutto, non mi stupirebbe se ci fosse mio padre in mezzo a tutto questo.

Adesso che ho perso i rapporti con Bakugou e T/N la solitudine che fino a poco tempo fa mi circondava mi sembra insopportabile.

Però quando entro in classe vedo T/N seduta da sola, il suo banco non è circondato da nessuno.

Deve esserle successo qualcosa, e io sono curioso, anche se non dovrei proprio esserlo.

Affianco a lei c'erano tutte le ragazze della classe che stavano confabulando sospettosamente tra di loro.

(T/N)'s pov
Durante la lezione mi squillò spesso il cellulare, ciò mi turbò un sacco ma non avevo la possibilità di rispondere.

Finite le lezioni guardai il telefono e sul display comparvero 12 chiamate da mia madre.
Il fatto che mi avesse chiamato così tante volte mi spaventò non poco ma ancora più spaventosa sarebbe stata la sua solita ramanzina sul rispondere al telefono e bla bla bla.

<Mamma, è successo qualcosa?> dissi quando mi rispose.
<Amore, è successa una cosa terribile... perfavore... tuo padre... ospedale> disse tra i singhiozzi.
<Mamma arrivo subito> dissi chiudendo la telefonata in preda al panico.

Senza avvisare nè i professori nè Bakugou, corsi verso l'ospedale della città.

Alla reception chiesi di mio padre e mi mandarono in una stanza all'ala destra del 3°piano numerata 453.

Aprii la porta e trovai mio padre steso sul letto, attaccate alle sue vene c'erano tantissimi tubicini ed aghi.

<Che è successo?> chiesi tra le lacrime.
<Non so se lo conosci, ma è stato un nuovo Villain, Stain lo stermina-eroi> rispose.

Stain.
Sì, ne avevo sentito parlare.
Collaborava con Tomura.

Subito un'ondata di rabbia mi attraversò e in mente avevo solo una cosa: sarei diventata forte per poter sconfiggere quella testa di cazzo di Tomura e Stain.

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Sono tornata bicchiiiiis

•Never knew it could mean so much• TodorokixReader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora